Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Cilento, storie di personaggi in un territorio dalle grandi bellezze

Roscigno Vecchia città fantasma chiesa di San Nicola

Nel vasto territorio del Cilento vi portiamo a conoscere Roccagloriosa e Roscigno Vecchia. Borghi dell’area cilentana dove incontriamo due singolari personaggi: Ugo Balbi, guardiano e custode della necropoli, e Giuseppe Spagnuolo unico abitante del paese degli usignoli.

Fontana dei Tre Cannoli (1893)
Fontana dei Tre Cannoli (1893)

La scoperta delle bellezze naturali di un territorio, delle sue architetture e della sua storia, non disgiunti dalla dolcezza del clima e dall’amenità dei luoghi, sono generalmente gli elementi che maggiormente indirizzano le scelte nell’individuare la destinazione del nostro viaggio.

Una volta sul posto, se a tutte queste premesse si dovesse aggiungere la possibilità di incontrare gente del luogo e sentire le loro storie, allora il nostro itinerario assumerebbe una connotazione particolare. Più tardi, infatti, ricorderemo di essere divenuti per qualche istante partecipi della vita di queste terre.

Roccagloriosa nel parco del Cilento

Roccagloriosa, area-archeologica
Roccagloriosa, area archeologica (ph. © Emilio Dati)

Con l’ausilio di Cilento Destination decidiamo di visitare una porzione della Campania, il Cilento, appunto. Si tratta di un variegato territorio nel quale gareggiano in bellezza i paesaggi marini e quelli montani. Nei declivi dell’entroterra, invece, abbiamo avuto i nostri “incontri ravvicinati”.

Siamo a Roccagloriosa, borgo inserito nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni (Patrimonio Unesco). Il territorio comunale conserva tracce di insediamenti preistorici. Importanti i ritrovamenti che testimoniano la successiva frequentazione di questi luoghi da parte dell’antico popolo dei Lucani.
Essi si insediarono sul versante occidentale del monte Capitenali. Una sicura posizione che permetteva anche il controllo dei collegamenti tra il Vallo di Diano e il mare.

Roccagloriosa in compagnia dell’archeologa

Roccagloriosa tomba a camera n. 24
Roccagloriosa area archeologica, tomba a camera n. 24 (ph. © Emilio Dati)

La visita, guidata dall’archeologa Annamaria Tripari, ci conduce sul cosiddetto “Pianoro Centrale”. Qui ci troviamo al cospetto delle antiche vestigia portate alla luce tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli anni novanta. Immersi nel silenzio della natura, possiamo ammirare un muro di fortificazione, lungo circa due chilometri. Il muro è composto da squadrati blocchi di calcare eretti a secco, a protezione dell’area abitata dove, probabilmente, vi era una fattoria gestita in comune da più nuclei familiari.

Museo Archeologico Antonella Fiammenghi - ricostruzione di tomba lucana
Museo Archeologico Antonella Fiammenghi, ricostruzione di tomba lucana (ph. © Emilio Dati)

Al di fuori della cinta muraria si percorre l’area della necropoli nella quale sono state portate alla luce monumentali tombe e ricchi arredi funebri. Tra le trentaquattro sepolture si contraddistingue la n. 24 con copertura in pietra a forma triangolare. All’interno, il letto di deposizione: un imponente simbolo dell’importanza del defunto. Non mancano i grandi vasi in ceramica (tomba n. 19); le posate in bronzo (tomba n. 6); i preziosi gioielli in oro della tomba n. 9 che ornavano un giovane donna: raffinata arte orafa rappresentata da una collana con pendenti e soprattutto da un bracciale ornato nelle estremità da teste di serpente.

LEGGI ANCHE  Cilento che passione!

La necropoli di Roccagloriosa

Ugo Balbi nel giardino della sua abitazione
Ugo Balbi nel giardino della sua abitazione (ph. © Emilio Dati)

Mentre la colta spiegazione prosegue sulla necropoli di Roccagloriosa, siamo raggiunti da un uomo il cui volto, protetto da un copricapo in paglia, evidenzia i segni di una vita trascorsa all’aria aperta. Il tempo di chiederci chi possa essere quella persona in maglietta bianca che lui si presenta. È Ugo Balbi che ci dà il benvenuto e, con la naturale cordialità del popolo cilentano, ci accoglie per raccontarci la sua esperienza in quel luogo. Ad un tratto è sembrato che le mute ed antiche pietre fossero state risvegliate dai ricordi dell’uomo che aveva assistito, fin dall’inizio delle campagne di scavo, alla loro “rinascita”.

Proprietario, guardiano e custode degli scavi

Roccagloriosa chiesa di San Giovanni Battista presso l'Antiquarium
Roccagloriosa (SA), chiesa di San Giovanni Battista presso l’Antiquarium (ph. © Emilio Dati)

Apprendiamo così che siamo all’interno della sua proprietà i cui terreni sono stati messi a disposizione gratuitamente per le campagne di scavo succedutesi negli anni. Non solo! A testimoniare la sua innata lungimiranza, il sig. Ugo diverrà il volontario guardiano-custode dei luoghi tanto da riuscire a sventare numerosi scavi clandestini da parte degli immancabili tombaroli. Intanto, ricordo dopo ricordo, la nostra nuova guida ci conduce lungo i lievi declivi di una collinetta pervasa dai profumi della macchia mediterranea, verso la sua abitazione. Sarà qui che, prima di accommiatarsi, troverà ancora il tempo per mostrarci le piante del suo giardino che cura con la stessa passione che ha per il suo territorio.

Non ci resta che tornare a Roccagloriosa. Nel paese andiamo a visitare le mostre permanenti degli Antiquarium di piazza del Popolo e di Borgo Sant’Antonio. La prima espone gli oggetti trovati nelle tombe 19 e 24  mentre nell’altra sono esposti i monili d’oro della tomba n. 9: ancora una volta dobbiamo ringraziare Ugo Balbi per aver permesso il recupero di queste preziose testimonianze che oggi possiamo liberamente ammirare.

LEGGI ANCHE  Viaggio nel selvaggio Waterberg, terra di rinoceronti

Roscigno Vecchia: un euro o una bottiglia di vino

Giuseppe-Spagnuolo unico abitante della città fantasma
Giuseppe Spagnuolo, unico abitante della città fantasma (ph. © Emilio Dati)

Riprendiamo il nostro itinerario per raggiungere Roscigno Vecchia, paese patrimonio Unesco che avrebbe fatto parte delle tante città fantasma della nostra penisola se non ci fosse stata una persona che decise di rimanere nel borgo, anche se unico abitante.
Un euro o una bottiglia di vino è il bonario invito ad un amichevole baratto per uno scatto fotografico che ci rivolge Giuseppe Spagnuolo, il volontario Robinson Crusoe del paese ormai svuotato dalle anime che lo abitavano, in seguito ai numerosi smottamenti subiti dall’abitato.

Lo troviamo ad attenderci seduto su una panca di legno, all’ombra di un grande platano: una silhouette immobile i cui segni vitali sono manifestati dalle volute di fumo emanate dalla sua pipa. L’elegante abbigliamento vintage, completato dalla colorata cravatta e dal cappello, racchiude un volto incorniciato da una folta barba bianca: una figura che ispira immediatamente fiducia e simpatia.

La curiosa storia di un uomo e del paese degli usignoli

città fantasma - la fontana in pietra
Fontana in pietra (ph. © Emilio Dati)

Superata la fase del baratto, registriamo la storia di Giuseppe Spagnuolo che lo vede a più riprese emigrante in nord Italia e in Svizzera. Quando, terminata l’attività lavorativa, decide di tornare nel paese dei suoi antenati e di occupare una casa. Un’azione che, nonostante i divieti, aveva il preciso scopo di far tornare a nuova vita questo borgo ormai deserto. E non aveva tutti i torti poiché, nonostante siano oggi evidenti i segni del degrado, il paese degli usignoli ha ancora il suo fascino, sottolineato dal silenzio che lo pervade.

Sulla grande piazza, centro vitale di ogni cittadina, sono ancora presenti la fontana in pietra ed il lavatoio pubblico così come, poco discosta, si intravede l’insegna del bar Roma. Dal lato opposto, in posizione leggermente soprelevata rispetto al piano stradale, si erge la facciata della settecentesca chiesa di San Nicola, purtroppo gravemente danneggiata e, quindi, inaccessibile.

LEGGI ANCHE  Io, Marko Polo e la Croazia
Roscigno Vecchia abitazioni della città fantasma
Abitazioni della città fantasma (ph. © Emilio Dati)

Percorriamo con cautela le antiche strade tra le quali intravediamo alcune botteghe di artigiani, portali in pietra, balconi in ferro battuto, solai di legno ormai squarciati dal tempo e dalla vegetazione. Tale triste panorama è compensato dal ricordo delle attività lavorative che si svolgevano in paese con i materiali esposti nel Museo Civico di Arte Contadina, che occupa le sale dell’ex palazzo municipale. Prima di lasciare il borgo, il nostro ultimo sguardo coglie il signor Giuseppe che ci saluta dal balcone di “casa sua” mentre interpretiamo il suo gesticolare come augurio per un prossimo incontro.

Dove dormire

B&B Antico Frantoio,
B&B Antico Frantoio, sala da pranzo con le antiche macine (ph. © Emilio Dati)

Cerchiamo di guadagnare il meritato riposo nella vicina Piaggine, dove troviamo disponibilità presso il B&B Antico Frantoio. Una fortunata combinazione per l’assoluta disponibilità del proprietario, Claudio Salerno, rivelatosi prodigo di attenzioni nei nostri riguardi, nonostante fosse impegnato a seguire lavori di modifica alla sua struttura. La calda accoglienza e le comode camere a disposizione ci hanno fatto dimenticare le irte scale che abbiamo percorso per raggiungerle. Qui, infatti, siamo all’interno di un vecchio mulino, ormai rimodernato, che ha conservato traccia della primitiva destinazione nelle grandi macine esposte nella sala pranzo del piano terra. Abbiamo usufruito della colazione nell’ampio terrazzo in compagnia del nostro ospite che, ancora una volta, ha saputo regalarci testimonianza della cordialità della gente cilentana.

Info utili:

Cilento Destination

– tel. 380-1248687 www.cilentodestination.it

Roccagloriosa: Museo e Antiquarium – apertura dal 15 giugno 15settembre dalle 17.30 alle 20.30; tel. 0974-981113 – www.comune.sa.it

Roscigno Vecchia: Pro Loco – tel. 0828-963377 – info@roscignovecchia.it; Museo Civico di Arte Contadina – apertura giornaliera 9.00/13.00 – sabato e domenica anche dalle 15.00 alle 17.00.

Piaggine: B&B Antico Frantoio – via Gaetano Ricci 13 – tel. 0974-942257/347-6844908 – claudiosalerno@tiscali.it

Leggi anche:

Strada della Romagna: profumi, sapori, emozioni

Viaggio al Sud tra bellezze e storia nel Parco Nazionale del Cilento

Via Francigena Morenico-Canavesana da Pont Saint Martin a Piverone

Condividi sui social:

Lascia un commento