Dal 6 marzo al 5 luglio il Palazzo Ducale di Venezia ospiterà la mostra “Henri Rousseau – il candore arcaico”. Henri Rousseau (Laval, 1844 – Parigi, 1910), è famoso per le atmosfere oniriche, le foreste e i paesaggi incantati, e sfugge da sempre a qualsivoglia catalogazione. A questo grande artista, detto il Doganiere, la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica una mostra, con la collaborazione scientifica e i prestiti eccezionali dei Musées d’Orsay et de l’Orangerie di Parigi e il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna. Prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, con oltre cento opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali (quaranta capolavori dell’artista e sessanta opere di confronto), l’esposizione è ospitata nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale. Un evento mai realizzato prima d’ora in Italia, che attraverso otto sezioni tematiche consente di ammirare alcuni dei più celebri capolavori del pittore francese.
L’esposizione non vuole essere l’ennesima celebrazione della naïveté di Rousseau, ma piuttosto la presentazione di un lungo percorso di studi iniziato più di tre anni fa. Una ricerca che ha messo nella giusta luce critica e storiografica l’opera di Rousseau, figura di riferimento per i grandi protagonisti delle avanguardie storiche, per intellettuali come Apollinaire e Jarry, per grandi collezionisti come Wilhelm Uhde e Paul Guillaume, ma anche per tanti pittori che precedettero e superarono le avventure del cubismo e del futurismo: da Cézanne a Gauguin, da Redon a Seurat, da Morandi a Carrà, da Frida Kahlo a Diego Rivera, per non dire di Kandinskij e Picasso. Proprio per sottolineare l’importanza e l’impatto che la produzione artistica di Rousseau ebbe nell’ambiente intellettuale della Parigi di inizio Novecento, nel percorso della mostra il visitatore rivivrà l’emozione del famoso banchetto che Pablo Picasso organizzò in onore del Doganiere nel 1908, in occasione dell’acquisto del Ritratto di donna.
(05/03/2015)