Il Cilento è una porzione di territorio nel sud della Campania che abbraccia la provincia di Salerno. Una terra che ha i piedi nell’acqua del Tirreno ma poi si estende in alto fino ai monti Alburni che segnano il confine con la Basilicata.
La provincia di Salerno è una meta turistica conosciuta e apprezzata. Fino a qualche decennio fa la costiera cilentana era considerata la sorella minore di quella amalfitana. Oggi non è più così. Alle bellezze del mare e delle mille sfumature del ricco patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale che coinvolgono emotivamente il viaggiatore si affiancano la qualità dei servizi e le eccellenze enogastronomiche.
Nel 1991 viene istituito il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che comprende 80 comuni; il più grande, Capaccio-Paestum con oltre 22mila abitanti, il più piccolo Valle dell’Angelo con 264. Con 181 mila ettari a terra e 9mila a mare, dopo la costituzione delle Aree Marine Protette di “Santa Maria di Castellabate” e di “Costa degli Infreschi e della Masseta” il Parco è la più grande area protetta d’Italia.
Dal 1998 è Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO (con i siti Archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula). Tommaso Pellegrini, Presidente del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, tiene a precisare che il Cilento è la terra di Zenone e Parmeide, i precursori del pensiero occidentale, e che affascinò Goethe nel suo “Gran Tour”. Ma è anche il luogo della biodiversità con straordinari siti naturalistici.
Bellezze del Cilento: territorio, borghi, montagne
In questo vasto territorio sono numerosi i Borghi Medioevali, i Castelli, i Palazzi Baronali, i luoghi d’arte, le Grotte, le Chiese e i Musei.
I rilievi montuosi di maggiore importanza sono il Monte Cervati (1898 metri), gli Alburni (1742 metri), Gelbison (1705 metri), Motola (1700 metri), Centaurino (1433), Cocuzzo (1411), Bulgheria (1244), tutti adatti al trekking, allo sport all’area aperta.
Il nostro viaggio itinerante alla scoperta del Cilento 2020 si è svolto nei territori montani. Tanti i borghi e i comuni che abbiamo visitato.
Una settimana di intense esperienze immersi nella natura selvaggia. In luoghi con notevoli potenzialità ma ancora poco frequentati, ma con molte curiosità da offrire a turisti e viaggiatori.
Tra queste montagne si trovano oltre 1800 specie vegetali.
Nelle zone boschive, camminare nel silenzio della natura tra lecceti, cerri, aceri, carpini neri, castagni, ontani napoletani, faggi sembra di attraversare un’altra dimensione.
Percorrendo i sentieri è possibile estendere lo sguardo ai panorami e alle tante bellezze naturali.
Le Gole del Sammaro
Molti i luoghi che ci hanno incuriosito e affascinato. Nel piccolo comune di Sacco, 474 abitanti, situato alle pendici del Monte Motola, si trova la chiesa di San Silvestro, fra le più belle del territorio, e il sito archeologico Sacco Vecchio.
Il sito, posto su una rupe, affaccia sulle gole del Sammaro, dove da una grande spaccatura rocciosa sgorga il fiume. Ci siamo addentrati, improvvisati speleologi, nella profonda gola fiancheggiata da altissime pareti verticali per ammirare le pozze trasparenti di acqua sorgiva.
Roscigno vecchia “La Pompei del Cilento”
Un altro luogo incantato è Roschigno vecchia, definita la “Pompei del Cilento”. Un borgo fantasma che ti dà la sensazione di trovarti in un museo. Dopo aver attraversato case puntellate si resta incantati dalla piazza Nicotera. Uno spiazzo senza selciato, con tigli e platani secolari.
La bella fontana circolare in pietra, l’abbeveratoio e, a destra, su un piano rialzato, la Chiesta settecentesca di San Nicola.
Il paese è suddiviso in vari agglomerati di case in base ai mestieri dei proprietari.
L’impressione è di trovarsi in un set cinematografico. Infatti qui sono stati girati riprese di “Cavalli si nasce” di Sergio Staino, “Radio West” di Alessandro Valori e “Noi credevamo” di Mario Martone.
In questo paese fantasma c’è qualcuno che continua a viverci. È Giuseppe Spagnuolo, sessantenne con barba e capelli alla Marx, in bocca una pipa con foglie di carciofo ed altre erbe essiccate.
Sant’Angelo a Fasanella natura e religiosità
A parte la storia che fa risalire la sua fondazione ai coloni greci, Fasanella divenne una contea longobarda rivestendo per la zona una importante funzione economica e amministrativa. Nel 1246 a seguito della congiura ordita contro Federico II dal Barone Pandolfo Fasanella, la città fu distrutta. Oggi delle origini medievali restano il castello, le chiese e qualche antico palazzo.
Da non perdere in una visita a Sant’Angelo a Fasanella è la Grotta di San Michele Arcangelo (patrimonio UNESCO) simbolo della religiosità cristiana. Si trova ai piedi di una parete rocciosa appena fuori dall’abitato. Dedicata al culto micaelico è un affascinante connubio tra natura e arte. La grotta santuario ha due grandi vani a cupola naturale. All’interno vi sono sculture raffiguranti la Madonna che risalgono alla fine del XIII secolo, affreschi sacri e la statua in marmo di San Michele.
Un’altra attrazione della zona è l’Antece, il dio degli Alburni, anch’esso patrimonio UNESCO. Si tratta di un monolite di pietra calcarea, in cima a Costa Palomba tra i Monti Alburni. Su questo masso è scolpita una figura raffigurante un guerriero, considerata una divinità dagli antichi popoli che abitavano le montagne e la valle del Fasanella.
Grotte di Castelcivita spettacolo della natura
A 25 km dal complesso Archeologico di Paestum si trovano le Grotte di Castelcivita. Un complesso sistema di cavità carsiche ricche di stalattiti e stalagmiti dalle mille forme.
Le grotte si estendono per 4800 metri tra le rive del fiume Calore penetrando le cavità del massiccio dei monti Alburni. Suddiviso in tre percorsi: turistico, amatoriale, speleologico, hanno acquisito una notevole rilevanza paleontologica grazie alla localizzazione di interessanti depositi archeologici all’ingresso della cavità.
Nello scenario incantevole delle Grotte di Castelcivita, da 15 anni viene rappresentato L’Inferno di Dante prodotto da Tappeto Volante. Lo spettacolo si snoda per circa un chilometro senza quinte o fondali di carta pesta con circa 30 artisti. Una indimenticabile esperienza sensoriale.
Benessere e Sport
Il parco è ricco di meravigliosi sentieri naturalistici, alcuni dei quali adatti a percorsi in bicicletta, meglio se e-bike con pedalata assistita, oppure da percorrere a cavallo.
Per ogni un’escursione anche se i sentieri sono segnati è indispensabile affidarsi a guide specializzate o alle organizzazioni del territorio.
Una giornata slow da trascorrere anche con i bambini è all’Oasi Fiume Alento.
Un’area naturalistica attrezzata per escursioni in canoa sul lago artificiale a piedi lungo l’ambiente fluviale della diga, e si possono noleggiare bici e mountain bike.
Non mancano Parchi Avventura con accoglienti aree pic-nic come quello di Piano della Croce a Rofrano, alle Pendici del Monte Centaurino. Uno splendido bosco a terrazza dove è facile farsi tentare da ponti tibetani, passaggi sospesi e zip line per mettere alla prova le proprie capacità.
Cilento in volo nel cielo di Trentinara
Per chi non si accontenta di fare trekking a piedi, escursione in e-bike, pagaiare in canoa, può cercare emozioni più forti, adrenalinici con il volo dell’angelo.
A Trentinara si trova la prima Zip-line realizzata in Cilento con vista spettacolare sul Golfo di Salerno e costiera Amalfitana. Un salto nel vuoto dove si rimane sospesi in aria con l’adrenalina e il cuore a mille.
A 300 metri dal suolo si raggiunge una velocità massima di 120 km/h. Il volo, nei 1500 metri del percorso dura circa un minuto e mezzo.
Sanza e la Madonna della Neve
Il comune di Sanza con i suoi 2500 abitanti è situato su una collina ai piedi del Monte Cervati, tra i più alti della Campania. Sin dall’antichità gli abitanti non hanno mai avuto buoni rapporti con i dominatori romani. In tempi più recenti, il 2 luglio 1857, si è consumata la tragica fine di Carlo Pisacane, eroe del risorgimento, e degli 83 superstiti della spedizione. Da visitare la Chiesa Madre (prima del 1509), la torre medioevale di San Martino, la chiesa di S. Francesco (datata 1609), il cippo di Pisacane.
Sanza è rinomato anche per la devozione che i sanzesi hanno per la Madonna della Neve, detta anche Madonna del Cervato: il culto è legato al Santuario diocesano e alla Grotta adiacente, ubicati sulla cima del Monte Cervati (m. 1853).
L’incanto dell’affondatore di Vallivona
Escursione a piedi e in e-bike nel surreale paesaggio dell’inghiottitoio di Vallivona tra i comuni di Sanza, Piaggine e Monte San Giacomo. Il nome deriva dalla conformazione morfologica del territorio. Un ambiente carsico ricco di sorgenti. Si tratta di una naturale apertura rocciosa, all’ interno della quale si raccolgono le acque.
Nella stagione estiva danno vita a un suggestivo laghetto dove flora e fauna hanno una vita tutta loro. Per raggiungere la grotta si attraversa un tunnel artificiale lungo 500 metri percorribile con l’ausilio di torce elettriche. Una volta dentro l’inghiottitoio lo scenario è stupefacente. La grotta ha una forma ellittica. Imponente la sua grandezza. Importante è anche la valenza naturalistica dell’ambiente vegetale al suo interno.
Cucina e prodotti della tradizione
Il bello e il buono delle tipicità incontrate e assaporate durante gli itinerari sono uno stimolo a tornare in questi luoghi meno conosciuti. Alcuni prodotti del territorio come ortaggi e legumi rari: Carciofo di Paestum, Ceci di Cicerale, Fagiolo di Controne, Fico bianco e Oliva Salella ammaccata del Cilento, Cipolla di Vatolla; Formaggi e salumi prelibati: Caciocavallo Silano, Mozzarella e ricotta di Bufala Campana della Piana del Sele, Sopressata di Gioi, Salsiccia del Vallo di Diano. Queste prelibatezze sono custodite e prodotte all’interno del Parco.
Le eccellenze agroalimentari regionali, salvate dalla estinzione grazie anche alla tenacia di agricoltori esperti, fanno parte del patrimonio gastronomico che molti ristoratori hanno riportato sulle tavole con antiche ricette.
Tutto non si può raccontare. Bisogna andare e sperimentare sul posto.
Per promuovere e far scoprire il ricco patrimonio del Cilento nel 2018 è nato ViviCilento, società cooperativa che si occupa della promozione delle attività turistiche alberghiere, presieduta da Emanuel Ruocco. Lo scorso anno ViviCilento ha avviato “Cilento Destination”, un progetto per far scoprire il territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni organizzando educational per operatori turistici, media e social.