Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

“Oro Re Nero” vino regale a battesimo nella Reggia di Caserta

OroRe nero Reggia di Caserta vigna reale

Nella Real Tenuta del Bosco di San Silvestro della Reggia di Caserta è rinata la vigna di Ferdinando, Re di Napoli e delle Due Sicilie. Nel 2021 prodotto il primo bianco: Oro Re Pallagrello Bianco Igt; il 23 novembre presentato il primo Oro Re Nero Igt affinato in orci di creta.

Oro Re Nero vino dei reOro Re nero è stato presentato e degustato per la prima volta nella suggestiva cornice della Reggia di Caserta. Vediamo il perché del nome. Ferdinando, Re di Napoli e delle Due Sicilie, il più amato dai sovrani d’Europa era amante e grande estimatore del vino, oltre che degli spazi aperti e della caccia, che spesso preferiva agli obblighi di corte. Il monarca gaudente fece così impiantare 16 moggi di vigna, circa cinque ettari, nella Real Tenuta del Bosco di San Silvestro della Reggia di Caserta. Il vino, che tanto piaceva al Re, costantemente presente nei pranzi ufficiali e di cui si faceva dono ai più illustri ospiti in visita a corte, si chiamava Pallagrello.

Come in una favola, dopo oltre un secolo, la Cantina “Tenuta Fontana” ha fatto rinascere la Vigna della Reggia di Caserta, che ha vendemmiato per la prima volta nel 2021. Il primo nettare versato nei calici nel settembre di due anni fa fu il paglierino “Oro Re Pallagrello Bianco Igt”, il bianco in una parola. Ora è pronto “Oro Re nero”, il Pallagrello nero Igt. Per gli enologi e gli appassionati si parla già di miracolo. Per una corretta maturazione del vino senza interferenze del contenitore e per mantenere intatte le caratteristiche organolettiche del vitigno, è stata scelta l’anfora di terracotta come contenitore per l’affinamento.

“Oro Re nero” al battesimo degli esperti
Vitigno OroRe nero Reggia di Caserta
Tiziana Maffei e Mariapina Fontana (foto G. Nitti)

“Oro Re nero” è stato presentato agli esperti e alla stampa il 29 novembre 2023 in due momenti diversi nella Reggia di Caserta. La cerimonia istituzionale, svolta nel Vestibolo di Palazzo Reale, alla presenza di Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta, Mariapina Fontana, di Tenuta Fontana e della giornalista Manuela Piancastelli che ha tenuto una dissertazione storica sul Pallagrello.

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L’altra cerimonia di degustazione nella sala Romanelli alla presenza dell’Ais, Associazioni Italiana Sommelier, con Tommaso Luongo e Pietro Iadicicco, rispettivamente presidente campano e casertano.

Ci sono stati interventi di Cesare Avenia, presidente di Vitica; Francesco Bartoletti, enologo di Tenuta Fontana; la chef stellata Rosanna Marziale e Mariapina Fontana. Tra il pubblico oltre alle maggiori autorità campane e casertane, anche la console USA a Napoli, Tracy Roberts Pounds.

La Reggia residenza reale e fucina di eccellenze

Locandina OroReNero Calici Re di Napoli“Oro Re nero è il risultato tangibile di un grande lavoro di squadra del quale ringrazio Tenuta Fontana – spiega Tiziana Maffei. Un lavoro improntato alla valorizzazione dell’identità del Complesso vanvitelliano. La vocazione produttiva della corte borbonica trovava espressione anche nella vitivinicoltura. Nel progetto di Re Carlo e del suo architetto Luigi Vanvitelli, la Reggia doveva essere residenza reale, ma anche fucina di produttività e delle eccellenze del territorio. Oggi la Reggia di Caserta è un Museo contemporaneo e internazionale, vivo e attivo, al servizio della società e del suo sviluppo”.

Nel dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, datato 1797-1802, si può leggere: «… i vini di questa contrada sono eccellenti, e sono de’ migliori del Regno così per la loro qualità e natura, come per la grata sensazione che risvegliano al palato. Vanno sotto il nome di Pallarelli e sono stimatissimi nei pranzi…».

Rinascita della vigna reale

Vigna reale Reggia di CasertaLa vigna è tornata al suo splendore anche grazie alla lungimiranza dei direttori della Reggia, Mauro Felicori prima, con l’intuizione di far rinascere la vigna e affidarla a Tenuta Fontana, e Tiziana Maffei, poi, con la perseveranza nel portare avanti il progetto.

L’azienda, in questo ambizioso percorso attento e difficile di rinascita della vigna reale, ha coinvolto due importanti professionisti a livello nazionale. L’enologo fiorentino Francesco Bartoletti e l’agronomo livornese Stefano Bartolomei hanno utilizzato il metodo di coltivazione biologico in grado di salvaguardare l’ambiente privilegiando la qualità del prodotto, avvalendosi anche di una ong accreditata Unesco, l’Associazione “Sant’Antuono e le battuglie pastellessa”, per il rispetto della convenzione sul patrimonio per la rivitalizzazione.

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Nel luglio 2022 la rinascita della vigna della Reggia di Caserta è stata presentata anche all’Assemblea dell’Unesco con un volume a cura di Luigi Ferraiuolo e un incontro con la partecipazione dell’ambasciatore d’Italia presso l’Unesco, il presidente dell’Unpli nazionale, il direttore della Reggia di Caserta e Tenuta Fontana.

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