Giovedì 10 Ottobre 2024 - Anno XXII

Urbino e le Marche celebrano Raffaello

Il 2020 è l’anno del 500° anniversario della morte di Raffaello Sanzio. La Regione Marche e Urbino, città natale, celebrano l’artista con una serie di mostre, eventi

Urbino
Urbino

Quest’anno ricorre il 500° anniversario della morte di Raffaello Sanzio. La Regione Marche e Urbino, sua città natale, lo celebrano con una serie di iniziative e mostre nella regione e anche all’estero. Per le Marche il 2020 è un anno importante. Lonely Planet “Best in Travel 2020” l’ha inserita al secondo posto tra le dieci migliori destinazioni al mondo e unica italiana in classifica. Anche Urbino, città Unesco, è stata recentemente inserita dal New York Times tra le mete turistiche del 2020.

Ma vediamo più in dettaglio cosa visitare e come organizzare un tour per scoprire le Marche con Raffaello. La partenza non può che essere dalla città dei Montefeltro. Raffaello Sanzio nacque a Urbino il 28 marzo 1483. Era venerdì santo. Nella casa del padre Giovanni Santi, umanista, poeta e pittore alla corte di Federico da Montefeltro, visse i primi anni della sua formazione artistica. Ancora oggi è possibile visitare la casa natale di Raffaello dove, come scriveva Carlo Bo nel 1984, “ha imparato la divina proporzione degli ingegni, soprattutto ha imparato il valore della filosofia, della dignità da dare al suo lavoro di Pittore”.

Urbino, casa Santi

Urbino Di I, Sailko, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13180940
Urbino, la casa di Raffello (foto I. Sailko, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13180940)

Il viaggio di scoperta di Raffaello lo iniziamo proprio dalla casa Santi. Al primo piano in un’ampia sala con soffitto a cassettoni è conservata l’ “Annunciazione”. La tela di Giovanni Santi è assieme a copie ottocentesche di due opere realizzate da Raffaello: la “Madonna della Seggiola” e la “Visione di Ezechiele”. In una piccola stanza attigua è collocato l’affresco della Madonna col Bambino attribuito dalla critica ora a Giovanni Santi, ora a Raffaello giovane.

Di particolare interesse sono un disegno attribuito a Bramante (1444 – 1514) e la raccolta di ceramiche rinascimentali, deposito temporaneo della Collezione Volponi. Al piano superiore, sede dell’Accademia Raffaello, sono conservati alcuni oggetti strettamente connessi a Raffaello. Si tratta di copie di suoi dipinti, bozzetti per il suo monumento, omaggi di altri artisti al Pittore.

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A Palazzo Ducale “Ritratto di gentildonna detta la Muta”

Urbino. Palazzo Ducale, ritratto di gentildonna detta La Muta
Urbino. Palazzo Ducale, ritratto di gentildonna detta La Muta

A pochi passi dalla casa Santi, si arriva al Palazzo Ducale, voluto da Federico da Montefeltro, dimora principesca tra le più belle d’Europa. Oggi è sede della Galleria Nazionale delle Marche. Nelle sue collezioni è conservato uno dei dipinti più enigmatici di Raffaello, il “Ritratto di gentildonna detta la Muta”, per le labbra perfettamente sigillate.

Probabilmente Raffaello ha dipinto lo stesso soggetto in due fasi diverse. La prima stesura risale al periodo giovanile, quando la donna viene rappresentata con forme più morbide, i capelli mossi e una scollatura più ampia. La seconda, la figura attuale, mostra tratti di austerità nel volto. I capelli raccolti. Una posizione leggermente diversa delle spalle e non ha la scollatura, segno della morte del marito che avvenne nel 1501.

Raffaello e i colori del Rinascimento

Urbino Palazzo Ducale Rapahel Ware. Urbino I colori del Rinascimento
Urbino Palazzo Ducale Rapahel Ware. I colori del Rinascimento

Alla Galleria Nazionale delle Marche è in corso fino al 13 aprile la mostra Raphael Ware. I colori del Rinascimento a cura di Timothy Wilson e Claudio Paolinelli. In esposizione si trovano 147 raffinati esemplari di maiolica italiana rinascimentale, provenienti dalla più grande collezione privata al mondo, di questo genere. L’obiettivo della mostra è di focalizzare l’attenzione sulla tradizione artistica italiana, a cui viene associato il nome del grande pittore urbinate, in inglese Raphael ware appunto.

Urbino, fino alla fine dell’anno, organizzerà una serie di eventi legati al nome di Raffaello: mostre, convegni, spettacoli, scambi culturali internazionali, manifestazioni sportive, attività ludiche, percorsi di visita. Dalla primavera, nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale, prenderà avvio la mostra Raffaello e Baldassarre Castiglione. Attraverso la figura dell’autore del Cortegiano, intende raccontare la cultura di un’epoca straordinaria.

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Marche: Le mostre dedicate a Raffaello

“Madonna del velo o Madonna di Loreto” di Raffaello.
“Madonna del velo o Madonna di Loreto” di Raffaello.

Il Museo Pontificio della Santa Casa di Loreto (AN) presenta dal 4 aprile al 5 luglio 2020 la mostraMadonna del velo o Madonna di Loreto” di Raffaello. Storia avventurosa e successo di un’opera, che darà conto della storia di un celebre soggetto caro a Raffaello: la cosiddetta Madonna del Velo o Madonna di Loreto. Una pregevole replica della bottega dello stesso maestro – di cui si sono perse le tracce – fu donata all’inizio del XVIII secolo al santuario lauretano.

Curata da Fabrizio Biferali e Vito Punzi, con la consulenza dei Musei Vaticani, l’esposizione ricostruirà le vicende dei passaggi di sede del dipinto raffaellesco. Inoltre si potrà fruire di un’altra pregevole versione del soggetto restaurata per l’occasione. Si tratta dell’opera attribuita a Raffaello e bottega, che faceva parte dal 1822 di una raccolta di dipinti antichi conservata nella residenza di campagna di Philip J. Miles a Leigh Court nei pressi di Bristol. Nei primi anni del Novecento Adolfo Venturi visionò il quadro a Sanremo presso la collezione del principe don Giovanni Del Drago e fu il primo ad attribuirlo a Raffaello.

Jesi: Bellezza e scienza nella costruzione del mito

Raffaello e Angelo Colocci
Raffaello e Angelo Colocci

A Jesi (AN) invece presso i Musei Civici di Palazzo Pianetti, andrà in scena dal 6 giugno 2020 al 6 gennaio 2021 la mostra Raffaello e Angelo Colocci. Bellezza e scienza nella costruzione del mito della Roma antica, a cura di Giorgio Mangani, Francesco P. Di Teodoro, Ingrid Rowland, VincenzoFarinella, Fabrizio Biferali, Paolo Clini. L’esposizione esplora le connessioni tra Raffaello e l’umanista jesino Angelo Colocci. Quest’ultimo, punto di riferimento a Roma per artisti, antiquari e poeti, attraverso documenti originali e l’uso di tecnologie digitali che permetteranno ricostruzioni dei capolavori raffaelleschi.

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In particolare, grazie al libro “La bellezza del numero. Angelo Colocci e la nascita dello stato nazione” di Giorgio Mangani (Il Lavoro Editoriale, 2018), è possibile ipotizzare che Colocci possa aver avuto un ruolo importante nella progettazione dei contenuti della “Stanza della Segnatura” di Raffaello nelle Stanze Vaticane. Non solo, nella Scuola di Atene, è rappresentato nelle sembianze del personaggio barbuto (nelle vesti di Strabone o Zoroastro) che tiene in mano il cosmo, ritratto vicino a Raffaello.

La folgorante carriera di Raffaello

madonna-con-bambino

La mostra ripercorre l’affascinante storia di questo personaggio. Illustra i molteplici interessi e soprattutto rilegge alcune delle pagine più straordinarie di Raffaello attraverso gli occhi dell’umanista. Colocci che in qualche modo ha influenzato l’artista, fu un punto di riferimento fondamentale nella Roma di Leone X per tutti coloro che guardavano alla rinascita dell’Antico come a una uova forma di splendore della rinata caput mundi.

Raffaello, morto a soli 37 anni, ha avuto una carriera folgorante. La mostra la racconta affiancando riproduzioni di opere provenienti dai maggiori musei del mondo. L’obiettivo degli organizzatori della mostra è di rivolgersi prevalentemente ai giovani e a quanti non frequentano abitualmente i musei e le esposizioni d’arte. Permettere a un pubblico vasto e allargato di avvicinarsi ai più grandi autori della storia dell’arte – in questo caso a Raffaello – e portare i visitatori alla scoperta di un territorio ricco di fascino, storia e tradizioni culturali ed eno-gastronomiche, partendo proprio da Urbino.

Info: www.turismo.marche.it

http://eventi.turismo.marche.itwww.destinazionemarche.itwww.marcheoutdoor.itwww.vieniaurbino.it

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