Il Diwali è una festa induista tra le più antiche e celebrate dell’India. Quest’anno inizia il 23 ottobre. A Varanasi, la città di Shiva sacra agli hindu, per 5 giorni sarà un tripudio di luci, candele, preghiere, musica, fiori, fiere dell’artigianato, fuochi d’artificio. Le case vengono decorate e per strada vengono offerti dolcetti e cibo.
Il Diwali, Dipavali o Deepawali è conosciuta anche come la Festa delle Luci. In quei giorni la tradizione vuole che vengano accesi candele, lumini e lampade a olio che andranno a illuminare il Gange (la Ganga come viene chiamata in India), per celebrare la vittoria del bene sul male, della luce sull’oscurità.
Diwali e Dev Deepavali per sogni e speranze
A Varanasi, tra la bellezza della città e la magia del Gange, i giochi di luce diventano suggestivi. A quindici giorni di distanza dal Diwali, si svolge un’altra festa, la Dev Deepavali, all’interno delle celebrazioni Kartik Poornima dedicate alla luna piena.
In quest’occasione, Varanasi ospita uno dei più grandi festival di musica, danza e spettacoli indiani, con una serie di eventi sulle varie scalinate, specie nel Dashashwamedh Ghat. In attesa del momento in cui i fedeli adagiano sul Gange oltre un milione di diya (lumini) accese, simbolo dei loro sogni e speranze.
Il ritorno di Rama dall’esilio
La storia narrata nel Ramayana, il poema epico più antico che si conosca, racconta del ritorno del re Rama, dopo quattordici anni di esilio e peregrinazioni. Durante il suo peregrinare aveva sconfitto, insieme al fratello Lakshmana e al suo esercito di scimmie, il re di Lanka Ravana e i suoi demoni Rakshasa.
Visto che Rama era la settima manifestazione terrena di Vishnu, Diwali celebra il ritorno della “luce” della divinità nella sua casa di origine. Simbolicamente, la vittoria del bene sul male, della ragione sull’ignoranza, della luce sulle tenebre.
Con il tempo, la Festa delle Luci ha acquisito diversi significati, ed è stata adottata anche dai giainisti, che la celebrano come inizio del loro anno, e dai sikh.
Per gli induisti la festa di Diwali è un’occasione per rinsaldare i legami con familiari e amici. Nelle varie zone dell’India in quei giorni vengono celebrate anche altre divinità, ad esempio Lakshmi, dea dell’abbondanza.
Diwali: doni, preghiere, festa e spiritualità
Gli induisti per il Diwali si scambiano doni in un clima di grande serenità. Le finestre delle case vengono aperte, affinché la dea possa benedire le abitazioni portando pace, prosperità e benessere. Questo avviene il primo giorno. Il secondo giorno è il Narak Chaturdasi, o Chhoti Diwali: le donne indiane, si decorano le mani con tatuaggi all’henné, preparano dolci chiamati mithai, fritti nel ghee.
Il terzo giorno è il Diwali vero e proprio, in cui vengono accese le lucerne di terracotta a olio o burro, le diya, e gli altari per i riti religiosi, dette puja, decorati con fiori freschi e ghirlande. Il quarto giorno è il Padwa, dedicato all’amore e alla reciproca devozione tra marito e moglie, in ricordo del rapporto che legava Rama e Lakshmi.
Il quinto e ultimo giorno di festa, il Bhau-beej, è invece dedicato all’amore tra fratelli e sorelle. Tra le tradizioni del Diwali, ci sono le fiere allestite in tutta l’India. Si chiamano melas e, accanto alle bancarelle di alimentari, ospitano spettacoli di giocolieri, acrobati, incantatori di serpenti, fachiri e cartomanti.
Il periodo migliore per visitare l’India e in particolare Varanasi va da ottobre a marzo.