Mario De Biasi è stato un maestro dallo scatto fotografico capace di narrare momenti estemporanei che altrimenti sarebbero andati perduti. Un fotografo che, di ritorno dai campi di concentramento in Germania nel 1945, seppe come molti rimpatriati italiani, ricostruirsi una vita con la macchina fotografica.
La Galleria “Casa dei Tre Oci”, ovvero “casa dei tre occhi” così chiamata in dialetto veneziano per contraddistinguere il bel palazzetto in stile neogotico dalle tre grandi finestre che si affacciano sul Canale della Giudecca, ospiterà la mostra “Mario De Biasi. Fotografie 1947-2003”. Organizzata da Civita Tre Venezie con Admira e promossa dalla Fondazione di Venezia sarà aperta al pubblico dal 13 Maggio 2021 al 9 Gennaio 2022. L’esposizione è a cura di Enrica Viganò in collaborazione con l’Archivio Mario De Biasi. Si tratta di un’ampia retrospettiva, composta da 216 foto. La mostra ripercorre la trentennale carriera di un reporter alle prese con fotografie per la rivista Epoca. Sono documentati eventi passati alla storia come la rivolta d’Ungheria del 1956, che gli fa guadagnare il titolo di “Italiano pazzo” per aver sfidato gli interventi armati sovietici.
Mario De Biasi. Fotografie 1947-2003: il lavoro di una vita
L’esposizione, suddivisa in dieci sezioni tematiche, documenta l’intera produzione fotografica di De Biasi, dall’esordio fino agli ultimi anni di lavoro. Memorabile la splendida immagine di Moira Orfei giovane. L’artista circense, fasciata in un abito longuette bianco, passeggia lungo il centro di Milano attirando lo sguardo ammirato e malizioso degli uomini intorno.
L’immagine intitolata “Gli italiani si voltano” venne utilizzata come poster per la mostra “The Italian Metamorphosis,1943-1968” al Guggenheim Museum di New York nel 1994. Altrettanto celebri sono i ritratti dei divi dello star system quali Marlene Dietrich, Brigitte Bardot, Sophia Loren, Fellini, Maria Callas.
Reporter dall’animo curioso, instancabile sfida il gelido clima della Siberia o la lava dell’eruzione dell’Etna per realizzare reportage scanditi da sequenze fotografiche.
Mario De Biasi interprete neorealista del suo tempo
Viaggiatore per amore di conoscenza, fissa le immagini colte lungo le strade. Fotografa i baci fra innamorati, il lavoro dei barbieri di strada, le persone durante la pausa pranzo. Scatti realizzati a Parigi, Londra, Roma, Venezia, Il Cairo, Teheran, in Tailandia, in Israele, in Brasile e in Nepal.
Un talento che nel tempo si è affinato, diventando interprete neorealista dei fatti del suo tempo. L’artista che documenta, narra fatti storici ripresi nella loro crudezza, oppure gli scatti di anonimi personaggi colti nel loro vissuto quotidiano. Una delle sezioni è dedicata all’amore che il reporter nutriva per la natura in cui sono rivisitati segni e forme in nome della sua ricerca estetica sperimentale.
Foto, volumi, quaderni, riconoscimenti
In esposizione vi saranno volumi, numeri originali di Epoca e alcuni telegrammi, tra cui quelli di Enzo Biagi e Arnoldo Mondadori; quaderni, proiezione di immagini selezionate dalla figlia Silvia De Biasi, responsabile del prezioso Archivio De Biasi e due approfondimenti audiovisivi.
Mario De Biasi, appassionato di arte e di pittura, era anche un originale disegnatore. Un universo di tinte forti e infinita fantasia “rivestirà” la Casa dei Tre Oci, restituendo continuità stilistica all’allestimento lungo i tre piani del palazzo neogotico con la raffigurazione di soli, occhi, teste e cuori.
Tra i riconoscimenti ricevuti dal celebre fotografo si ricordano il “Premio Saint Vincent” per il Giornalismo nel 1982 e nel 2003, il titolo di Maestro della Fotografia Italiana conferitogli dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). Molte sue immagini fotografiche sono esposte in collezioni italiane ed estere. Accompagna la rassegna il catalogo edito da Marsilio con i saggi di Enrica Viganò, Denis Curti e Angelo Ponta.
Informazioni: https://www.treoci.org/it