Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il camminare come esperienza estetica

Almeno secondo William Wordsworth, poeta inglese di età romantica, che camminava e componeva versi. Prestando attenzione a fenomeni semplici, e trascurati, come il volo di una farfalla. Lungo sentieri mai battuti prima di allora dagli aristocratici

I briganti, incisione di Bartolomeo Pinelli. Roma, Calcografia Nazionale
I briganti, incisione di Bartolomeo Pinelli. Roma, Calcografia Nazionale

Felice in ciò, che camminavo con la natura, senza avere pratica troppo presto delle deformità della vita affollata“.

(William Wordsworth)

 

Come abbiamo già detto, il viaggiare fu estremamente difficoltoso e pericoloso fino a oltre la metà del XVIII secolo. Le strade erano pessime e infestate da briganti. Camminare da soli su una via pubblica significava spesso essere un indigente o un borsaiolo, almeno fino agli anni Settanta del XVIII secolo, quando diversi intellettuali ed eccentrici si misero a vagabondare per proprio diletto. Al volger del secolo, la qualità e la sicurezza delle strade stavano migliorando, anche grazie alla rivoluzione industriale e camminare era ormai un modo più rispettabile di viaggiare.

Camminare: esercizio per classi contrapposte

Claude Monet, Signora in giardino a Sainte-Adresse, 1867. Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo
Claude Monet, Signora in giardino a Sainte-Adresse, 1867. Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo

Al tempo stesso, in quegli anni si vivevano tempi incerti; l’ordine vecchio era stato sconvolto dalle rivoluzioni e dalle insurrezioni, i poveri venivano scacciati dall’incerto scenario rurale e dalla nascente rivoluzione industriale. Era nato il mondo moderno di persone sradicate, disancorate dalla certezza di un luogo, di un lavoro e di una famiglia. In questo scenario coloro che passeggiavano per svago nei giardini temevano di essere confusi con quanti camminavano per necessità; per questo era importante rimanere dentro i confini del giardino e non camminare per viaggiare. Passeggiare entro i confini del giardino voleva dire accomunare il camminare, la natura, le classi abbienti, e l’ordine stabilito garante dell’agiatezza aristocratica. Ma camminare nel mondo era connettere il camminare con una natura che era, invece, in linea con i poveri e con i loro diritti e interessi.

Dall’Inghilterra alla Svizzera, per un Grand Tour pedestre

Dove Cottage, la casa di Wordsworth (Foto: www.wordsworthlakes.co.uk)
Dove Cottage, la casa di Wordsworth (Foto: www.wordsworthlakes.co.uk)

William Wordsworth nacque nel 1770 nella cittadina del Cockermouth, ai confini settentrionali del Lake District. Trascorse metà della sua fanciullezza a scorrazzare all’interno di quei paesaggi e, a parte i periodi di Londra e Cambridge e i viaggi in Europa, visse sempre in quella regione.

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Il punto di svolta della sua esistenza fu la straordinaria camminata del 1790 con il compagno di studi Robert Jones, attraverso la Francia fino oltre le Alpi, quando i due avrebbero dovuto prepararsi per gli esami all’università di Cambridge. La sua carriera di poeta romantico cominciò con quest’atto di disobbedienza. Procedere a piedi ed eleggere a meta del viaggio la Svizzera, fu espressione di un rivolgimento radicale di priorità, di un distacco dall’arte e dall’aristocrazia in favore di un avvicinamento alla natura e alla democrazia. Una volontaria ribellione al canone educativo del Grand Tour che si svolgeva in carrozza e aveva lo scopo di incontrare persone del proprio stesso ceto e di visitare i monumenti e le opere d’arte italiane.

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