A Londra, nel tranquillo quartiere di Islington, una bella casa georgiana ospita un museo unico nel suo genere: è la Estorick Collection. È anche il solo museo inglese dedicato all’arte italiana contemporanea nonché il più importante museo nel suo genere al di fuori dell’Italia.
Come nasce la Estorick Collection
Il museo ha origine dalla collezione privata dei coniugi americani Eric e Salome Estorick. La coppia si trasferì in Inghilterra subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. La professione di Salome, designer e imprenditrice del settore tessile, portò la coppia a viaggiare spesso in Italia e qui a venire contatto con numerosi artisti. Nei primi anni Cinquanta, Eric fondò a Londra la Grosvenor Gallery, diventando ufficialmente un art dealer. Dopo la guerra, era facile acquistare opere di artisti come Picasso e Léger a prezzi molto accessibili. Ma, ancora di più, il valore delle opere degli artisti italiani della prima metà del Novecento era particolarmente basso in quanto molte di esse erano percepite come connesse alla cultura fascista. Così Estorick fu in grado di acquistare, fra gli altri, quadri importantissimi del periodo futurista e centinaia di disegni e guache di Sironi.
Alcune di queste opere furono destinate al commercio, ma centoquarantaquattro divennero la collezione privata degli Estorick. Poco prima della sua morte, nel 1993, Eric creò la Estorick Collection of Italian Art e lasciò, in aggiunta, alcuni quadri di Chagall e Kandinsky affinché fossero venduti per finanziarla. La Estorick Collection, come la conosciamo oggi, ha aperto nel 1998.
Il Futurismo alla Estorick Collection
La Estorick Collection è spesso menzionata come un museo del Futurismo. In realtà sono rappresentate diverse correnti dell’avanguardia italiana. Il Futurismo occupa però un posto d’onore, soprattutto per la qualità delle opere presenti, alcune delle quali sono veramente iconiche. Basti pensare a Mano del Violinista di Giacomo Balla, a Idolo Moderno di Umberto Boccioni o a Lasciando il Teatro di Carlo Carrà. Queste opere, assieme ad altre di Luigi Russolo, Gino Severini e Ardengo Soffici, sono particolarmente preziose perché fanno parte del primissimo periodo del movimento, quello sviluppatosi fra il 1910 e il 1913 immediatamente dopo la pubblicazione del Manifesto di Marinetti. In queste opere, quindi, è molto vivo il sentimento di eccitazione nel descrivere il mondo moderno in modo innovativo, lontano dai capolavori dei pittori classici che, secondo questi artisti, avevano condizionato l’evoluzione dell’arte italiana.
Il secondo periodo futurista, che si sviluppò a partire dagli anni Cinquanta, non è invece presente perché tendeva all’astrattismo: caratteristica della collezione è che tutte le opere sono di arte figurativa, mentre l’astrattismo è totalmente assente.
Le altre avanguardie presenti
Come si è detto, il Futurismo rappresenta un nucleo importante del museo ed è forse quello che richiama maggiormente l’attenzione del pubblico straniero perché il Futurismo è l’unica avanguardia italiana che ha avuto una risonanza internazionale. Ma sono rappresentati anche altri movimenti, a partire dalla pittura metafisica, con alcune opere del suo maggiore interprete, Giorgio De Chirico, e del periodo metafisico di Carlo Carrà.
Significativa è anche la collezione di incisioni e disegni di Giorgio Morandi che copre tutta la carriera dell’artista, dai paesaggi industriali fino ai celebri still life con bottiglie e boccali. Un altro grande nome dell’arte italiana esposto alla Estorick Collection è Amedeo Modigliani, presente con alcuni disegni e con il bellissimo Ritratto del Dottor Francois Brabander. Questo è l’unico ritratto esistente di questo eroico personaggio che, dopo aver servito come medico militare durante la Prima Guerra Mondiale era passato alla Resistenza contro l’invasione nazista della Francia. Per questo motivo, lui e la sua famiglia furono deportati in campi di concentramento dove trovarono la loro tragica fine.
Gli artisti amici degli Estorick: Sironi, Music e Campigli
Come si è detto, gli Estorick erano soliti recarsi spesso in Italia. Qui ebbero l’occasione di entrare in contatto diretto con molti artisti e, in molti casi, di acquistare direttamente le loro opere; proprio come nel caso di Mario Sironi, presente nella collezione con un insolito numero di disegni e pitture.
Gli Estorick diventarono ottimi amici di due artisti in particolare: Massimo Campigli e Zoran Music. Nello stile di Campigli, che si è evoluto nel corso degli anni, subendo le influenze più diverse; da Picasso fino alla statuaria egiziana esposta al Louvre, spiccano i riferimenti all’arte etrusca, nelle forme e nei colori che richiamano le terrecotte. Colori più cupi caratterizzano invece l’arte di Music nato quasi al confine con la Slovenia e deportato a Dachau durante la Seconda Guerra Mondiale perché sospettato di spionaggio. Una memoria di questa terribile esperienza emerge dalle immagini spoglie dei suoi paesaggi.
Le mostre temporanee
La Estorick Collection organizza un fitto programma di mostre temporanee su temi collegati all’esposizione permanente. Così attualmente è possibile ammirare la mostra sull’artista ucraino Archipenko e le avanguardie italiane. Archipenko, con il suo stile essenziale, frutto di una personale interpretazione del cubismo, influenzò le opere futuriste di Umberto Boccioni e, successivamente, di Mino Rosso e Thayaht. Ma, a sua volta, subì l’influenza della pittura metafisica di De Chirico e Carrà. La mostra espone intelligentemente le opere di Archipenko accanto a quelle degli artisti italiani, creando una sorta di dialogo che rende immediatamente comprensibile il collegamento.
Il piano superiore del museo è attualmente occupato dalla mostra fotografica di Andrew Green sulle città e i villaggi rurali italiani. Le immagini mostrano un mondo che, nel nostro Paese, coesiste con le grandi città d’arte, pur essendo diametralmente opposto. Il 14 settembre verrà inaugurata la mostra di Luigi Pericle, artista svizzero di origini italiane, la cui arte è influenzata da studi filosofici ed esoterici.
Info utili
Estorick Collection
39a Canonbury Square, Londra (metropolitana: Highbury & Islington). Aperto dal mercoledì al sabato 11-18 e la domenica 12-17. Ingresso £7,50. (www.estorickcollection.com)
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