È proprio vero quel detto che recita: “Aiutati che il ciel t’aiuta”! Nel Veneto la creatività e l’impegno di giovani produttori ha incontrato un sostegno significativo nel Programma di Sviluppo Rurale (PSR), finanziato dall’Unione Europea. I fondi sono destinati ad ammodernare le zone rurali, migliorare la competitività delle imprese e la sostenibilità ambientale. Ma anche per la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale, oltre a creare opportunità di occupazione. Grazie al contributo del PSR 2014-2020 Veneto e dei fondi europei, alcuni progetti hanno potuto essere già realizzati. A beneficiarne sei aziende disseminate tra la laguna di Venezia, il Veneto orientale, la “bassa” padovana, fino alle colline della Valpolicella e alla pianura veronese. Vediamo cosa hanno fatto tre delle sei aziende beneficiarie.
Sviluppo rurale e agricoltura sostenibile: Carciofo violetto
La società agricola I Sapori di Sant’Erasmo dei fratelli Carlo e Claudio Finotello è nata negli anni ’90. L’azienda ha sviluppato agricoltura sociale sostenibile per le proprie coltivazioni. È situata sull’isola di Sant’Erasmo, storicamente l’ Orto di Venezia, un pezzo di pianura agricola in mezzo al mare. Qui piccole ed innovative aziende agricole si sono consorziate sotto il brand I sapori di Sant’Erasmo.
L’isola di Sant’Erasmo è un luogo emblema dell’importanza di un uso corretto delle risorse. L’agricoltura, da sempre, deve fare un uso attento dell’acqua ottimizzandone l’utilizzo e limitando l’uso di prodotti chimici. Tra le tante coltivazioni, il carciofo violetto di Sant’Erasmo è una vera prelibatezza e Presidio Slow Food. Viene raccolto da marzo a giugno, ma, con i primi freddi, dalla stessa pianta si raccoglie il cardo, che d’inverno è più tenero e meno amaro.
Prodotti a miglio marino zero
La vendita è diretta ai consumatori, con una filiera corta, ribattezzata “a miglio marino zero”. In pratica agli abitanti di Venezia e Mestre, per lo più privati, possono ordinare tramite social media o attraversi internet.
I fondi ricevuti dalla Regione Veneto hanno permesso a “I Sapori di Sant’Erasmo” di acquistare un macchinario da diserbo unico nel suo genere.
Un trattore dal nome fantasioso “El Furbo”, progettato per le ristrette dimensioni dei campi agricoli dell’isola.
Sviluppo rurale: Primo Asparago
A San Pietro Viminario, in provincia di Padova, zona di antica vocazione agricola, è nata Orto Veneto Società Agricola S.S, creata da cinque soci con professionalità in agricoltura, consulenza d’impresa e finanza. Professionalità che hanno indirizzato l’azienda nell’innovazione e nella comunicazione, ma anche nell’efficienza della filiera, nel rispetto dell’ambiente e nella qualità del prodotto. Con il contributo ricevuto si è sviluppato il progetto “Primo Asparago“. L’azienda è passata così all’agricoltura biologica. Si è ottimizzata la gestione dell’energia usata per riscaldare nelle serre, le piante in radice, usando cippato di legno. La crescente domanda di biologico dei mercati, ha permesso anche di migliorare la comunicazione e il marketing dei prodotti.
“Primo Asparago” è un progetto che prevede campi coltivati a basso impatto ambientale e serre dotate di un impianto di riscaldamento in radice alimentato da combustibili rinnovabili. Il raccolto di primizie di alta qualità viene così anticipato anche di mesi rispetto al raccolto fuori serra, facendo crescere la produzione e il profitto.
Sviluppo rurale: Agricoltura biologica
Sempre nel padovano, a Brugine, si trova, Caresà, Società Cooperativa Sociale di 12 ettari, costituita nel 2008 da 5 giovani professionisti che, dopo la laurea si sono scoperti… agricoltori! Tanto impegno e sacrifici. Oggi la cooperativa produce verdure, ortaggi, cereali, frutta (anguria, fragole, more). Tutto rigorosamente biologico. La Cooperativa è punto di riferimento per un numero crescente di clienti, oltre che un bell’esempio di fattoria didattica per i bambini. Sono coinvolti giovanissimi studenti, disabili e persone che stanno facendo un percorso di recupero sociale. È certificata da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale) e fa parte di una ricca rete locale di Gruppi di acquisto solidale.
Attualmente la cooperativa conta 15 soci, con 1 dipendente e 6 soci lavoratori. In questi anni ha accolto una ventina di persone con progetti di integrazione lavorativa o accompagnamento sociale. Con il contributo ricevuto Caresà ha creato un punto vendita e un laboratorio di lavorazione degli ortaggi e un impianto fotovoltaico per alimentare i frigoriferi del laboratorio.
Il sostegno del Programma di Sviluppo Rurale ha consentito sostegno concreto ai giovani imprenditori agricoli e un rilancio del settore agricolo che lascia ben sperare per la riqualificazione del territorio e dei suoi prodotti. Si spera anche con importanti ricadute economiche nel settore turistico.