Montpellier ex capoluogo della regione Linguadoca-Rossiglione e oggi parte della Occitanie, è una città giovane e dinamica sempre più votata al turismo. I primi tre buoni motivi li abbiamo illustrati Nell’articolo pubblicato il 5 settembre dal titolo “Montpellier si scopre a vocazione turistica” abbiamo esposto i primi tre buoni motivi parlando del centro storico, dei musei e dei quartieri contemporanei. Ora parliamo di gastronomia e vini, di mare e di spiagge, dei capricci della nobiltà di Montpellier.
4 La gastronomia e i vini
Per il capitolo dedicato alla buona cucina, ripartiamo dall’Arbre Blanc, ormai diventato simbolo della nuova Montpellier. Questo edificio con ben 193 balconi sospesi nel vuoto, quasi fossero rami che crescono dal tronco principale, mette d’accordo amanti dell’architettura e dei piaceri della tavola.
A piano terra ha aperto il ristorante dello chef stellato Charles Fontes (La Réserve Rimbaud) e di Éric Cellier (La Maison de la Lozère), mentre sulla terrazza dell’ultimo piano c’è un panoramicissimo bar à tapas. Indirizzo più che consigliabile per un aperitivo al tramonto, con vista su tutta la città e dintorni, dal Pic St-Loup, il rilievo più prossimo alla città in direzione nord, alle spiagge di Palavas-les-Flots a sud.
Spostandosi in direzione delle spiagge, lungo l’asse dell’Avenue Raymond Dugrand servito dalla linea 3 del tramway (fermata Pablo Picasso), ci si ritrova davanti alla grande novità che Montpellier offre in campo gastronomico.
Il Marché du Lez e in particolare le Halles du Lez (www.hallesdulez.com ) sono state inaugurate a luglio e offrono una trentina di stand fra bar e ristoranti per tutti i gusti. Il modello è quello delle food court, dove si fondono tradizioni locali, street food, food trucks, cibo etnico. Ci sono anche spazi per il co-working, per un mercatino delle pulci, un caffè per ciclisti, un barbiere, un campo di pétanque e altro ancora. Insomma, un mix molto gradevole dove a prevalere è l’offerta gastronomica.
A Montpellier chef famosi e cucina italiana
Girando fra i corridoi delle halles si scoprono “La vita al dente”, cucina italiana proposta da un intraprendente ragazzo calabrese, oppure i bar con prodotti dell’Aveyron e quello dei Paesi Baschi; e poi cucina orientale, giapponese, belga, occitana. C’è anche lo spazio dei Fratelli Jacques e Laurent Pourcel, che sono forse gli chef più famosi di Montpellier. Dopo aver guadagnato le tre stelle Michelin con il ristorante Le Jardin des Sens e averle mantenute fino al 2006 si sono dedicati alla consulenza e ad aprire ristoranti in Oriente (Giappone, Cina, Tailandia).
Ora puntano nuovamente sulla loro città e – dopo aver aperto Terminal#1 ristorante gastronomico nell’area del Marché du Lez – riapriranno il prossimo anno, il loro Jardin in pieno centro. Intanto, all’interno delle Halles, hanno il loro stand che si chiama Manita, un locale dove si possono degustare ceviche, guacamole, tacos e deliziose brochettes. Lo chef residente è messicano, ma Jacques Pourcel è spesso presente e la sua mano si avverte nell’ottima qualità del cibo proposto. Un indirizzo divertente ed economico, in linea con l’atmosfera piacevole che si respira in tutto il Marché.
Le foglie di obione nei piatti dello chef Cherci
In attesa che i fratelli Pourcel riaprano in place de la Canourgue il Jardin des Sens nel settecentesco Hôtel Richer de Belleval, dove troveranno posto anche diciotto camere con il simbolo Relais & Chateaux, un bistrot e un bar a champagne, per fare un’esperienza gastronomica di alto livello ci si può dirigere nella vicina rue Rousseau. Qui, da pochi mesi, ha aperto il ristorante Reflet d’Obione guidato da un giovane e ambizioso chef, Laurent Cherchi. L’obione è una pianta dalle foglie commestibili che cresce nei terreni paludosi del litorale mediterraneo.
Lo chef usa le foglie in alcuni piatti, quasi come emblema della propria cucina che punta sui prodotti del territorio, dalle Cevennes al litorale. Laurent Cherchi nasce pasticcere e la sua bravura si rivela a tutto tondo, non solo nei piatti di pesce, di carne o vegetariani, ma anche nei dessert. Ottimo anche l’accompagnamento enologico, con etichette della regione: le sorprese positive, anche nel settore dei vini naturali e biologici, non mancano. E non poteva essere altrimenti: Montpellier è praticamente circondata da vigneti a perdita d’occhio.
5 Il mare e le spiagge
Il nuovo quartiere di Port Marianne si distende verso il mare, facendo riscoprire a Montpellier la sua vocazione di città del litorale. Difficile immaginare tutto ciò quando si passeggia nel cuore di pietra dell’Écusson.
Ma la città ha lavorato molto in questa direzione: la linea tramviaria arriva a circa un chilometro dalle spiagge e la nuova pista ciclabile lungo il Lez collega il centro città con il litorale. Basta meno di un’oretta di pedalata dal centro per ritrovarsi sulle spiagge di sabbia che vanno da Palavas-les-Flots a Villeneuve-lès-Maguelonnes, per citare solo le più vicine. Mezz’ora in autobus, ancora meno in auto.
Spiagge tra mare e laguna
Dunque, Montpellier è anche città di mare, con un litorale a più facce: grandi spiagge libere fra mare e lagune; atmosfera anni Sessanta-Settanta a Palavas; chicche per chi vuole godersi il Mediterraneo in tranquillità ma con tutti i confort. Un indirizzo su tutti: Carré Mer, la spiaggia privata con ristorante che fa parte del Gruppo Pourcel a Villeneuve-lès-Maguelonnes. Christian Collot, il designer d’interni, ha creato ambienti che fanno sognare mondi lontani e un po’ esotici, anche se siamo a dieci chilometri dalla città. E dopo una giornata sulla sabbia in riva al mare, nulla di meglio che un cocktail, un po’ di musica e una cena concedendosi il tempo per ammirare il tramonto fra mare e stagni.
La cattedrale di Maguelone che sembra sulle acque
Il litorale di Montpellier conserva anche un magnifico tesoro storico, la cattedrale di Maguelone. Un gioiello romanico che, visto da lontano, sembra galleggiare sulle acque. Per raggiungere la cattedrale si percorre per 4 chilometri a piedi o in bicicletta una strada sterrata stretta fra le basse dune costiere e i grandi stagni. Anticamente il terreno su cui venne costruito, a partire dal 1030, l’edificio religioso era un’isola. Una lunga vicenda che ha visto protagonisti nomi importanti della storia, da Carlo Martello a papa Urbano II, da Richelieu a Frèdèric Fabrège.
Oggi di queste vicende millenarie rimane un magnifico portale scolpito e gli interni spogli della chiesa che ne aumentano il fascino. Maguelone tuttavia continua a vivere grazie ai Compagnons de Maguelone, un’associazione con finalità sociali che, fra l’altro, cura le vigne che circondano a perdita d’occhio la cattedrale. Ne nascono buoni vini biologici (e solidali) che raccontano questo luogo così carico di storia e di suggestioni. Da bere sul posto (c’è una bella terrazza-ristorante) o da portare a casa come ricordo di Maguelone (www.compagnons-de-maguelone.org ).
6 Le Folies di Montpellier, i capricci della nobiltà
Nei secoli XVII e XVIII i nobili e notabili costruirono nei dintorni della città delle dimore di campagna dedicate ai piaceri della villeggiatura ma anche all’attività agricola. Alcune di queste folies sono visitabili e ciascun castello propone un calendario di animazioni.
Lo Château de Flaugergues è l’indirizzo più famoso, forse anche perché da più di tre secoli appartiene ai discendenti di Jean-Baptiste Colbert, il potente ministro di Luigi XIV. Oggi Pierre de Colbert rappresenta l’ultima generazione e si occupa in particolare dell’azienda vinicola e si presenta semplicemente come “vigneron”.
Dai vigneti che circondano il castello si producono infatti ottimi vini bianchi, rossi e rosati che si possono degustare direttamente nel ristorante Folia. Una bella esperienza di enoturismo, perché questo domaine, ormai inglobato nel perimetro della città, vanta anche uno splendido giardino con migliaia di specie esotiche. Anche gli eleganti interni hanno molte storie da raccontare, specie se la visita guidata viene condotta direttamente dal proprietario, il conte Henri de Colbert (padre di Pierre), che ha molti aneddoti da far rivivere (www.flaugergues.com).
Dove dormire
Golden Tulip Montpellier Centre Belaroïa, 27, rue Jules Ferry; montpellier-centre.goldentulip.com. Un 4 stelle, appena inaugurato, di fronte alla moderna stazione di Saint Roch che per le sue forme avveniristiche è stato soprannominato il “diamante dell’Occitania. 102 comode camere e una bella terrazza esterna per le colazioni o per un cocktail la sera.
Informazioni pratiche
Office de tourisme Montpellier Méditerranée www.montpellier-tourisme.fr. L’ufficio in Place de la Comédie è aperto 7 giorni su 7. Qui si può acquistare la City card per i trasporti, prenotare visite guidate, prenotare alberghi e visite alle attrazioni, ottenere brochure gratuite.