Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Se il turista è GLBT

Ovvero gay, lesbo, bisex e transgender. Un segmento in crescita nel mondo e nel Vecchio Continente. L’ultima ricerca di Aigo-Pangaea fotografa capacità di spesa, abitudini di viaggio, potenzialità ancora inespresse di questo “business”. Gli operatori sapranno coglierle al volo?

Se il turista è GLBT

 

Nel 2012, a livello mondiale, il turismo gay ha generato un giro d’affari di 165 miliardi di dollari. In Italia questo particolare segmento vale circa 2,7 miliardi di euro l’anno. Numeri importanti che richiamano l’attenzione dei protagonisti del mercato dai tour operator alle agenzie viaggi agli enti del turismo interessati a scandagliare le peculiarità e le potenzialità del turismo “arcobaleno”.

Si inserisce in questo quadro l’analisi di Aigo, società di consulenza in marketing e comunicazione che ha presentato i risultati della prima edizione della ricerca “GLBT: le tendenze del settore turismo” condotta con i partner di Pangaea Network, associazione di agenzie indipendenti che copre 23 mercati internazionali. Realizzata nei mesi di luglio e settembre su un panel di 373 professionisti dell’industria turistica (di cui il 60% rappresentato da agenti di viaggio e tour operator), la ricerca ha voluto delineare lo scenario attuale del segmento GLBT nel settore viaggi in 5 mercati europei (Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna). “Abbiamo voluto approfondire un tema di ricerca che ci sembrava interessante –  commenta Massimo Tocchetti, Presidente di Aigo e Board Member di Pangaea Network -. Dalla nostra ricerca sulla clientela GLBT emerge chiaramente un segmento di mercato ad alta capacità di spesa, esigenze specifiche e abitudini di viaggio che forse non ha ancora ricevuto la giusta attenzione da parte degli operatori dell’industria turistica in termini di offerte e proposte ad hoc. Si tratta di un’opportunità di business: sarà interessante seguirne l’evoluzione e vedere come i professionisti del turismo sapranno coglierla”.

Viaggi ad hoc

Se il turista è GLBT

Il 58% della clientela GLBT non richiede pacchetti di tour operator specializzati e anche gli intervistati dichiarano per il 66% di non rivolgersi a essi. Varrebbe però la pena soffermarsi sul 42% che richiede invece dei prodotti e delle soluzioni di viaggio da parte di TO specializzati per capirne le maggiori potenzialità di crescita sui diversi mercati, soprattutto in Spagna e Francia dove la clientela GLBT richiede pacchetti di operatori specializzati rispettivamente per il 62% ed il 55%. Dal punto di vista degli operatori, il 55% ritiene che essere un’agenzia riconosciuta come gay friendly sia importante per assicurarsi una clientela GLBT e dato ancora più importante, il 98% ritiene che questo segmento di clientela sia in crescita e che abbia un forte potenziale di business per il futuro. In conclusione quindi, la ricerca Pangaea evidenzia non solo l’esistenza di un importante segmento di clientela, ma anche il fatto che il mercato dovrebbe studiare prodotti ad hoc e offerte di viaggio specifiche per sfruttarne al meglio le potenzialità, sia in termine di volumi che di spesa.

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(28/10/2013)

La Germania in testa

Se il turista è GLBT

Dai risultati della ricerca emerge che più del 70% degli intervistati nei diversi paesi ha una clientela GLBT. Se si guarda ai singoli paesi, la Germania sembra avere la percentuale più alta con l’87% degli intervistati che conferma di avere GLBT tra i propri clienti. Anche a livello di fatturato la Germania spicca: è l’unico dei paesi coinvolti ad avere un 11% della clientela GLBT che incide per più del 20% sul proprio fatturato, seguito da un 22% che incide per una percentuale tra l’11 e il 20%. Di contro, Francia e Italia sono fanalino di coda con una clientela GLBT che non supera il 10% del fatturato. In generale la clientela GLBT ha un livello di spesa che si assesta tra i 1.500 e i 2.500 euro a persona per viaggio e la formula più richiesta è volo+hotel. Tre le mete preferite spiccano Mykonos, Gran Canaria e New York. Per singolo mercato: gli italiani prediligono Spagna, Grecia e New York; i tedeschi Gran Canaria e Mykonos; gli spagnoli ancora New York, Madrid, e Tailandia; i francesi Tailandia, Ibiza, New York; e infine Gran Canaria, Mykonos, New York e Sitges per gli intervistati del Regno Unito. In generale, solo il 6% richiede strutture ricettive gay only, a favore di quelle gay friendly (43%). Per la maggior parte degli italiani e tedeschi la scelta dell’hotel è indifferente. Quanto alle abitudini di viaggio, il 71% degli intervistati dichiara che la clientela GLBT non ha richieste particolari, tranne per la Germania dove il profilo della clientela GLBT si caratterizza come molto esigente e con una propensione alla scelta di prodotti di lusso. I fattori di scelta di una destinazione sembrano vari, ma emerge come tratto comune quello di preferire mete con una vivace vita notturna seguito da destinazioni mare, da strutture ricettive che abbiano una buona reputazione e dall’opportunità di attività wellness e spa. Tra l’altro solo gli italiani sembrano meno fedeli (per il 59% preferisce cambiare spesso meta), mentre per gli altri mercati la clientela GLBT è per lo più formata da viaggiatori repeaters, soprattutto in Germania (80%) e Regno Unito (67%).

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