Giriamo la prua verso sud e lasciamo definitivamente alle spalle lo stupendo capoluogo di provincia che ci ha donato momenti di grande piacevolezza. Anche in quest’ultima escursione rimarremo nel territorio comunale, spostandoci entro un raggio di circa venti chilometri. Raggiungiamo quindi la vicina Quarrata poiché ci hanno segnalato l’esistenza di un importante panificatore. Personalmente amo il pane in tutte le sue forme e qualità (lo mangerei accompagnato al pane come contorno…) per cui non si poteva mancare all’appuntamento.
Il quasi anonimo prospetto esterno del negozio, al civico 33 di via Lucciano di Quarrata, ci lascia un po’ perplessi. Ma non appena varcata la soglia siamo stati investiti da un gradevole profumo di cose buone. Davanti ai nostri occhi si è aperto un mondo pieno di colori con tante golose tentazioni in bella mostra, ad attenderci. Svaniscono così tutte le primitive perplessità mentre, nonostante la presenza della mascherina, riusciamo ugualmente a cogliere il cordiale sorriso e il saluto di benvenuto da parte di Riccardo, uno dei due fratelli Lunardi che, come indica il loro logo, sono artigiani dal 1966.
Maestri artigiani: l’arte della panificazione
La panificazione è una tradizione di famiglia iniziata dal padre Luigi, sapientemente trasmessa a entrambi i suoi ragazzi. Nonostante il genitore abbia da tempo smesso di infarinare le proprie mani, il suo nome, come per magia, continua ad apparire sulle forme appena sfornate. Il segreto della bontà dei loro prodotti è quello di scegliere soprattutto la qualità degli ingredienti principali: farine di grano italiano e lievito madre. La produzione giornaliera offre al cliente diverse tipologie di pane e le tipiche schiacciate toscane, ma non mancano formaggi e salumi di primissima scelta. A questi beni primari troviamo affiancati i celebri biscotti con le mandorle; il classico cantuccio toscano IGP e il biscotto al “cioccolato a pezzi grossi”, di un bontà unica. Purtroppo siamo costretti a malincuore a lasciare questo girone dei golosi per andare alla ricerca di una importante Villa medicea.
Quarrata: villa La Màgia, patrimonio Unesco
Nell’area del Montalbano sono presenti cinque ville medicee, tra queste La Màgia, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Questa villa trecentesca è stata oggetto di continui passaggi di proprietà legati alle fortune o alle disavventure dei signori dell’epoca. Tra questi sono da ricordare la famiglia dei Medici, quella degli Attavanti e degli Amati – ultimi proprietari – che nel 2000 vendettero la Màgia al comune di Quarrata. Furono questi due ultimi casati ad intervenire con lavori di ristrutturazione e ampliamenti per abbellire la villa e renderla così come la vediamo oggi.
L’itinerario di visita ha inizio proprio dai giardini all’italiana voluti dagli Attavanti. Da un prato contiguo all’abitazione, è necessario superare il neoclassico ingresso monumentale in pietra che, a mo’ di quinta, incornicia lo spettacolare e colorato paesaggio che occupa l’orizzonte. Da una doppia rampa di scale, detta a tenaglia, entriamo in diretto contatto col parco caratterizzato dalla classica divisione geometrica degli spazi, delimitati da siepi. Non poteva mancare la presenza dei giochi d’acqua qui rappresentati dalla grande fontana circolare al centro dell’area verde, racchiusa su entrambi i lati dalle orangerie, volute dagli Amati.
Il museo nel parco
Ad est dei giardini un sentiero, attraversando profumate essenze boschive, ci conduce nel museo all’aria aperta dove sono esposte le opere di proprietà comunale. Tra queste installazioni troviamo i Bruciaprofumi, opere in cotto di Anne e Patrick Poirier (2006), il Parco ascolta il flauto di canna, di Marco Bagnoli (2007) e il Parco giardino rovesciato, di Nagasawa (2008).
All’interno, i cui accessi a volte presentano la necessità di una profonda manutenzione, si visitano le sale del piano terra. Qui viveva l’ultima contessa. Al piano superiore invece si aprono i saloni di rappresentanza e alcune stanze dedicate al Museo del filet. La contessa Spalletti nel 1987 fondò la prima scuola di filet per insegnare alle contadine un mestiere che potesse garantire loro anche un reddito.
Le colline di Montalbano
Siamo nella zona del Chianti Montalbano e andiamo a conoscere più da vicino uno dei locali produttori. La sua colorata cantina, è parte del paesaggio che contorna i giardini all’italiana. Ci inerpichiamo quindi verso Buriano, frazione di Quarrata. Le strette stradine che imbocchiamo aprono ampie visioni panoramiche sulle ordinate file di ulivi e vigneti che, come verdi tappeti, rivestono quasi completamente i versanti collinari circostanti.
Superato il sobborgo, dopo circa trecento metri, una deviazione ci conduce dinanzi alla chiesa di San Michele Arcangelo. La statua del Santo alato si erge di fronte alla facciata della chiesa e al suo campanile a vela. Dapprima cappella di campagna, costruita sfruttando una preesistente torre d’avvistamento longobarda, la chiesetta ha assunto l’attuale aspetto con i lavori di ristrutturazione alla fine del XX secolo. Inoltrandosi sul lato sinistro della facciata, si aprono alcune cappelle che, più in basso, conducono ad una Via Crucis, scandita da quattordici stazioni, che si sviluppa lungo la strada di accesso.
Un tuffo in cantina e colazione con pane, mortadella, vino
La visita fuori porta appena effettuata ci obbliga ora a ritornare e attraversare necessariamente Quarrata per raggiungere la bellissima Fattoria Betti, un casolare edificato nel 1903 in stile Liberty. Fin dalla sua costruzione fu adibito a cantina e oggi, come allora, emerge dal coltivato evidenziando i suoi colori vivaci: un giallo ocra inframmezzato da fasce orizzontali di color rosso che ne sottolineano la volumetria. Gli eredi e attuali proprietari, i fratelli Guido e Gherardo Betti, in questa terra vocata alle coltivazioni vitivinicole, decisero di dedicarsi a tempo pieno a questa attività, restaurando l’immobile e modernizzando la cantina.
Attualmente il Creto de’ Betti, bianco IGT, il Prunideo, rosso IGT, e il Chianti Montalbano DOCG, rappresentano le etichette più prestigiose della Fattoria. Come ormai abitudine consolidata in tutte le simili strutture di pregio, la visita ha inizio col giro nei vigneti per concludersi nell’area degustazioni, all’interno della struttura. Abbiamo preferito effettuare tale esperienza nei prati a cospetto delle vigne. Una colazione open air durante la quale, per accompagnare la squisita mortadella di Prato, è anche emersa la bontà delle produzioni delle coppie di fratelli: il pane dei Lunardi e i vini dei fratelli Betti.
Info: www.visitpistoia.eu – info@visitpistoia.eu
GALLERIA FOTOGRAFICA QUARRATA
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