Martedì 30 Aprile 2024 - Anno XXII

Mi manca la Costa Azzurra

L’imprinting dell’infanzia che sembrerebbe svanire con gli anni ritorna imperioso nell’intera famiglia. Il fluire delle immagini, conservate nella memoria, reclamano un nuovo viaggio. Sarà solo questione di tempo

La vista che si gode da Eze
La vista che si gode da Eze

Da qualche anno non vedo la Costa Azzurra. Un tempo andavo spesso a Menton, con qualche puntata a Nizza, fino a spingermi in Provenza, Languedoc e Roussillon. Ci andavo quando i miei ragazzi erano bambini piccoli, in tutte le stagioni dell’anno. Non so dire quale preferissi tra l’inverno e l’autunno. Ricordo dei giorni della Befana con tutta la famiglia in maniche corte, i piedi in acqua. Perlopiù facevamo lunghe passeggiate sul lungomare da Roquebrune a Menton e viceversa, spingendo il passeggino con il più piccolo e tenendo la manina del più grande.

L’ultima volta che ci siamo stati mio figlio minore aveva cinque anni. Così pensavo si fosse dimenticato tutto. Invece ieri, parlando di vacanze estive, se n’è uscito con una frase inaspettata. “Mi manca la Costa Azzurra. Ho voglia di Francia.”

E chi l’avrebbe mai detto? Gli ho fatto un po’ di domande, si ricordava molte più cose di quanto immaginassi. Il sole, la spiaggia, i ristoranti sul lungomare, il profumo di sapone nelle vie dei negozi, le tovaglie colorate, le cicale di ceramica che quando passi davanti friniscono. Si ricordava gli alberi di agrumi, le piazze ariose di Nizza, la vista mozzafiato da Eze. Si ricordava la luce azzurra delle giornate terse e anche quella sera di luglio che in una zattera a cento metri dalla spiaggia si esibiva un gruppo che suonava il jazz.

Côte d’Azur, una presenza costante

La festa dei limoni, Mentone
La festa dei limoni, Mentone

Si ricordava anche il Trofeo delle Alpi, il maestoso altare che Augusto fece edificare per celebrare le proprie conquiste transalpine. Quella conquista ha conquistato noi e ci conquista ancora.

La Costa Azzurra non ha niente di più bello di tanti altri posti. Non il mare, non la sabbia, non il cibo. Ma l’emozione che dà guardarla da una delle ‘corniches’, le strade che costeggiano a varie altezze il litorale, non si prova in nessun altro posto. Non c’è un motivo valido per asserire ciò, ma se un ragazzino dopo dieci anni si ricorda ancora cosa provava nel passeggino sul lungomare o nel seggiolino guardando la costa dalla collina, allora vuol dire che lì qualcosa c’è davvero, di indelebile e magico.

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Ripensandoci, la Costa Azzurra manca anche a me. Mi è mancata da allora, come un’impressione che ti resta per sempre attaccata e di cui non è facile fare a meno.

Sento il bisogno di tornarci, per il profumo dei saponi, per i colori delle tovaglie, per i frutti di mare, per l’aria, per quella sensazione di leggerezza che non so bene a cosa sia collegata ma che non ho mai trovato altrove.

A cento metri dalla riva è la rubrica per chi vuole vedere la realtà con occhi nuovi. Tutto c’è a cento metri dalla riva, dove i più, compresi i buoni nuotatori, non si spingono. Chi vive a cento metri dalla riva apprezza il fascino delle piccole cose particolari. Proveremo a proporvi qualcosa da vedere con occhi nuovi.

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