Visitare Roma vuol dire restare incantati davanti all’immensità del suo glorioso passato ben visibile in tutto il centro cittadino. Ma è passeggiando in alcuni suoi quartieri che sarà possibile assaporare il gusto più tipico e caratteristico dell’Urbe, pieno di infinite sorprese. Sono questi infatti i luoghi maggiormente in grado di raccontare gli aspetti legati alla vita quotidiana, di ieri e di oggi. Senza però tralasciare storia e bellezze artistiche. E Trastevere è proprio tutto questo. Il suo stesso nome conferma la sua antica origine. Il riferimento è infatti alla posizione che occupa, in latino trans Tiberim, e cioè al di là del Tevere. Rispetto a cosa? A quello che in epoca romana era il centro cittadino!
E fu proprio qui che si sviluppò un affollato quartiere residenziale scelto principalmente dalle genti provenienti dall’Oriente. Mercanti e commercianti vivevano nella parte bassa del quartiere, quella lungo il fiume. Sulla cima del Gianicolo invece, proprio alle spalle di Trastevere, i più abbienti fecero costruire sontuose domus. Per esempio Giulio Cesare fece costruire i suoi celebri Horti, residenza in cui ospitò – così almeno si racconta – l’affascinante Cleopatra.
Monumenti a due poeti romaneschi: Belli e Trilussa
Con la caduta dell’impero romano, Trastevere di fatto continuò a custodire gelosamente questo suo aspetto di caratteristico quartiere residenziale. Centro del rione divenne piazza di Santa Maria in Trastevere: i colori e la raffinatezza dei mosaici medievali sulla facciata della Basilica omonima testimoniano da soli la lunga vita dell’intero rione. Altro luogo sempre molto frequentato – sia di giorno sia di notte – è piazza Trilussa, sorta a ridosso del Tevere proprio davanti a Ponte Sisto.
La piazza è caratterizzata dalla straordinaria quinta scenografica del Fontanone voluto da papa Paolo V Borghese all’inizio del 1600. Piazza Trilussa è dedicata al grande poeta romanesco Carlo Alberto Salustri, meglio noto come Trilussa. Raffigurato qui mentre legge i versi di una sua celebre poesia. Ma non è l’unico artista romano a cui la città ha voluto dedicare un monumento: all’inizio di viale Trastevere, infatti, un altro grande poeta è ricordato con un monumento, Giuseppe Gioachino Belli. Due artisti rivoluzionari che innalzarono il dialetto romanesco a lingua poetica.
La bellezza di Trastevere tra i vicoli e le piazzette
Per assaporare però pienamente la bellezza di Trastevere, basterà perdersi e passeggiare lungo i suoi vicoli e le sue piazzette, scoprendo così suggestivi luoghi come per esempio piazza dei Mercanti, via dell’Arco dei Tolomei, via di Porta Settimiana, via della Scala e Vicolo dei Cinque. Imperdibile è poi Vicolo dell’Atleta, il cui nome ricorda l’importante scoperta avvenuta intorno alla metà del 1800 della statua dell’atleta detto Apoxyomenos, conservata oggi ai Musei Vaticani.
Il nome antico era però Vicolo delle Palme, in riferimento ai particolari alberi qui presenti, simbolo della Giudea: era questa infatti l’area in cui viveva la comunità ebraica prima di trasferirsi sulla sponda opposta del Tevere, in quello che sarebbe poi divenuto nel 1555 il Ghetto vero e proprio. Ciò che in questo vicolo testimonia l’antica presenza della comunità ebraica, è la caratteristica palazzina medievale che ospitò nel 1200 una sinagoga: osservando con attenzione, si noteranno infatti sulla colonnina centrale dell’arcata della loggia al primo piano, alcune lettere dell’alfabeto ebraico. E per concludere la giornata trascorsa andando alla scoperta di Trastevere, dopo tanto girovagare, basterà scegliere una delle numerose e celebri sue trattorie per gustare un tipico piatto dell’ottima cucina romanesca.
Autore: L’Asino d’Oro Associazione Culturale