Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Marrakech la rossa che dà il nome al Marocco

Marrakech mercato

Marrakech, la città imperiale che ha dato il nome al Marocco, è il centro di ferventi attività commerciali. La Medina è il centro storico completamente circondato da mura d’argilla lunghe 19 chilometri. Straordinarie le atmosfere dei tipici mercatini, suq. Trattare sempre, ma attenzione alle truffe

Marrakech Tramonto sulla città
Tramonto sulla città

Marrakech, la giornata è calda e soleggiata, bella differenza rispetto alla neve lasciata in Italia, fierezza di un inverno interminabile e durissimo che anche a metà marzo sembra ancora nel suo pieno, come se Gennaio durasse ormai da mesi. Ma qui tutto è diverso, i maglioni sono di troppo, le tante giacche tenute con fastidio sopra il braccio sembrano inutili mute di palombari fuori dall’acqua, l’aria è finalmente pulita e il cielo non è più nascosto dalla densa coperta di nubi italiane. Siamo arrivati a Marrakech, la città imperiale che da sempre dà il nome al Marocco.

Un luogo mitico e mistico dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Come tutte le mattine, da 800 anni, Marrakech si sveglia al dolce cantilenare del muezzin che dal Minareto della Moschea Kotoubia, alto 70 metri, autentico capolavoro dell’architettura islamica, richiama i fedeli alla preghiera.

Nella Medina tra cavalli e motorini
Marrakech Brulichio di venditori e passanti nella Medina
Brulichio di venditori e passanti nella Medina

La Medina è il centro storico della città e, al pari del suk, è visitabile facilmente a piedi. Questo permette di assaporarne la bellezza, mentre i sensi vengono sollecitati da un caleidoscopio di colori e intensi profumi. L’intera Medina è circondata dai celebri bastioni di Marrakech, mura di argilla lunghe 19 chilometri, che si aprono in splendide porte monumentali. Il nostro albergo è proprio all’interno del centro storico. Il taxi ci ha scaricati in mezzo ad una piazza chiassosa con vecchie auto parcheggiate e cavalli che trainano alti calessi, cocciando rumorosamente con gli zoccoli sulla strada. Subito siamo stati accolti da inservienti Marocchini magrissimi che sembravano scomparire sotto al peso del carretto sommerso dai nostri valigioni.

Per arrivare all’albergo ci hanno fatto fare un giro lunghissimo perdendosi più volte tra i vari vicoli e zigzagando tra i motorini e le biciclette che qui sfrecciano a velocità improbabile tra la folla di pedoni e venditori. Finalmente ecco l’albergo, un luogo delizioso, poche camere in stile arabo che si affacciano su un piccolo cortile interno, con divani e tavolini in ferro battuto che, come nelle grate alle finestre e le ringhiere dei balconi, disegna figure geometriche simili a fiori stilizzati.

LEGGI ANCHE  Safari a piedi nei Parchi nazionali dello Zambia

Nei Suk atmosfere profumate e magiche
Marrakech Tintura all'henné
Marrakech Tintura all’henné

Il suk di Marrakech, il mercato tipico, si estende nelle strette strade nei dintorni di Place Jemaa el-Fna. Qui si trova veramente di tutto, dai tappeti alle spezie profumatissime, agli abiti, alla pelle lavorata magistralmente dai sapienti artigiani. I mercati più caratteristici e interessanti da visitare sono il Souk Addadine che propone un’infinità di oggetti in metallo, per lo più in rame e ottone, metalli che si ritrovano anche nel Souk Nahhasin. Il Chouari è specializzato nella vendita di cesti e nella tornitura del legno. Ciabatte e cinture caratterizzano gli artigiani del Souk Smata. Nel Kissaria, sotto gallerie coperte e illuminate, si possono trovare vestiti, tessuti, passamanerie, oggetti in pelle.

Sempre la pelle è protagonista nel Souk el-Batna, mentre nel Souk El-Kebir e nel Souk El-Maazi sono specializzati in pelli di capra. Il Souk Smarine propone abbigliamento, mentre lo Siyyaghin, gioielli. In questi luoghi la contrattazione è lo sport nazionale, anche per gli articoli più economici. Il tira e molla dei prezzi dura diversi minuti e termina, apparentemente, con la soddisfazione di entrambe le parti, almeno finché non si scopre di essere stati raggirati e spesso accade.

Piazza Jemaa el-Fna di giorno e di notte
Marrakech Incantatore di serpenti in piazza Jemaa el-Fna
Marrakech Incantatore di serpenti in piazza Jemaa el-Fna

Nell’aria l’odore forte del tè alla menta e delle focacce appena sfornate. Il tempo qui a Marrakech sembra essersi fermato, per strada poche macchine e il consueto traffico al quale siamo abituati è sostituito da muli e cavalli che camminano a passo d’uomo. La cosa più affascinante è la piazza principale Jemaa el-Fna, gremita di turisti. Al mattino diviene teatro di un chiassoso mercato all’aperto popolato di cantastorie, ballerini, musicisti, cartomanti, incantatori di serpenti, scimmie ladre e in cui sono protagonisti dolci, frutta e piante medicinali, mentre la sera a fino a notte fonda si trasforma in un immenso ristorante all’aperto. Ancora più che di giorno diventa uno spettacolo di multiforme umanità. Le tante luci delle bancarelle e dei ristorantini improvvisati fanno da cornice surreale ad un tempo lontano, ornato da odori e rumori ai quali non si è abituati e che portano i sensi in una nuova, strana dimensione.

LEGGI ANCHE  Marocco, cucina da Sultani

E pensare che proprio questa piazza, fino al secolo XIX, era palcoscenico di ben più crudeli spettacoli: venivano decapitati i condannati a morte. Vorrei dire che l’aria che si respira è quella leggera di festa, ma qui, come in tutte le grandi città la base di tutto è il commercio, gli affari e anche le truffe ai danni dei turisti ingenui. Basta fare l’errore di affidarsi ad una guida locale per girare la città, che i prezzi dei vari negozi improvvisamente aumentano di 100 volte e non esagero.

Marrakech: cose da vedere
Marrakech La Moschea Koutoubia
La Moschea Koutoubia

Le cose da vedere sono molte. Oltre alla piazza Jemaa el-Fna vi sono i giardini Majiorelle, Agdal, Menara, le sartorie dei bravi artigiani. Da non perdere la Medersa Ben Youssef, una scuola coranica tra le più grandi e belle dell’intero territorio. Fondata nel XIV secolo si estende su un’area di oltre 1700 metri quadrati. Tutto l’edificio è decorato con mosaici, piastrelle e stucchi. La sala detta “delle dodici colonne”, nel mausoleo dei sultani Saaditi dormono i discendenti del Profeta, i guerrieri venuti dal deserto. Poi la Moschea Koutoubia, giustamente famosa per il suo spettacolare Minareto, una torre in pietra rosa ornata di merli dentellati e sormontata da quattro sfere di bronzo dorato. Visibili i tratti tipici dell’architettura marocchina.

Leggi anche:

Fès, città imperiale più antica del Marocco

La cucina cinese raffinata e saggia

Condividi sui social: