Si può pensare allo sci e più in generale alle vacanze invernali in chiave ecologica? Siamo al debutto di una nuova stagione sciistica e scegliere la mèta delle vacanze invernali in base a criteri di sostenibilità, di lotta allo spreco, di uso dei trasporti pubblici e non dei mezzi privati può essere una chiave di lettura interessante. Certo, più facile farlo a nord delle Alpi: proviamo a fare un esempio concreto. Partenza dalla stazione di Milano con uno dei tanti Eurocity che si dirigono verso la Svizzera. Dopo meno di un paio d’ore siamo già a Briga. Coincidenza immediata per Visp: un quarto d’ora di viaggio in interregionale nella valle del Rodano. Davanti alla stazione ecco l’autopostale che ci condurrà fino a Saas-Fee, nel cuore del Vallese. Arrivo dopo circa 3 ore dalla partenza da Milano, in pieno relax, niente code, niente preoccupazioni per un’improvvisa nevicata, niente pedaggi, eccetera, eccetera. Tutto è possibile grazie alla proverbiale efficienza elvetica e a quella capillare rete di mezzi pubblici su cui si può viaggiare con una delle tante formule previste dallo Swiss Travel System (www.swisstravelsystem.com).
Una valle a emissioni zero
D’altra parte, anche se fossimo saliti in auto, a Saas-Fee avremmo dovuto lasciare il mezzo privato in garage. Fin dal 1951, Saas ha detto no alla circolazione automobilistica e fa parte dell’associazione “GaST” che raggruppa tutte le località turistiche pedonalizzate della Svizzera. All’interno del paese circolano solo veicoli elettrici e l’elettricità consumata proviene interamente da impianti idroelettrici del Vallese. Il prossimo passo sarà quello di abbattere completamente le polveri sottili con l’installazione di particolari filtri per gli edifici che utilizzano il riscaldamento a legna. Siamo ad un passo dal traguardo che consentirà a Saas-Fee di diventare il primo comune delle Alpi a emissioni zero. Detto questo, bisogna sottolineare che la valle di Saas non è una valle di ecologisti talebani. I paesi sono vivaci, pieni di locali per tutti i gusti, dall’après-ski alla discoteca. Ma ogni cosa è organizzata con misura: in una notte di grande neve, a Saas-Fee, ci è capitato di incontrare gruppi di giovani che si dirigevano allegri verso qualche locale a festeggiare e un attimo dopo, in una stradina del centro, incrociare una volpe che si aggirava solitaria in cerca di cibo. La tradizione gioca un ruolo importante, perché questa è una delle valli che ha saputo conservare meglio lo spirito dei Walser: le case costruite in legno di larice risalenti al Seicento e al Settecento, sono ancora lì, intatte, anzi conservate con amorevoli attenzioni.
Al cospetto di 18 quattromila!
Provate a fare una passeggiata notturna nel piccolo quartiere storico di Saas-Fee con la neve alta e la luce della luna che illumina i passaggi fra le baite di legno: sarà un’emozione che non dimenticherete facilmente. Con le loro case e fienili di vecchia tradizione vallesana, anche Saas-Grund, Saas-Almagell (che è il paese natale di Pirmin Zurbriggen, un nome che è nella storia dello sci) e Saas-Balen, con una bella chiesa barocca a pianta circolare, hanno conservato il loro carattere originario. Ma, naturalmente, in inverno si sale a Saas-Fee soprattutto per sciare e il contesto dove si può farlo è davvero unico. Siamo al cospetto di ben 18 quattromila, mica poco. Il Dom con i suoi 4.545 metri è la più alta cima interamente in territorio svizzero e sovrasta Saas-Fee con un’impressionante parete di roccia e ghiaccio. Si dice, che quando la visuale è particolarmente buona, dalla cima del Mittelallalin si possono scorgere le luci di Milano. Ma questa è un’emozione riservata agli scialpinisti. Tutti (sciatori e non) possono invece salire a bordo dell’Alpin Express (una funivia) e sbarcare ai tremila metri del Felskinn. Ma non è finita, perchè il Metro Alpin, una specie di metropolitana in salita, ci condurrà fino ai 3.500 metri di altitudine della stazione Allalin, il top del comprensorio.