Antonio Canova, il maggiore artista della scultura neoclassica dell’ottocento, sarà celebrato nel 2022, anno in cui ricorrerà il bicentenario dalla morte. Molte sono le iniziative in corso d’opera per ricordare il famoso artista, conosciuto a livello planetario al pari di altri quali Michelangelo, Leonardo e Raffaello. I Musei Civici di Bassano del Grappa renderanno omaggio allo stimato conterraneo restaurando il gesso di Ebe, recuperato dai depositi del Museo.
Il gesso di Ebe era stato danneggiato dai bombardamenti che si abbatterono sul museo nell’Aprile del 1945 e mai restaurato. Comune e Musei Civici parteciperanno al recupero del patrimonio canoviano custodito in città. E con loro il Rotary Club di Bassano del Grappa in collaborazione col Rotary Club Asolo e la Pedemontana del Grappa.
La tecnologia in soccorso dell’arte
Il gesso di Ebe del Canova sarà ripristinato da Giordano Passerella, esperto restauratore delle opere canoviane. Parteciperà anche UnoCad, azienda leader nei servizi per la valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale.
Per il restauro saranno impiegate le nuove tecnologie digitali in grado di riprodurre fedelmente le parti mancanti. Sarà utilizzata la scansione 3D fatta sul marmo di Ebe custodito ai Musei di San Domenico a Forlì. Grazie al metodo reverse engineering (ingegneria inversa) si ricaverà il modello CAD per analizzare tutto il processo di ricostruzione.
Il cantiere di restauro può essere visitato tutti i giorni nel Salone del ‘600 e del ‘700 del Museo Civico; oppure seguire i lavori in diretta sui profili social Facebook e Instagram del Museo.
Le opere del trevigiano Antonio Canova
Antonio Canova, nato a Possagno (TV) nel 1757 e morto a Venezia nel 1822, è stato uno degli artisti più contesi alle corti d’Europa del secolo XIX. Amato e apprezzato per la raffinatezza delle sue opere scultoree e per l’abilità nel raffigurare personaggi reali o della mitologia classica. La sua cifra stilistica resta inconfondibile ancora oggi. Molti sono attratti dal fascino della bellezza femminile immortalata sotto le sembianze delle dee dell’Olimpo: Euridice; le tre Grazie; Amore e Psiche; Ebe.
Quest’ultima dea, figlia di Zeus e di Era, ancella e coppiera degli dei. Su scolpita dal Canova in quattro versioni per soddisfare il desiderio di quattro illustri e blasonati committenti.
Ogni statua raffigura la fanciulla con gli attributi iconografici propri della dea. L’ampolla e il calice serve per somministrare agli dei “l’elisir” di lunga vita: nettare e ambrosia.
Le quattro sculture di Ebe e il gesso originale
Il Canova scolpiva il marmo dopo aver preparato il bozzetto e l’originale in gesso. In ogni versione però riusciva a raffigurare la dea come una giovane leggiadra, seminuda col torace scoperto. La parte bassa, invece, veniva coperta da una veste annodata in vita segnata da un panneggio per valorizzare la bellezza delle sue forme giovanili.
Ecco i Musei dove sono custodite le sculture di Ebe. L’originale in gesso da cui il Canova ricavò altre due statue si trova presso la Galleria d’Arte Moderna a Milano; un’altra versione commissionata dal nobile Giuseppe Giacomo Albrizzi è esposta presso l’Alte Nazionalgalerie di Berlino. La prima moglie di Napoleone Bonaparte, Giuseppina Beauharnais, commissionò un’altra versione oggi esposta all’Ermitage a San Pietroburgo. Un’altra scultura con la variante della dea appoggiata ad un tronco, si trova al Castello di Chatsworth nel Regno Unito. L’ultima statua commissionata da Veronica Zauli Naldi Guarini è oggi esposta presso la Pinacoteca dei Musei di San Domenico a Forlì.
Informazioni: www.museibassano.it