Tra i suoi vicoli Firenze racconta amori, passioni e tradimenti di grandi personaggi del passato tra realtà e mito. Un itinerario speciale in sei tappe per vivere in coppia un San Valentino originale. alla scoperta di una delle città romantiche per eccellenza.
Impossibile parlare di amore e Firenze senza citare Dante e Beatrice. La love story per eccellenza.
Santa Margherita dei Cerchi, nell’omonima via, è ricordata ancora oggi come “la chiesa di Dante”. Pare infatti che nella chiesa il sommo poeta incontrò per la prima volta l’amata Beatrice Portinari, la cui famiglia ha qui le proprie sepolutre. Chiesa antichissima del 1032, custodisce il quadro di una pittrice inglese dell’Ottocento in stile preraffaellita che ricorda questo incontro, e altri dipinti otto-novecenteschi raffiguranti Dante e la sua musa.
Love story al Ponte Vecchio
La love story del Ponte Vecchio è di quelle che finiscono male. Si racconta che qui fu assassinato a colpi di pugnale il giovane nobile (e pare anche bello e colto) Buondelmonte de’ Buondelmonti. La colpa del giovane rampollo? Essersi innamorato della figlia del nobile Lambertuccio Amidei per poi tirarsi indietro e abbandonarla sull’altare della chiesa di Santo Stefano al ponte.
Un’offesa inammissibile per la famiglia della ragazza, punita con una vendetta cruenta. Secondo la tradizione questo episodio di sangue fu la scintilla che accese le violente lotte tra guelfi e ghibellini.
Lave story ai piedi della Cupola del Brunelleschi
Galeotte furono le impalcature lignee erette per la costruzione della cupola del Brunelleschi. In una delle case prospicenti la cupola all’imbocco dell’odierna via dei Servi, pare infatti abitasse una giovane sarta. Complice il gioco di sguardi e il passaggio preferenziale che uno dei capomastri usava per recarsi al lavoro, ebbe modo di conoscere l’amore. Il capomastro divenne così ospite fisso in casa della sarta in assenza del marito.
La leggenda vuole che la testa di bove con un bel paio di corna scolpita in direzione della casa sia la beffa del capomastro. In realtà la testa bovina è un omaggio ai docili animali che, carichi di materiale, percorrevano insieme agli operai un assito che da via dei Servi saliva fino alla cupola.
Love story Oltrarno
Per conoscere la relazione clandestina più famosa di Firenze, bisogna spostarsi nell’Oltrarno. In via Maggio 26 sorge Palazzo di Bianca Cappello, edificio dalla raffinatissima facciata. Il palazzo fu costruito su richiesta di Francesco I de’ Medici per la sua amante Bianca Cappello. Famoso, quindi, per aver fatto da cornice a una delle più chiacchierate storie d’amore del Rinascimento fra il Granduca e la nobildonna veneziana.
La loro appassionata relazione ancora oggi presenta molti punti oscuri.
Il primo: le circostanze poco chiare in cui morirono i rispettivi coniugi (il marito di lei venne assassinato in strada, mentre la moglie di lui – Giovanna D’Austria – morì in un incidente nel 1578).
Il secondo: la morte della coppia. Con la dipartita di Giovanna d’Austria i due amanti convolarono finalmente a nozze.
L’idillio però fu breve, perché nel 1587, dopo una cena presso la villa di Poggio a Caiano, entrambi vennero colpiti da tremende febbri che ne causarono la morte. Ancora oggi non è chiaro se fu avvelenamento reciproco o una fatale intossicazione.
Love story a Casa Guidi
Non lontano dal Palazzo di Bianca Cappello si trova piazza San Felice, dove sorge il museo di Casa Guidi, residenza in cui visse la celebre coppia di poeti inglesi Elizabeth Barrett Browning e il marito Robert Browning tra il 1847 e il 1861.
Dopo un matrimonio clandestino, i giovani sposi si trasferirono a Firenze per sfuggire al padre di lei, contrario al loro amore.
La loro passione amorosa li tenne felicemente uniti per quindici anni, durante i quali Casa Guidi divenne il punto di riferimento della comunità anglo-americana a Firenze. Solo alla morte di lei nel 1861, Robert tornò in Inghilterra con il figlio Pen. Elisabeth Barrett Browning è sepolta nel Cimitero degli Inglesi in Piazza Donatello.
Love story tra la “Bella Rosina” e Vittorio Emanuele II
Per concludere il tour di San Valentino con una breve gita fuoriporta, nella zona collinare di Castello sorge Villa Medicea della Petraia. Dichiarata dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’Umanità nel 2013, durante il periodo di Firenze capitale fu la residenza estiva di re Vittorio Emanuele II di Savoia per poi diventare, nel 1919, di proprietà dello Stato italiano.
Si può visitare il bellissimo giardino, ma anche l’interno, dove tutti gli arredi sono stati di epoca sabauda. Al primo piano è possibile entrare nella stanza da letto di Rosa Vercellana, detta la “Bella Rosina”, la donna che fu l’amante – nemmeno troppo segreta – di Vittorio Emanuele II.
Alla morte della moglie ne divenne la regale consorte, dopo essere stata insignita, per l’occasione, del titolo nobiliare di “contessa di Mirafiori”.
Dove dormire
Nel capoluogo toscano si può alloggiare nel centralissimo quartiere San Lorenzo al Plus Florence. Ostelllo del gruppo Human Company che propone sistemazioni private dotate di ogni comfort: piscina coperta, sauna, terrazza panoramica. Una struttura ideale per un itinerario romantico sulle orme delle storie d’amore del passato.
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