Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Alla scoperta di Windsor Castle attraverso le sue curiosità

Esterno di Windsor Castle Ph. Maria Ilaria Mura

Una chiave di lettura insolita per esplorare la celebre residenza reale passa attraverso alcuni fatti curiosi: dalla creazione dell’ordine cavalleresco più prestigioso d’Inghilterra alle imposte dirette della regina Elisabetta.

A circa mezz’ora di treno da Londra c’è Windsor Castle. Con la sua storia quasi millenaria che inizia con Guglielmo il Conquistatore, è il castello reale abitato da più tempo al mondo. Ancora oggi è la meta preferita della regina Elisabetta per trascorrere i weekend. Scopriamo insieme i suoi aspetti più insoliti attraverso sette curiosità.

L’Ordine della Giarrettiera
Windsor Esterno degli State Apartment Ph. Diliff
Esterno degli State Apartment (Ph. Diliff)

Nel 1348 il re Edoardo III, cui si deve anche la trasformazione dell’edificio da fortezza a lussuosa residenza reale, istituì a Windsor l’Ordine della Giarrettiera. Un ordine cavalleresco che ancora oggi è il più importante d’Inghilterra. È dedicato a San Giorgio, il patrono della nazione. L’Ordine della Giarrettiera è presieduto dal re o dalla regina e solo il regnante ha la prerogativa di scegliere i membri. Vi fa parte d’ufficio anche il principe del Galles. Il principe William è stato il millesimo cavaliere dell’Ordine ed è stato insignito nel 2008.

A giugno di ogni anno si svolge a Windsor Castle il Garter Day. La giornata inizia con l’investitura dei nuovi cavalieri, che si svolge nella sala del trono del castello. Quest’anno Tony Blair è stato designato dalla regina come nuovo componente dell’Ordine e andrà a raggiungere un altro ex Primo Ministro, John Major. Dopo il pranzo negli State Apartment, la regina e tutti i cavalieri, vestiti con gli abiti cerimoniali, si trasferiscono nella St George’s Chapel per una messa solenne. Lo spostamento avviene con una coloratissima parata, in cui sfilano anche le guardie reali e la banda. Per partecipare come pubblico, si può inviare la richiesta attraverso il sito di Windsor Castle.

Windsor Castle: luogo di pellegrinaggio al St George’s Chapel
St George's Chapel Ph. Aurelien Guichard
St George’s Chapel Ph. Aurelien Guichard

Una parte della navata destra della St George’s Chapel è stata un luogo di pellegrinaggio. L’area è quella vicino alla tomba di Enrico VI che divenne re nel 1422 a soli 9 mesi di età. Egli fu destituito da Edoardo IV e rinchiuso nella Torre di Londra, dove morì. La sua sepoltura a Windsor risale a dopo la morte di Edoardo IV. A Enrico VI furono attribuiti numerosi miracoli. Egli fu inoltre considerato un martire, a causa della sua morte per motivi politici. Accanto alla sua tomba si trova anche quella di John Schorn, che fu rettore di North Marston nel Buckinghamshire nello stesso periodo in cui visse Enrico VI, e al quale ugualmente furono attribuiti numerosi miracoli.

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Nella stessa parte della cappella si trova un frammento della santa croce, acquisito da Edoardo III e incorporato nella volta dell’edificio dentro una pietra scolpita. A sottolineare come quest’area fosse una meta di pellegrinaggio, c’è un oggetto un po’ strano: è la pilgrims’ box, un grande salvadanaio di ferro in cui i pellegrini lasciavano le loro offerte e preghiere. Si apre con quattro chiavi, ciascuna custodita da una persona diversa. In passato era controllata anche da una persona nascosta in un ambiente nel livello superiore della cappella. La pilgrims’ box è tuttora in uso.

Enrico VIII a Windsor
Windsor Enrico VIII re d'Inghilterra
Enrico VIII

Il Re d’Inghilterra Enrico VIII fu un grande estimatore di Windsor Castle, dove amava intrattenersi con feste e battute di caccia. Sotto il regno di Enrico VIII le cerimonie dell’Ordine della Giarrettiera diventarono più stravaganti e vivaci. Nella St George’s Chapel, a sinistra dell’altare, c’è una bellissima cantoria lignea, fatta costruire proprio dal sovrano per la prima moglie Caterina d’Aragona affinché potesse assistere al Garter Service. Il sovrano, invece, è seppellito nella navata centrale dell’area del coro.

Windsor Castle come Versailles
Windsor Castle La Long Walk Ph. Diliff
La Long Walk Ph. Diliff

Carlo II, diventato re nel 1660, amava ispirarsi a Luigi XIV, il Re Sole. Perciò fece grandi trasformazioni a Windsor Castle sul modello della reggia di Versailles. Quella più notevole è la costruzione della Long Walk, il viale lungo circa quattro chilometri che attraversa tutto il parco reale. La Long Walk è stata recentemente immortalata dal passaggio in carrozza del principe Harry e di Megan Markle subito dopo il matrimonio.

Carlo II si rifaceva al Re Sole anche per le abitudini di corte. Uno dei momenti politici e mondani del suo regno erano le quotidiane cerimonie dell’andare a letto e dell’alzarsi, che si svolgevano nella Formal King’s Bedroom. Essere invitati ad assistere a questi cerimoniali significava essere fra le persone che contano.

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Il Queen’s Dine and Sleep
Il letto della King's Bed Chamber credit rct
Il letto della King’s Bed Chamber (credit rct)

La regina Elisabetta ama trascorrere i weekend e parte delle sue vacanze a Windsor Castle. Quando è presente al castello, gli State Apartments non sono visitabili. La sovrana ha scelto Windsor anche per trascorrere il primo lockdown durante la pandemia di Covid. La regina risiede nel castello nel periodo delle corse dei cavalli nella vicina Ascot e va ad assistervi con i suoi ospiti dopo un pranzo nella sala da pranzo privata. Ma il ricevimento più curioso si svolge nel periodo pasquale ed è il Queen’s Dine and Sleep, istituito dalla regina Vittoria. In questa occasione, la sovrana invita venti personalità eminenti del mondo della politica, della scienza e delle arti per una cena nella State Dining Room, seguita da un pernottamento nel castello. Per Elisabetta è un’occasione per incontrare e conoscere meglio questi personaggi in una situazione più intima e informale rispetto a Buckingham Palace.

Fra i fortunati partecipanti al Queen’s Dine and Sleep ci sono stati l’astronauta Tim Peake, il governatore della Bank of England, gli attori Daniel Craig, Helena Bonham Carter con l’allora compagno Tim Burton, e Maggie Smith, celebre per i suoi ruoli in Harry Potter e Downtown Abbey.

La Royal Collection
Ritratto di Carlo I di Van Dyck credit rct.uk
Ritratto di Carlo I di Van Dyck (credit rct.uk)

All’interno di Windsor Castle si trova una ricca collezione di opere d’arte che è parte della Royal Collection. Il totale dei suoi pezzi, includendo anche le opere conservate nelle altre residenze reali, assomma a quasi un milione. Circa un terzo di essi sono catalogati e consultabili sul sito www.rct.uk. La opere conservate a Windsor sono una living collection, perché esse sono esposte o in uso, basti pensare ad esempio ai servizi di piatti e alle carrozze. Il nucleo delle opere pittoriche è rappresentato dalla collezione raccolta da Carlo I che comprende opere del Rinascimento italiano, ma soprattutto tedesche e olandesi di artisti come Cranach il Vecchio, Rubens, Brueghel il Vecchio e Van Dyck, che aveva anche lavorato a corte.

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La testa di tigre dal trono del sultano Tipu credit rct
La testa di tigre dal trono del sultano Tipu credit rct

I regali di stato costituiscono un’altra notevole parte della Royal Collection. Nel Grand Vestibule sono esposti i doni provenienti dai Paesi esotici. Perciò troviamo una cappa fatta con le piume degli uccelli della Polinesia, scatole di lacca dalla Cina e una testa di tigre in oro, ornamento del trono del sultano Tipu. Un pregevole regalo di stato è il grande vaso di malachite esposto nella Grand Reception Room, dono dello zar alla regina Vittoria. Esso fu trasportato dalla Russia all’Inghilterra su una nave a vapore.

L’incendio del 1992
Porcellane nella Green Drawing Room credit rct
Porcellane nella Green Drawing Room (credit rct)

Nel 1992 un terribile incendio, scaturito da una lampada a faretto addossata a una tenda nella cappella privata della regina, colpì parte degli State Apartment di Windsor Castle. L’immagine iconica di questo incendio è rappresentata dalla Brunswick Tower, dove il pavimento della sala da pranzo ottagonale cedette trasformando l’intera torre in una enorme torcia, con temperature che raggiunsero gli 820°C. Il già citato vaso di malachite è stato uno dei pochi oggetti esposti nella Grand Reception Room ad essersi salvato. Le sale investite dall’incendio sono state oggetto di un imponente lavoro di restauro, costato 36,5 milioni di sterline, in cui il lavoro dei migliori artigiani e artisti ha permesso di restituire agli ambienti l’antico splendore.

Per raccogliere i fondi per il restauro, dal 1993 Buckingham Palace è stato aperto al pubblico. Anche la regina ha contribuito personalmente con due milioni, acconsentendo a pagare le tasse sui redditi a partire dal 1993, cosa che non avveniva dagli anni Trenta del Novecento. Il soffitto di legno della St George’s Hall, la sala dei banchetti ufficiali, capace di ospitare fino a 160 persone, è andato completamente distrutto ed è stato ricostruito. È il più grande nel suo stile che sia mai stato realizzato dopo il XVI secolo.

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