Il Sudafrica è quasi un subcontinente, per ampiezza e biodiversità: non per niente lo chiamano ‘il mondo in un solo paese’. Un immenso patrimonio naturalistico: 850 specie di uccelli; quasi 300 specie di mammiferi; un decimo dei fiori e l’80% dei pesci esistenti al mondo. Esiste un network di 27 parchi nazionali e regionali e centinaia di riserve protette, sia statali che private. Se si desidera programmare una vacanza con i bambini a contatto con la natura selvaggia, qui l’emozione della scoperta lascerà ricordi indelebili. In un bimbo, inoltre, aumentano le probabilità che diventi il turista responsabile del futuro.
Il Sudafrica, paese dalle infrastrutture sviluppate, è la meta ideale a questo scopo. La possibilità di scegliere tra eco-regioni climaticamente assai diverse tra loro, permette anche di escludere il rischio di contrarre la malaria; sono sempre più gettonati infatti i parchi delle regioni cosiddette malaria free: tra queste, la provincia dell’Eastern Cape, nei cui parchi sono stati reintrodotti elefanti, leoni, iene e licaoni e le cui coste sono frequentate da balene, delfini e pinguini.
Vedere e imparare per amare
In arrivo alla riserva, i bimbi ricevono un pacchetto omaggio e un certificato della fondazione Born Free. Vengono portati a visitare i suoi centri di recupero (comprensivi di museo) dove ammirano gli animali da punti di osservazione protetti. Vedranno leoni e leopardi sottratti da zoo fatiscenti, circhi o situazioni di maltrattamento. Animale che qui ritrovano la libertà in grandi spazi attrezzati (attualmente vi sono ospitati 4 leopardi e 9 leoni).
Qui si trovano anche rapaci ed altri animali feriti. Dopo le cure dei medici veterinari presso l’ospedale del centro, una volta guariti vengono rimessi in libertà in natura. Inoltre, presso l’Education Centre costruito in memoria di una giovane naturalista inglese deceduta in Kenya, Julie Ward, le scolaresche locali vengono a scoprire la fauna africana e ad imparare quanta inutile sofferenza sia perpetrata sugli animali rinchiusi in cattività nel mondo.
La terra degli animali ‘Born Free’ (nati liberi)
L’esperienza del game drive (safari in 4×4 scoperte, a partire dai 4 anni di età) e l’escursione guidata (a qualsiasi età) al Born Free Big Cat Rescue Centre e al Shamwari Animal Rehibilitation Centre sono vere e proprie lezioni di amore per la Natura. Questo è possibile grazie alla partnership di Shamwari con l’organizzazione inglese Born Free (www.bornfree.org.uk) fondata da Virginia McKenna e Bill Travers, gli attori protagonisti del film Nata Libera (1966) in cui impersonavano George e Joy Adamson, la famosa coppia che in Kenya studiò e allevò leoni e leopardi.
Nel 2012 il leggendario chitarrista dei Queen Brian May e la cantante Kerry Ellis hanno rilanciato una nuova edizione della canzone Born Free che accompagnava il film (portandola anche in tournée in Italia nel 2013), e registrandone il video presso la riserva di Shamwari, in onore di questo impegno e per far conoscere il dramma del declino dei leoni. Il re della savana infatti ora non è solo un ambito trofeo di caccia ma è anche vittima delle dannose credenze della farmacopea cinese per la quale le sue ossa, come quelle della tigre, avrebbero poteri terapeutici quasi magici.
Un parco per i bimbi, turisti (consapevoli) del futuro
Non lontano dalle bellissime spiagge della Garden Route (l’affascinante costa che si estende a est di Cape Town) si trova uno dei migliori esempi di conservazione della natura abbinata all’ecoturismo di qualità: la riserva naturalistica privata di Shamwari. I suoi 25000 ettari, attraversati dal fiume Bushmans, riflettono molti degli ecosistemi presenti in Sudafrica. Con una scelta di 6 lussuosi lodge, che comprendono da 4 a 15 suite ciascuno, totalmente ristrutturati nell’agosto 2013, si può arricchire il proprio safari africano con diverse attività: trattamenti Spa nella savana, esperienza avventurosa di campeggio nell’area wilderness (territorio completamente intatto dove svolgere safari a piedi con guide professioniste), visite ai Centri di Recupero e riabilitazione della fauna.
La scelta di accogliere bambini di ogni età ha lo scopo di insegnare loro quanto sia importante la protezione degli habitat naturali. Tra le strutture ricettive della riserva, il Riverdene Lodge è il più adatto alle famiglie, che vi trovano un consulente per progettare le attività della propria permanenza (il children’s coordinator); una struttura-nido per i più piccoli, con babysitter e molti giochi per permettere ai genitori momenti di relax e di effettuare i safari, un menu per bambini. E per i bimbi più grandi sport, attività artistiche, libri, DVD e giochi di società.
Tutti ‘shamwari’ (amici) degli animali indifesi
Nell’ambito dell’attuale crisi di bracconaggio che sta decimando i rinoceronti del Sudafrica, Shamwari è anche impegnata nella raccolta di fondi per sostenere la protezione di questa specie a rischio di estinzione, sostenendo con notevoli donazioni la Campagna ‘Forever Wild’ della Wilderness Foundation sudafricana. Tutti questi aspetti hanno permesso alla riserva modello creata da Adrian Gardiner, cresciuto in Zimbabwe dove nel dialetto Shona la parola Shamwari significa ‘amico’, di aggiudicarsi di anno in anno i maggiori premi internazionali per l’Ecoturismo: il motto di Shamwari è infatti “conservare un modo di vivere che sta scomparendo”, ovverosia (conserving a vanishing way of life).
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