Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

La Slovenia punta su Villaggi Aperti

Villaggi aperti Prevacina

Dal prossimo mese di giugno partirà un innovativo prodotto turistico. Si chiama Glampyarding e propone vacanze a stretto contatto con lo straordinario anfiteatro naturale rappresentato dalla campagna slovena.

Prelibatezze-degli-alpeggi
Prelibatezze degli alpeggi

L’emergenza sanitaria causata dal Covid sembra non avere fine. L’impennata dei contagi ha portato molti governi a confermare provvedimenti restrittivi che di fatto impediscono di viaggiare. Bisogna però guardare avanti ed iniziare a progettare la ripresa delle attività turistiche.

In Slovenia per il dopo pandemia è stato messo a punto un innovativo prodotto turistico, che partirà dal prossimo mese di giugno. Si sta parlando del Glampyarding (che significa Villaggi Aperti). Un modo nuovo di trascorrere le vacanze a stretto contatto con gli abitanti delle aree rurali che hanno aderito al progetto. Si potranno scoprire la bellissima campagna slovena, un anfiteatro che ogni giorno ha un volto diverso; la diversità dei paesaggi, l’autenticità di usi e costumi, dei dialetti e delle peculiarità culinarie.

Slow tour nei Villaggi Aperti
Prodotti-caserecci
Prodotti della tradizione fatti in casa

Una vacanza nei “Villaggi Aperti” è all’insegna del relax, delle passeggiate detox, degli assaggi di pane e salumi caserecci accompagnati da un buon bicchiere di vino. La vita nelle borgate è ancora scandita dagli incontri nelle osterie e nei giardini. Le cucine profumano dei piatti preparati secondo gli insegnamenti delle nonne, utilizzando materie prime che crescono negli orti e nei frutteti dietro casa.

Si può anche imparare la storia delle Alessandrine (donne slovene emigrate in Egitto in ricerca di lavoro), percorrere i sentieri della Valle del Vipacco e del Carso. Si potrà degustare vino da un’anfora e concludere la giornata nelle casette in legno Maxi arredate con cura. I partner del progetto sono coltivatori, apicoltori, olivicoltori, macellai, artigiani, allevatori e ristoratori. Tutti accomunati dalla voglia di proporre vacanze in pieno relax lontano dai ritmi e dallo stress della vita di tutti i giorni.

Villaggi Aperti: Borut Leban e il vino dalle anfore
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Le anfore interrate per far maturare il vino

Una vacanza nei “Villaggi aperti” porta a conoscere tante storie. Una di queste è il percorso di Borut Leban e del suo vino nelle anfore. Fin da piccoli, Borut e il padre Vili, hanno imparato i segreti per fare buoni “vini arancione” che stanno maturando nella sua cantina in quattro anfore. Il primo dei loro vini porta la data del 2009.
“La produzione di vini in anfore – dice Borut – non è una storia appena inventata, ma è un metodo di oltre 9000 anni che proviene dalla Georgia. Anche i nostri nonni, che facevano il vino alla vecchia maniera, usavano un procedimento simile, lasciando fermentare il vino sulle bucce. Ovviamente non usavano le anfore ma grandi botti di legno. Abbiamo trovato interessante continuare questa storia, solo che noi usiamo le anfore”.

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Vini arancione

Sopra la cantina si trova una piscina dal design moderno. Sul fondo c’è un grande oblò che fa filtrare una buona luce nella sala degustazioni. I giochi di luce creati dai raggi del sole che filtrano attraverso sono davvero qualcosa di speciale. Quest’anno Borut e Vili hanno reimpiantato due vigneti, che promettono molto bene. Le uve vengono raccolte tardi, a fine settembre o inizio ottobre, cosa che a volte può essere molto rischiosa a causa del tempo, soprattutto delle piogge. Con questi nuovi impianti la quantità aumenterà, perché c’è sempre più interesse per i vini di Leban. “Attualmente – conclude Borut – produciamo 2.500 bottiglie all’anno. In ragione del basso numero di bottiglie prodotte per gli enologi la nostra è una attività di boutique”. È comunque nostra intenzione arrivare ad una produzione annua di almeno 10.000 bottiglie.

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Villaggi Aperti: cibo naturale, vini pregiati, escursioni a cavallo
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Passeggiate a cavallo

L’Agriturismo Na hribu è una fattoria gestita da Alan e Ozana Leban. Si trova a Prevacina (Prvačina in sloveno) una località del comune di Nova Gorica ed è uno dei più grandi insediamenti della Valle del Vipacco. Oltre il lago, attraverso le ombre dense di alberi ad alto fusto, i sentieri conducono tra vasti vigneti e frutteti fino alla Selva di Tarnova a nord, la Valle dell’Isonzo a ovest e il Carso a sud. Il fiume Vipacco e il lago Vogršček offrono una piacevole frescura nelle calde giornate estive. In inverno invece l’aria fresca e purificata dalla Bora riempirà piacevolmente i polmoni. Alan e Ozana hanno deciso di aprire le porte della loro fattoria a tutti quelli che scelgono la campagna slovena per le proprie vacanze.

assaggi-di-prosciuttoIl clou dell’agriturismo è rappresentato dall’allevamento dei cavalli e gli ospiti possono concedersi escursioni a cavallo indimenticabili. Al “Na hribu” vengono prodotti anche salumi fra cui le ottime “šalame” (salsicce secche), prosciutto e pancetta. Negli ultimi anni hanno pure iniziato a coltivare diversi tipi di cereali. I visitatori possono vedere il processo di macinazione nel mulino biologico e acquistare direttamente anche farina e altri loro prodotti.

Villaggi Aperti: La famiglia Vižintin e l’olio Ronki
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Colazione tra gli ulivi

Sono trascorsi 17 anni da quando Žarko Vižintin ha cominciato ad occuparsi di oliveti nella Valle del Vipacco. Negli ultimi anni, con la sua famiglia, la moglie Silva e il figlio Martin, hanno prestato maggiore attenzione anche al turismo. “È giusto che le persone che si fermano da noi vedano come viviamo”, ha detto Žarko. E ha precisato che gli abitanti delle città in visita alla sua azienda non smettono di meravigliarsi della bellezza del paesaggio e la gentilezza delle persone.

“Cosa c’è di più bello per un ospite che viene in questo paradiso verde poter assaggiare il vino artigianale, l’olio extra vergine e i salumi che vengono essiccati sulla Bora del Vipacco?”. “Oltre all’olio d’oliva – prosegue Žarko, offriamo anche una pagnotta di pane fatto in casa nel forno a mattoni”. Žarko raccomanda che l’ospite annunci il suo arrivo con qualche giorno di anticipo, per potersi prendere davvero cura di ognuno.

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Villaggi Aperti: frutticoltura di qualità

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La famiglia Vodopivec si occupa di frutticoltura dal 1986, quando furono piantate le prime 1.250 piantine di pesco. A metà degli Anni ’80, la frutticoltura nella Valle del Vipacco era in aumento e la pesca autoctona era un frutto estremamente pregiato e ricercato. Oggi la storia è abbastanza diversa. I pescheti, che un tempo erano l’orgoglio della Valle del Vipacco, sono spariti uno dopo l’altro. Nel 2010 la famiglia Vodopivec ha piantato altri 250 peschi e 120 ciliegi.

Karmela-Vodopivec“Siamo fiduciosi di riuscire a preservare la tradizione di famiglia – dice Karmela Vodopivec – anche se la frutticoltura attualmente è solo il nostro hobby, una gioia. Ma insistiamo, perché questo modo di vivere, legati con la natura, significa molto per noi. Siamo anche orgogliosi di avere qualcosa di nostro, fresco, sano, e ci piace offrirlo anche ai nostri ospiti. Ci piace anche trasformare la frutta in succo, composta e persino marmellata – conclude Karmela – e condividere con amici e ospiti tutto questo amore per la terra, le conoscenze che abbiamo ricevuto dai nostri nonni, il modo di coltivare e crescere alberi, e soprattutto gli ottimi frutti che maturano nei frutteti e nell’orto,”.

 Villaggi Aperti: Mitja Kobal e l’amore per la pietra carsica
Mitja e l'arte dei muretti a secco
Mitja e l’arte dei muretti a secco

Aljoša Kobal Skomina e Mitja Kobal vivono in una casa isolata alla periferia di Branik (in italiano Rifembergo, una località di Nova Gorica), sotto il castello di Rihemberk, dove si incontrano la Valle del Vipacco e l’altopiano carsico. Mitja ha sviluppato una grande passione per la pietra mentre riparava la vecchia casa e organizzava le pertinenze. Si è infatti rimboccato le maniche e ha iniziato a rinnovare il muro carsico di pietra con la tecnica a secco.

Oggi è un maestro nella costruzione di muri a secco con tanto di certificato e cerca con la sua missione di mantenere un legame con il passato. Con le sue conoscenze e le sue attività ha svolto un ruolo importante nel far inserire l’arte del muretto a secco carsico nella lista dei beni che l’Unesco tutela come patrimonio immateriale dell’Umanità. Mitja esprime il suo amore per la pietra anche realizzando prodotti unici in pietra, perché, come dice la moglie Aljoša, “la pietra carsica ti conquista completamente una volta che la tieni in mano”.

famiglia KobalLa famiglia Kobal, nell’ambito dei Villaggi Aperti, offre anche un’area picnic posizionata ai margini di un bosco di tigli, con la vista sul Castello di Rihemberk, uno dei più belli della Slovenia. I locali che affittano sono dotati di una griglia in pietra e di un forno a mattoni, mentre i meno esperti possono anche chiedere un aiuto per l’accensione del fuoco. Cibo e bevande per un picnic all’ombra dei tigli possono essere portati dagli ospiti e la coppia Kobal può fornire carne e verdure locali di alta qualità e vino prodotto da un vicino. Inoltre Mitja è sempre disponibile a presentare agli ospiti la tecnica di costruzione del muro a secco. Poi si può anche visitare il suo laboratorio, dove crea prodotti di pietra unici ed eterni.

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Prevacina mantiene vivo il ricordo delle alessandrine
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Alessandrine

Ogni villaggio sloveno ha una storia da raccontare. Quella di Prevacina riguarda le “alessandrine” (o aleksandrinke). Circa 8.000 donne e ragazze slovene di Nova Gorica e dintorni che, tra il 1870 e il 1940, lasciarono le loro famiglie per andare ad Alessandria d’Egitto a lavorare come tate, domestiche, cuoche, cameriere, governanti e nutrici. La maggior parte di loro proveniva da Prvačina, Gradišče, Bilje, Bukovica, Miren, Renče, Batuje, Selo, ma anche da altri villaggi della Valle del Vipacco e da Goriška Brda e dal Carso.

L’eredità delle “alessandrine” ha cominciato a svelarsi lentamente a Prevacina intorno al 2005, quando è stata lanciata un’iniziativa per apporre una targa commemorativa a loro ricordo. Non c’è praticamente nessuna casa di questo villaggio che non abbia dato una “alessandrina”; come non c’è quasi nessuna soffitta dove non si trovi un baule, una cassa da viaggio o una valigia appartenuta ad una alessandrina. Non c’è nemmeno un bambino cresciuto senza ascoltare storie divenute nel suo immaginario quasi favole mitologiche.

A Prevacina è stata anche fondata l’Associazione per preservare il patrimonio culturale delle Alessandrine (www.aleksandrinke.si/ita) che, dal luglio 2006, ha iniziato ad allestire mostre nella casa in piazza di fronte alla chiesa a Prvačina, per mantenerne vivo il ricordo ed illustrare il loro lavoro e la loro vita.

Villaggi Aperti a partire da giugno 2021

Dal prossimo mese di giugno sarà possibile concedersi, in qualunque momento dell’anno, una full immersion nella campagna slovena. L’esperienza, unica, è a portata di click sul portale www.odprtevasi.si/it, dove si potranno anche conoscere la comodità delle casette in legno Maxi, le locande domestiche e le attrazioni turistiche che si trovano nelle vicinanze. Alla prenotazione e al pagamento del soggiorno segue la consegna del codice per l’utilizzo dell’alloggio prescelto. All’arrivo gli ospiti riceveranno una carta dei vantaggi che potranno utilizzare quando visiteranno attrazioni turistiche o ristoranti in tutta la Slovenia.

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