Il nostro tour esplorativo tra la Gente di Basilicata continua. Dopo Avigliano proseguiamo il trasferimento a Marsico Nuovo, piccolo comune (3800 abitanti) in provincia di Potenza. Come per il precedente comune di Avigliano anche Marsico Nuovo, in virtù della importanza storica, artistica, civica o demografica, è stato insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con decreto del 24 febbraio 2021, del titolo di città.
Prima di visitare le interessanti emergenze architettoniche, entriamo immediatamente in contatto con un’antica farmacia, ormai non più operativa dal 1968.
Marsico Nuovo: Farmacia Storica
L’insegna della Farmacia spicca sull’uscio di via Garibaldi 50, dinanzi al quale ci accoglie Carla Corleto, nipote del farmacista-veterinario dott. Leonardo Corleto. Questa simpatica donna ha voluto mantenere viva la figura del nonno, riaprendo i battenti di quella che, dal 1912, è stata la “farmacia” del paese.
All’interno su un tavolino fanno bella mostra l’abbigliamento e gli strumenti usati dal farmacista allorché era chiamato per una visita urgente: una bombetta, un cilindro, il bastone da passeggio, la tipica valigetta da dottore e una piccola borsa porta-strumenti.
Non manca una romantica lanterna a petrolio che ricorda i tempi quando, in mancanza dell’elettricità, essa serviva per illuminare il cammino tra i vicoli bui.
Il banco in legno, che ancora conserva un bilancino e i timbri per validare le ricette, è circondato dagli armadi le cui vetrine proteggono i vecchi contenitori di medicinali tra i quali emerge l’etichetta Veleno.
Tutto è rimasto (o riposizionato) com’era nell’ultimo giorno di attività, come congelato in uno scatto fotografico realizzato durante l’assenza del farmacista che, allontanandosi, aveva esposto il cartello “Torno subito”.
Marsico Nuovo: Parola alle pietre
Ora la storia di Marsico Nuovo ce la racconteranno le pietre dei suoi palazzi e delle sue chiese. Dovremo raggiungere la parte più alta del colle dove sono ubicati due importanti monumenti ecclesiastici, vicinissimi uno all’altro.
Della chiesa di San Genuario (per altri Gianuario), patrono della città, è da ammirare la bellissima porta in bronzo incorniciata da figure di vescovi e santi scolpiti nella pietra e da colonne ornate con preziosi capitelli.
Il portale gotico della vicina chiesa di San Michele Arcangelo, opera del mastro Melchiorre da Montalbano, è stato dichiarato monumento nazionale. Oggi divenuto Museo d’Arte Sacra, conserva al suo interno un battistero in pietra, statue lignee della Madonna e del Santo e, nella sala retrostante l’altare, il soffitto ricoperto da un dipinto su legno e l’affresco dell’Ultima Cena di Giovanni Todisco da Abriola che copre interamente la parete centrale.
Cattedrale di San Giorgio
Ora è necessario scendere più a valle per visitare l’imponente Cattedrale di San Giorgio fatta erigere nel 1311.
Nel corso dei secoli essa è stata più volte restaurata, distrutta dagli incendi, danneggiata da terremoti (ultimo quello del 1980) ed infine restaurata così come la vediamo oggi.
Le ferite subite si possono ancora notare scorrendo lo sguardo lungo le pareti della torre campanaria.
Marsico Nuovo: Pastificio-Biscottificio Tre Spighe
Cambiamo registro per conoscere un’altra donna, la signora Angela, che con la sua intraprendenza e costanza, è riuscita a realizzare il sogno di creare un importante Pastificio-Biscottificio. Con l’aiuto del figlio è sempre indaffarata a confezionare le sue specialità all’interno dei locali Tre Spighe. Da qui, tra le tante specialità, vengono fuori i tipici taralli lucani al finocchietto di bosco, i grissini alla curcuma ma anche fusilli e strascinati lavorati a mano con semola di grano duro.
Verrebbe da dire che se le spighe fossero come le Stelle Michelin, dovrebbero essere cinque e non tre! Ma dopo tutti questi profumi ai quali eravamo stati sottoposti, ci sembrava giusto passare ai fatti! Raggiungiamo l’Agriturismo Vignola ubicato ad appena quattro chilometri dal centro di Marsico Nuovo. Una ottima scelta per la degustazione di pietanze tradizionali tutte legate alla stagionalità. Un luculliano pasto conclusosi con l’immancabile espresso e il nostro plauso alle donne e uomini della cucina.
Un mondo di musica a Viggiano
L’arrivo a Viggiano ci porta immediatamente a cospetto di alcune sue peculiarità. Il rondò presso piazza San Giovanni XXIII, all’ingresso del paese, è centralmente abbellito dal monumento dedicato alla Madonna Nera e ai suoi portatori. Lo scultore Felice Lovisco ha voluto ricordare il pellegrinaggio che si effettua per trasportare l’icona Mariana al Santuario del Sacro Monte in primavera e il suo ritorno in città in autunno.
Poco più avanti entriamo al centro della piazza lateralmente occupata dalla Fontana della Musica. È un complesso bronzeo, realizzato dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, raffigurante quattro donne nell’atto di suonare i loro strumenti: violoncello, flauto, violino e arpa. Il loro “silenzioso” suono sembra accompagnare la danza delle fontanelle d’acqua che zampillano all’intorno.
Il Teatro Comunale
Percorrendo le stradine in salita verso il centro storico, ci imbattiamo nel Teatro Comunale che occupa la sede dell’ex chiesa del Morticello. Di particolare rilevanza è l’affresco del Giudizio Universale rivenuto nella cupola durante i lavori di restauro.
Arriviamo quindi in Piazza Regina delle Genti Lucane, col suo grande affaccio panoramico, situata di fronte al Palazzo Municipale e alla Basilica Pontificia della Madonna Nera, al cui interno è esposto il simulacro Mariano che regge in grembo il Bambino Gesù.
L’Arpa viggianese
Ma è la successiva visita al Conservatorio di Musica e Scuola d’Arpa Popolare, ubicato all’interno di Villa del Marchese, che ci illumina sulla reiterata presenza dell’arpa in città. È l’Arpa viggianese, uno strumento nato qui ma dissimile dall’arpa classica in quanto più piccola e mancante della pedaliera. Caratterizzato dalla sua portabilità, l’arpa era portata al collo e accompagnava i musicanti girovaghi di Viggiano in giro per il mondo.
Oggi la Scuola d’Arpa può contare sull’interesse dimostrato dalle nuove leve com’è testimoniato dall’incremento delle iscrizioni; si spera che nel prossimo futuro emergano nuovi solisti come la giovane allieva che ci ha deliziato suonando alcuni brani di musica popolare.
Tracce di briganti a Pietragalla
La cittadina di Pietragalla che ci apprestiamo a visitare è ricordata per la strenua difesa della popolazione che, rifugiatasi nel Palazzo Ducale, respinse un attacco dei briganti guidati dal generale Borges. All’ingresso di questo piccolo borgo lo sguardo si sposta su alcune particolari costruzioni in pietra dai caratteristici tetti tondeggianti ricoperti d’erba. Sono i Palmenti, locali utilizzati per la pigiatura delle uve e la loro fermentazione; il vino così prodotto veniva poi trasportato e depositato nelle rutt, le grotte scavate sotto le abitazioni dei vignaioli.
Un tempo di proprietà privata, l’intera area è stata acquistata dal Comune per realizzare l’odierno Parco Urbano dei Palmenti, liberamente accessibile al pubblico. Il percorso cittadino ci ha condotti in visita alla chiesa di San Nicola da Bari e al Palazzo Ducale la cui ampia balconata del primo piano apre su un vasto panorama della valle.
Donne di Basilicata
Prima di approcciare la piacevole passeggiata nella natura, un pensiero va alle donne lucane che abbiamo incontrato finora. Figure coraggiose che hanno saputo mettersi in gioco e raggiungere obiettivi ben precisi.
Non a caso tra loro erano presenti le nostre guide, la cordialissima Caterina Corleto e il “soccorritore alpino” Nicola Masi (unico uomo dell’equipe di accompagnatori!) e le guide professionali incontrate in ogni cittadina visitata.
Per non parlare delle organizzatrici dell’intero tour: la gioiosa Francesca Milione e la “risolutrice” dei problemi Carmelina Lettieri, senza di loro non avremmo avuto questa splendida occasione di conoscere un altro pezzo di Basilicata!
Trekking nel verde a Picerno
Dalla nostra base di Picerno (Hotel Bouganville) finalmente ci immergiamo nella natura per una sana passeggiata tra i boschi. Arriviamo nella faggeta di Monte Li Foj un tempo proprietà dei Borboni e ora godibile dai privati. Gli alberi di alto fusto coprono completamente la visione del cielo come un ombrello protettivo mentre, al tempo della nostra visita, abbiamo trovato il terreno cosparso da ciclamini.
A macchia di leopardo, questi delicati fiori selvatici ci accompagnano fino al Piano della Nevena, una grande estensione priva di alberi che diviene meta preferita per un piacevole picnic. Nei weekend, infatti, il pianoro pare sia preso d’assalto per occupare le diverse postazioni di barbecue che anticipano la visita al Lago Oscuro, un piccolo specchio d’acqua dal quale proviene il gracidare delle rane: un rumoroso concerto di richiamo amoroso.
Da un’altura libera da vegetazione il nostro sguardo abbraccia il panorama sul Platano-Melandro, la valle intorno alla quale si stagliano le montagne circostanti inondate dai colori del tramonto.
Info: www.basilicataturistica.it/ – www.viaggidelmilione.com – www.marmomelandroviaggi.it
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