Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Torino: metti una sera a cena con il Frecciarossa

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I nuovi orari serali del Frecciarossa permettono di cenare nel capoluogo subalpino, scoprire le tante novità e rientrare a Milano. Street Food sopra Torino e le dieci novità in campo gastronomico

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Lo chef Ugo Alciati (credits: Eunice Brovida)

Inizio d’anno: usciti dalla concitazione delle feste è il momento per fare il punto sulle novità degli ultimi mesi in campo gastronomico. Torino resta una città vivace per quel che riguarda ristorazione e dintorni. E qui bisogna dare subito una notizia utile.
L’introduzione nel nuovo orario ferroviario invernale dei cosiddetti Frecciarossa di “tarda serata” permette di cenare tranquillamente a Torino e di ritornare a dormire a Milano (e viceversa).
Per il momento l’attivazione di collegamenti fra le due città con partenze attorno alle ore 23 è limitato al venerdì, sabato e domenica. In futuro – se le cifre di traffico saranno positive – potrebbe essere esteso anche ai giorni infrasettimanali.

Street Food sopra Torino
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Chef Marco Sacco

Qualcuno si è già accorto di questa opportunità e la evidenzia nella propria comunicazione. Come Marco Sacco, che per la stagione invernale ha chiuso, come sempre, il ristorante bistellato Piccolo Lago di Mergozzo (Verbania) e si dedica a tempo pieno a Piano35, il ristorante del grattacielo Intesa Sanpaolo che si trova a cinque minuti a piedi dalla stazione di Porta Susa (ultimo Frecciarossa per Milano parte alle ore 23,10).

A Piano35 Marco Sacco ha dato il via a una nuova avventura, valorizzando l’esperienza del Piccolo Lago intrecciandola con un menu dedicato alla grande tradizione culinaria sabauda. Da provare la versione del “Vitello tonnato” o del “Raviolo di Torino” Sacco revisited. Non trascurabile la materia prima del Belpaese (Giro d’Italia) che viene esibita in piccoli lussi per il palato come gli “Gnocchi, anemone e Gamberi” o l’ “Astice, Mascarpa Ostrica”.
Per gli amanti della rooftop experience, l’aperitivo è al Lounge bar di Piano35 dove regna la bartender Cinzia Ferro, che propone una carta di drink ricercati in costante dialogo con la cucina dello chef. Una proposta sfiziosa che Sacco ha ribattezzato Street Food Sopra Torino.

Nuovo progetto: Galleria Iginio Massari
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Galleria Iginio Massari

Prima di partire con la segnalazione delle 10 novità, una citazione “fuori sacco” merita l’apertura della Galleria Iginio Massari nella centralissima piazza CLN (a 50 metri da piazza San Carlo). Il maestro pasticciere bresciano ha scelto Torino come prima città di un progetto che, nelle intenzioni, si vedrà in molte altre città italiane e anche all’estero. Non un format però, perché ciascun locale sarà pensato in relazione alla città e al luogo di apertura. All’inaugurazione, come omaggio alla tradizione pasticcera sabauda, Massari ha creato un plumcake alla crema gianduja decorato da una Mole Antonelliana dorata. Ecco le 10 novità a Torino.

Ristorante San Giors – Via Borgo Dora 3/A
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Una sala del San Giors

E’ uno dei più antichi alberghi-ristoranti della città: fin dal 1815 dà il benvenuto ai viaggiatori che arrivavano dalla strada di Milano (oggi corso Giulio Cesare).

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Simona Vlaic che da qualche anno ha preso la direzione dello storico locale ha voluto tornare alla tradizione piemontese e ha affidato la cucina allo chef Paolo Ribotto.
Nelle sale pavimentate in legno, dove si respira un’atmosfera d’antan, sono di nuovo in carta gli agnolotti del plin, il vitello tonnato, i risotti, il bollito misto e perfino la bagna caoda.
La splendida insegna in metallo smaltato col nome del locale ci introduce in un’isola di piemontesità nel cuore del quartiere più multietnico di Torino: il grande mercato alimentare di Porta Palazzo.

Affini Rivendita 2 – Piazza della Repubblica 3

Affini-Rivendita-2La zona di piazza della Repubblica dove si svolge il mercato di Porta Palazzo è in piena effervescenza. Lo slancio è arrivato dall’apertura del Mercato Centrale, il format ideato nel 2014 da Umberto Montano a Firenze, poi replicato a Roma e nel 2019 a Torino. Per la primavera di quest’anno è prevista l’apertura a Milano negli spazi della Stazione Centrale. Affini Rivendita 2 ripropone l’idea di successo di Davide Pinto già sperimentata nel quartiere di San Salvario con Affini: abbinamento di buoni cocktail e buona cucina in un quartiere ultra-pop. La nuova proposta di queste settimane è il brunch della domenica che sta avendo un grande successo.

Uovo Saketeca Piazza della Repubblica 16/a

Uovo-Saketeca-foto dario-bragagliaSempre in piazza della Repubblica, altro locale molto originale. Si chiama Uovo e ha come protagonista assoluto il sake. Cristina Vancini, che con altri due soci si è inventata questo format, è una sake sommelier. Ci racconta che “in un posto così multietnico come Porta Palazzo mancava il Giappone”. Ecco colmato il vuoto: da Uovo (prima qui c’era un pastificio e si è voluto dare continuità, almeno nel nome) si possono degustare una quarantina di varietà di sake. Inoltre si può imparare come abbinarle ai piatti che vengono proposti in degustazione.
Già perché c’è sake e sake e come per i vini bisogna riconoscerne le diversità per arrivare al giusto pairing. Dalle ostriche ai formaggi c’è di che sperimentare, con piena soddisfazione, dalla tarda mattinata a notte inoltrata. Se proprio non si può fare a meno del vino, ci sono le etichette naturali selezionate dalla consulente Giada Talpo.

Casa Mago Corso S. Maurizio 61/b
Casa-Mago-MAGO-SANDO
Mago-Sando

Magorabin, il locale stellato dello chef Marcello Trentini, da qualche mese si è spostato di pochi metri sempre in corso San Maurizio, all’ombra della Mole Antonelliana. Negli ex locali del ristorante, l’irrefrenabile Marcello ha inaugurato ad inizio autunno Casa Mago, uno spazio che definire cocktail bar sarebbe riduttivo. Otre alle creazioni della brava barlady Carlotta Linzalata si possono provare una serie di piatti creati espressamente per il locale. A partire dai sandwich e tramezzini che utilizzano i prodotti Raspini, marchio di eccellenza fra i salumi piemontesi. Creazione emblematica di questa collaborazione è Mago-Sando, rivisitazione di un famoso sandwich giapponese, il Katsu Sando, dove al posto della cotoletta di maiale si usa il prosciutto piemontese. E poi una serie di piccoli piatti sfiziosi che Trentini ha voluto chiamare “scodelle”. In pratica mini porzioni “stellate” per far sì che l’esperienza nella sua cocktail lounge non sia mai banale.

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Ristorante Taverna del Re di Eataly Via Nizza 230
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Agnolotti del plin in brodo

E’ il bistrot torinese di Guido Ristorante, il locale stellato di Ugo (chef) e Piero (in sala) Alciati a Serralunga d’Alba. Il menu propone una cucina legata alla tradizione piemontese e alla stagionalità.

Serate a tema come quelle sul bollito, sul tartufo e altre che sono in cantiere nei prossimi mesi.
I piatti sono firmati da Ugo Alciati, ma la brigata di Torino è capitanata dalla brava Claudia Innorta che di Ugo è stata sous chef a Serralunga.
Alla Taverna del Re c’è un’attenzione particolare per la pasta fresca. Da sempre una grande tradizione della famiglia Alciati, a partire dai mitici “plin” preparati da Lidia, la mamma di Ugo e Piero.
La pasta viene preparata ogni giorno dalle sfogline del Pastificio Plin, di fianco alla Taverna, all’interno di Eataly. E dopo una sosta a tavola, si può anche ripartire con la pasta preferita da cucinare a casa.

Caffetteria Spazio 7 Fondazione Sandretto Via Modane 20

Caffetteria-Spazio-7-Il-brunch-della-domenica-foto-bragagliaIl connubio perfetto fra buon cibo e arte. Dove? Alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, uno degli spazi di riferimento per l’arte contemporanea in Italia. Accanto agli ambienti espositivi ci sono quelli dedicati alla ristorazione diretti da Emilio Re Rebaudengo. Al primo piano c’è il ristorante Spazio 7 che lo chef Alessandro Mecca ha portato nel 2018 alla conquista della stella Michelin. A piano terra c’è invece la Caffetteria, dove si può vivere un’esperienza più informale ma sempre di qualità. Anche qui lo chef supervisiona il menù e la selezione delle materie prime. La scelta può essere un light lunch dal martedì al venerdì, oppure un ricco brunch domenicale che, a soli 25 €, propone un ricco buffet e gustosi scrambled eggs con bacon, spinaci o salmone serviti a tavola.

Ristorante Casa Goffi Viale Michelotti 52/c
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Casa Goffi

In primavera riaprirà, per la seconda stagione, Casa Goffi. Estensione estiva più conviviale e décontracté di EraGoffi, il ristorante di corso Casale guidato dal bravo chef Enrico Careggio, una delle migliori sorprese gastronomiche degli ultimi tempi a Torino. A Casa Goffi si entra direttamente dalle rive del Po, seguendo l’alberato viale Michelotti. Uno spazio aperto sul verde, ricavato nei cortili e sotto le tettoie di quella che era un tempo una casa contadina.
Si sta a mezzo fra il cocktail bar e il risto pub. Dal martedì alla domenica, dalle undici a mezzanotte, c’è una bella selezione di piatti caldi e freddi, dai semplici cicinin, crostini d’autore proposti ad 1 euro alle ghiotte costine dello chef a 14 euro.

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Ristorante Aroma Via Monferrato 23
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Filetto di agnello alla liquirizia, mandorle croccanti e gelato alla cipolla rossa

Via Monferrato è stata completamente pedonalizzata da qualche mese, diventando uno dei luoghi più piacevoli della zona precollinare, a fianco della chiesa della Gran Madre di Dio. Ora al posto dei macellai e dei verdurieri di un tempo ci sono molte boutique di abbigliamento, ma anche gastronomie e diversi ristoranti. Fra questi, merita la visita Aroma.
I fratelli Lamarca (Diego in cucina e Denis in sala) vi accoglieranno in un elegante locale con pareti nere ravvivate dai quadri. La cucina di Diego è influenzata dall’Oriente, ma sempre molto equilibrata e non stravolge la tradizione. Un equilibrio che si può apprezzare degustando il tataki di ricciola, mango, cipollotto e limone oppure il tonno rosso del Mediterraneo, fave, piselli, sesamo e cipolla rossa.

Ristorante Fuzion Via Alessandro Volta 4b
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Sushi roll

Affascinato dall’Oriente è anche Domenico Volgare, chef e patron di Fuzion, un indirizzo dove il sushi incontra la pizza. Domenico, pugliese d’origine, si è formato come pizzaiolo con una ricerca costante sulle migliori lievitazioni.
Contemporaneamente sviluppa un interesse per la cucina orientale che lo conduce all’idea di creare un locale dove la cucina mediterranea incontra quella orientale.

Nella preparazione dei piatti tradizionali del Sol Levante, Domenico però ha sempre un’attenzione ai prodotti locali. Così, ad esempio, nel sushi roll “Piemontese” il riso biologico arriva da un’azienda alessandrina. E viene imbevuto non nel tradizionale sake ma nel Moscato d’Asti Docg dell’azienda Mongioia.

Pastificio Bolognese Via S. Secondo 69
Pastificio-Bolognese
Cristina e Laura Muzzarelli

Ha compiuto 70 anni uno dei templi della pasta fresca di Torino. Era il 1949 quando Alda e Giuseppe Muzzarelli si spostavano nel capoluogo subalpino dalla provincia modenese in cerca di lavoro. L’idea iniziale fu quella di proporre la tradizione dei cappelletti nella terra degli agnolotti. Il figlio Achille, arrivato bambino a Torino, subentrò ai genitori nella conduzione dell’azienda apportando man mano innovazioni tecniche nella produzione della pasta. Ora sono le figlie di Achille, Cristina e Laura, che hanno in carico la conduzione di un pastificio che produce quasi un centinaio di prodotti e serve moltissimi ristoranti, anche stellati, in Italia e all’estero. In occasione del compleanno sono stati ideati i “tortelli di Achille” ripieni di ragù modenese.

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