Festeggia i suoi primi vent’anni il Ravenna Festival, la rassegna estiva internazionale di musica, danza e arte di scena nelle chiese bizantine, nei teatri, nei chiostri e giardini della città romagnola. Le date di apertura e chiusura sono il 14 giugno e il 18 luglio e il filone dell’edizione 2009 è il sacro, la preghiera, il rito. Sacralità intesa non in senso liturgico e religioso ma come dimensione spirituale, interpretata dalla bacchetta e dalle coreografie di maestri e artisti di calibro internazionale, da Riccardo Muti alle danze dei Monaci buddisti del Tempio Shaolin.
Da Haydn alla musica napoletana del Settecento
Il cartellone è corposo e di tutto riguardo per intenditori e non. Si comincia la sera del 14 giugno alla Darsena di Città con la Water Music e la Music for the Royal Fireworks, un omaggio a Georg Friederich Händel nel 250° anniversario della scomparsa. Altra ricorrenza importante è il bicentenario di un altro grande, Joseph Haydn. Martedì 30 giugno va in scena nella suggestiva cornice della Basilica di Sant’Apollinare in Classe la sua “Die Schöpfung”, la Creazione nella traduzione italiana dei primi dell’800 di Giuseppe Carpani. Riccardo Muti debutta il 3 luglio al Teatro Alighieri con i tre atti di “Demofonte”, il dramma composto da Niccolò Jommelli nel 1770. Una scelta non casuale del maestro napoletano che ha avviato un progetto di recupero del repertorio della scuola musicale partenopea del Settecento, tanto importante quanto immensa.
Rumi e il misticismo dei dervisci rotanti
Scorrendo il calendario, il filo rosso della sacralità è ripreso dal nuovo spettacolo di teatro musicale in anteprima per l’Italia a cura del texano Robert Wilson. Il Teatro Alighieri, le sere del 15, 16 e 17 luglio, ospita “Rumi. In the blink of the eye” che esplora il senso del divino oltre il dogma e la religione. Musiche, canti e danze rivisiteranno l’eredità di Maul?n? Gial?l al-D?n R?m?, poeta mistico sufi del Duecento, che con un suo versetto dà il titolo all’intera rassegna ravennate: “Quando ti sento arrivare il mio cuore danza, le mie braccia si aprono”, con un chiaro riferimento alla danza dei dervisci rotanti.