Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Trujillo, da Pizarro alle culture pre-incaiche (2)

Nella terza città del Perù, nuovo impulso al turismo (con una Fiera per lanciarlo) alla scoperta delle attrattive cittadine ma, soprattutto, per conoscere i segreti e i tesori delle civiltà Mochica e Chimù

Trujillo, da Pizarro alle culture pre-incaiche (2)

 

Incuriosito dalla prima edizione di una Feria del Turismo a Trujillo, decido di partire per il nord del Perù (la gita proseguirà nell’Amazonìa e si ultimerà rivisitando Lima). Tappa dura, la prima, due giorni in giro, come segue: nebbia, non a Milano bensì ad Amsterdam, perdo il volo per Lima, mi danno dentifricio e spazzolino (ma non babbucce e babydoll, vada lei – mi sorridono – a cercarsi la valigia tra altre 18.000); mi portano in un hotel tra i campi, dopo poco sonno mi trasvolano a Madrid ad acchiappare un volo per la capitale peruviana. Là giunto, dopo quasi mezza giornata trascorsa in aria passo un’ora in taxi diretto alla stazione dei bus per infilarmi in un torpedone che nottetempo mi conduce a Trujillo (10 ore no stop senza fare un plissè, nè mi sarei mai lamentato – ancorché nel cesso fosse solo permesso fare la pipì ma non la grossa – perché nel sud America è normalissimo compiere in pullman viaggi infiniti ed era quindi il caso che, come di dice al casinò, “stessi all’altezza”).

Nuovi tesori archeologici

Trujillo, da Pizarro alle culture pre-incaiche (2)

Una storia ben più interessante perché non ha per protagonisti i ‘soliti’ Inca bensì racconta le culture di ancor più antiche civiltà (dal 200 a.C. al XV secolo) tanto importanti da convincere l’Unesco – solitamente cauta e attendista nel concedere riconoscimenti – a dichiarare in tempi brevi Patrimonio dell’Umanità alcuni dei siti visitabili a Trujillo e nei dintorni di Chiclayo, capitale del ‘departamento’ di Lambayeque.

Grazie alle culture Mochica e Chimù (sviluppatesi nei secoli in condizioni climatiche ballerine, da queste parti il Niño comanda il meteo) nei dintorni della città fondata da Pizarro si ammirano le Huacas (centri cerimoniali o amministrativi) del Sole e della Luna e l’incredibile Chan Chan (Sole Sole), la città di ‘adobe’ (fango con paglia, solitamente a forma di mattone) più grande dell’America preispanica.

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La tomba del Signor di Sipàn a Huaca Rajada, il museo delle Tombe Reali a Lambayeque e il museo Sicàn a Ferreñafe (si parla di vere e proprie opere, gioielli, ceramiche, tessuti, mondo dell’al di là) giustificano abbondantemente i 210 chilometri di Carretera da Trujillo a Chiclayo. -2 continua giovedì 19 gennaio-. (12/01/2012)

Una città dal preziosissimo “Casco”

Trujillo, da Pizarro alle culture pre-incaiche (2)

Un visita di Trujillo è piacevole e non richiede troppo tempo: quanto va ammirato è infatti compreso nel ‘casco historico’, come in quasi tutte le città delle ex colonie spagnole. E non c’è rischio di perdersi: al centro la solita Plaza de Armas, intorno una geometrica ‘graticola’ di strade composte da ‘cuadras’ (isolati, le ‘manzanas’ in spagnolo) per chi dubitasse che i piani regolatori dei conquistadores erano copiati di sana pianta dal cardo e dal decumano degli accampamenti, poi città, delle legioni romane. Non mancano pertanto la Cattedrale (ovvio, sulla citata Plaza), le Iglesias de la Compañia (i soliti Gesuiti), de la Merced e del Carmen, la Casa de la Emancipaciòn (1820, vi fu proclamata l’indipendenza) e l’elegante Casa Iturregui (sembra un club inglese, mobili, argenti e boiseries). Chi ama l’archeologia visita il museo Cassinelli (fu importante l’emigrazione italiana nel Perù e nella nuova patria si distinsero in tanti, noto financo un monumento dedicato all’eroe Francisco Bolognesi).

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