Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Messico, la “Ruta de la Independencia”

Messico e nuvole, Messico e Storia. Quella che oggigiorno è più viva, prende corpo nell’animo dei Messicani dalla guerra di Indipendenza combattuta per liberare il grande Paese dal giogo spagnolo. Ed è una storia “percorribile”. Ecco come

Messico, la "Ruta de la Independencia"

Tra gli Stati Uniti e i piccoli Stati dell’America Centrale si viaggia nel (Què Viva) e a me caro Mexico!, affascinante Paese dalle enormi dimensioni (1.972.000 chilometri quadrati, più di sei volte il Belpaese, per poco meno di 100 milioni di abitanti) inferiori soltanto alla complessità nel visitarlo. Non è infatti facile, soprattutto se in un solo viaggio, conoscere un Terra che nei suoi spazi ha accumulato un’incredibile varietà di bellezze naturali, culture, paesaggi, folclore (al quale non appartiene la ahimé attuale guerra dei Narcos, un problema turistico ancorché per ora non letale per il viaggiatore). Per quanto concerne il turista italico, poi, la sempre più diffusa e poco acculturata moda della vacanza in un Villaggio o Megalbergo ‘all inclusive’ – veri e propri gulag dorati che elargiscono sì ozi e buffet, ma sempre lager sono – può far escludere che chi è reduce da un viaggio “Charter più Villaggio” (ad esempio quelli sulla riminesca Riviera Maya) possa dire “Ho visto il Messico” .

Da ciò si evince che il Messico non lo si visita in un viaggio e tanto meno stando fermi in una località balneare, anche perché di “Messici” ve ne sono tanti, diversi e soprattutto separati da vasti spazi e distanze impensabili per chi proviene dalla piccola Europa.

Una “Ruta” della memoria

Messico, la "Ruta de la Independencia"

La libertà fu finalmente conquistata nel 1821 e annunciata dalle campane suonate dal campanile della chiesa di Dolores Hidalgo, località oggidì ‘Cuna’(culla) del riscatto nazionale messicano e ovvio punto di visita e meditazione lungo la Ruta che dall’indipendenza prende il nome. L’itinerario della “Ruta” è semplice. Da Città del Messico si punta su Queretaro (a 1821 metri s.l.m.: il Messico centrale è un vasto altopiano e ciò garantisce un gradevole clima a queste calde latitudini), città ‘storica’ – Independencia a parte – nelle vicende del Paese. Fu uno degli ultimi centri aztechi ad arrendersi ai Conquistadores (1531); nel 1848 vi fu firmato un trattato che poneva fine alla ‘Guerra Messicana’ con gli Stati Uniti, nel 1867 fu teatro della tragedia di Massimiliano d’Absburgo – fratello di Francesco Giuseppe e governatore della Lombardia dal 1857 al ’59 – fucilato dai repubblicani di Benito Juarez (dicono che, come ultima volontà, chiese che fosse suonata la ‘Paloma’, tante volte ascoltata con l’adorata Carlotta: da allora il motivo assunse fama di menagramo).

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La città del Sacerdote

Morelia
Morelia

Per completare la “Ruta de la Independencia” – invece di rientrare a Città del Messico – si proceda verso Morelia (in onore del sacerdote Josè Maria Morelos y Pavòn, fucilato dagli spagnoli nel 1815). Piacevolissima la vista della città – anch’essa protetta dall’Unesco – tra palazzi, conventi e chiese barocche sovrastate dalle torri gemelle della cattedrale. All’alba e al tramonto i risaltanti colori pastello delle case di Morelia provocano indimenticabili sensazioni nel visitatore. Chi ama i paesaggi e gli ameni panorami non si perda il lago di Pàtzcuaro e l’omonima cittadina ricca di artigianato.

(15/03/2012)

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