L’età vittoriana fu il periodo in cui l’intrattenimento in Inghilterra divenne un business. La gente comune infatti, grazie agli impieghi nell’industria moderna, ebbe la possibilità di programmare e gestire il proprio tempo libero perché si trovò ad avere finalmente un salario fisso e orari di lavoro prestabiliti. Proliferarono così numerosi luoghi di svago: gin palace, music hall, sale da ballo, pleasure garden e people palace. Per conoscere l’origine di questi ultimi bisogna risalire alla prima esposizione universale.
L’esposizione universale del 1851
Nel 1840 la Royal Society for the Encouragement of Arts, Manufactures and Commerce propose l’idea di una esposizione universale a Londra. In essa si sarebbero mostrate le tecnologie più avanzate e i migliori prodotti da tutto il mondo, particolarmente quelli inglesi. Le aziende accolsero con entusiasmo l’invito. Perciò non rimase che trovare la sede adeguata. Il progetto vincitore fu il Crystal Palace di Joseph Paxton, un’enorme struttura di ferro e vetro da installare a Hyde Park.
L’esposizione aprì nel maggio 1851 e durante i suoi sei mesi di durata registrò sei milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. Il notevole profitto ottenuto permise di acquistare un terreno a South Kensington. Sull’area iniziò la costruzione del distretto museale con il Victoria and Albert Museum e il Natural History Museum.
Da Hyde Park a Sydenham
Restava il problema di cosa fare della struttura dopo l’esposizione. Paxton avrebbe voluto tenerla a Hyde Park, dove sarebbe diventata un giardino d’inverno, ma si scontrò con i facoltosi abitanti di Knightsbridge. L’incremento del turismo a Londra durante l’esposizione aveva dimostrato che il Crystal Palace poteva essere un’attrazione turistica. Perciò era opportuno che continuasse a esistere in una qualche forma per creare nuovi profitti.
Il pregio della struttura era che poteva essere facilmente assemblata e disassemblata. Così, nel 1854 fu reinstallata a Sydenham, un borgo rurale a sud di Londra. Fra i soci di questa nuova impresa c’era anche l’imprenditore ferroviario Samuel Laing, che garantì la connessione di Sydenham con la linea Londra-Brighton.
La nascita del people palace
Il Crystal Palace diventò il primo esempio di un nuovo modello di intrattenimento: il people palace, cioè un posto che fornisce svago e istruzione alle persone della working class. L’offerta del Crystal Palace era molto varia. C’era una parte commerciale, idealmente in continuità con l’esposizione originaria, con aziende che vendevano beni di lusso.
Il concetto che guidava la parte educativa era quello dell’evoluzione storica ed antropologica. Il senso implicito era dimostrare come la civiltà inglese contemporanea fosse il glorioso risultato di un complesso percorso di progresso.
Per la parte storica c’erano ricostruzioni di ambientazioni di varie epoche, ad esempio pompeiane, medievali e dell’antico Egitto, con una riproduzione in scala quasi naturale delle statue di Ramesses II da Abu Simbel. La sezione geografica presentava diorami di paesaggi dei continenti extraeuropei popolati con animali imbalsamati e manichini raffiguranti le varie popolazioni indigene. Nell’enorme parco antistante, progettato sul modello dei giardini di Versailles, c’era una parte con modelli di dinosauri a grandezza naturale. Questa attrazione era una novità assoluta: i dinosauri di Crystal Palace furono le prime riproduzioni di dinosauri mai realizzate.
Successi, insuccessi e problemi finanziari
L’accoglienza del Crystal Palace fu alterna: gli intellettuali apprezzavano l’aspetto educativo, pur vedendone i limiti. La gente comune, invece, cercava soprattutto lo svago, focalizzandosi principalmente sui numerosi chioschi di cibo e bevande. Lo sforzo culturale non era necessariamente apprezzato (ad esempio, i denti dei dinosauri venivano staccati e portati a casa come souvenir), e talora era ritenuto persino noioso.
Gli azionisti si resero conto che per rendere profittevole un posto destinato a durare nel tempo bisognava trovare costantemente nuove attrazioni che rinnovassero l’interesse del pubblico. Così vennero create opportunità educative (corsi, conferenze ed esposizioni di argomento tecnologico) e attività più popolari, come mostre di fiori e cani, oppure esibizioni di acrobati. Queste ultime però mettevano il Crystal Palace in diretta concorrenza con i pleasure garden. Le iniziative musicali e teatrali furono quelle più riuscite. Il maggiore successo fu l’Handel Festival, che venne proposto per tre anni consecutivi.
Il Crystal Palace conobbe difficoltà economiche quasi da subito. I suoi costi erano enormi, basti pensare al solo mantenimento della struttura e dei giochi d’acqua del parco. L’iniziativa più profittevole, l’Handel Festival, si basava sul fatto che l’imponente coro di 3.000 persone fosse composto da dilettanti, e quindi quasi a costo zero. La società di gestione del Crystal Palace andò vicino alla bancarotta diverse volte. Il disastroso incendio del 1936 pose fine in maniera violenta alla sua storia.
Crystal Palace oggi
Un’idea di come fosse il Crystal Palace la si può avere ancora oggi, visitando l’omonimo parco che lo ospitava. Il terrazzamento dove sorgeva il palazzo, in cima alla collina, ci fa capire quanto fosse imponente e quanto maestoso fosse il parco antistante. I modelli dei dinosauri sono l’unica cosa sopravvissuta di questo glorioso people palace.
La nascita dell’Alexandra Palace
L’idea di creare un people palace a nord di Londra fu una conseguenza naturale della nascita del Crystal Palace. Attraversare Londra per arrivare a Sydenham era all’epoca abbastanza complicato. Il Crystal Palace aveva insegnato che la vicinanza della ferrovia era fondamentale e che non si dovevano commettere errori che avrebbero gravato pesantemente sul bilancio, come i giardini con i giochi d’acqua. L’area prescelta fu Muswell Hill, dove si stava completando una linea ferroviaria. Anche qui l’offerta si sarebbe basata su istruzione e intrattenimento. La costruzione, che venne battezzata Alexandra Palace in onore della principessa del Galles, venne inaugurata il 24 maggio del 1873. Sedici giorni dopo fu devastata da un incendio, causato da un braciere dimenticato sul tetto da un muratore.
L’Alexandra Palace fu prontamente ricostruito e riaprì due anni dopo. La sua offerta comprendeva spazi per concerti, fra cui la Great Hall con una capacità di 12.000 posti e un enorme organo, alcune ambientazioni esotiche, gallerie di pittura, una sala da ballo e una pista di pattinaggio su ghiaccio. E poi c’era il parco, con laghetti, una piscina all’aperto, un campo da cricket e un ippodromo.
Difficoltà finanziarie per scelte inappropriate
Anche l’Alexandra Palace conobbe enormi difficoltà finanziarie. Alla loro origine ci furono due fattori: prima di tutto, l’obiettivo dei suoi soci era conseguire profitti dallo sviluppo dell’area e della linea ferroviaria, più che dalla conduzione del people palace come business. La conseguenza, e seconda causa dell’insuccesso, fu che la gestione fu votata al risparmio, a discapito della promozione del sito e della qualità dell’offerta. L’aspetto educativo si perse quasi subito e anche il livello degli intrattenimenti fu molto discutibile. Dopo il fallimento di varie società, un collettivo di amministrazioni locali del nord di Londra acquisì l’Alexandra Palace per affittarne gli spazi. L’inquilino più famoso fu la BBC che vi stabilì la sua prima sede nel 1936 e vi restò fino al 1969.
L’Alexandra Palace oggi
L’Alexandra Palace è oggi un posto dove trascorrere una bellissima giornata, con il suo parco, la pista di pattinaggio su ghiaccio e varie attività di ristorazione. I suoi spazi, primo fra tutti la Great Hall, ospitano fiere, manifestazioni sportive e spettacoli musicali. C’è poi il delizioso teatro, che ha riaperto nel 2018 dopo un accurato restauro.
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