Sapevate che… Alla faccia dei sedicenti esperti turistici di giornali e Tiggì, anche quest’anno la Pasqua “viaggiatoria” sarà ‘na schifezza?
La prova? Beh, basta mettersi di fianco al fax di un’agenzia viaggi, comodamente seduti e con una buona bottiglia di fresca Bonarda ed ecco che dall’apparecchio sputante messaggi cartacei schizzano offerte a gogò per quei pigroni (ma pure senza soldi o comunque scocciati da tutte le dicerie sul mondo dei viaggi) che non hanno ancora deciso “di andare via per Pasqua”. L’ “offerta speciale” (che se si tratta di partenze d’alta stagione, quale è Pasqua, si potrebbe anche chiamare “svendita”) spazia ovunque, non ha limiti. Vai (magari, sospirano i tour operator) dalla Sardegna (290 euro, dal 15 al 20 aprile) a Mauritius (690 euro e per giurare sul prezzo stracciato si aggiunge pure un “specialissimo!”); da Praga (388 euro, 14/17 aprile) alla Riviera Maya (1.090 euro, partenza 15 aprile e il tour operator ti mette fretta con un allarmante “ultimissime disponibilità”. Ma vai a sapere se almeno un cliente confermato ce l’ha già.
Sapevate che… Se ci fosse bisogno di dimostrare ulteriormente l’attuale “rella del Turismo” – e non bastasse quanto sopra commentato – non c’è che da leggere quanto segue?
Laddove si segnala che è in “cacca” pure la “Destinazione Principe del Belpaese Vacanziero”, il “Posto à la Page”, di Gran Moda (ohèi, la plastica e il cartone disneyano sono come il miele per l’orso turista), la Mecca dell’Abbronzatura e dei Cammelli di peluche! Ma sì, Sharm el Sheikh, che, a leggere dai fax fuoriuscenti nelle agenzie viaggi, pure lui è pasqualmente superofferto (quindi svenduto).
Il 2 aprile ben “5 tour operator 5” offrivano tutte le partenze possibili a tutte le date possibili da tutti gli aeroporti possibili. Bastava chiedere.
Sapevate che… Subito dopo aver comprato Volare, Alitalia ne mette i dipendenti in Cassa Integrazione?
Eh sì, il lettore si conceda pure un pizzicotto, è sveglio, e la notizia corrisponde a verità, “lo dice” pure il “Corriere” (1/4, Economia, a.bac.). Nel futuro dei 700 lavoratori di Volare – appena acquisito – potrebbe esserci la Cassa Integrazione. Alitalia ha infatti messo nero su bianco, in un “Rapporto sui risultati 2005 e l’esecuzione del piano” pubblicato sul suo sito. Vi si legge infatti: “Alitalia è obbligata a mantenere gli attuali livelli di occupazione per due anni” per proseguire (tra parentesi) “Esuberi temporanei saranno gestiti da strumenti come la Cassa Integrazione-Guadagni già in corso”. Per dirla col poeta, Volare è stata comprata (senza soldi, vista la situazione fallimentare di Alitalia che si è pure impegnata gli aeroplani) solo per cuccare qualche “slot” appetito dalla concorrenza, dopodiché di pagare i dipendenti chissenefrega. Ci pensa Pantalone. E va là che vai bene!
Sapevate che… E’ finalmente finita la Campagna Elettorale, che ha rotto le balle a tutti ma ha almeno reso più viva la lingua italiana?
Eh sì, niente di eccezionale, sia chiaro, ma dall’ermetico “politichese” di un tempo si è quantomeno passati (ancorché in dosi minime) al “parla come mangi”.
E benvenuto anche lo sdoganamento di “coglione” una parola tabù, non scrivibile (se non mediante quel meschino e ipocrita artificio grafico della “C” coi puntini e tutti capiscono cos’è) che però tutti sentono al cinema, leggono sui libri e usano a gogò. Bando a queste “prudèries”, a farisaiche e stupide finzioni. La volgarità non sta più in una parola che è divenuta di uso comune. La lingua è un qualcosa di vivo, come un essere umano, una pianta, ed è pertanto estremamente imbecille volerla fermare, correggere, ingessare, soffocare. Tanto per essere chiari (e senza nessuna provocazione) a modesto parere di chi scrive, è molto più volgare (di scrivere coglione per esteso) il titolo in prima pagina (vicenda bambino rapito e accoppato) del Corriere della Sera del 7/4: “Tommaso forse fu ucciso a calci”, laddove per “volgare” si volesse intendere ciò che non va bene, genera orrore, sconforto e malessere gratuito.
Sapevate che… Il 31 marzo a Malpensa è stato festeggiato San Precario con un bello sciopero?
Eh sì, “Rivolta a Malpensa contro il Precariato”, ha titolato il “Corriere” del 1° aprile; perché non pensare che gli scioperanti abbiano voluto fare uno scherzo a chi viaggia, con un giorno di anticipo, anche perché il 1° aprile era sabato e di sabato non si sciopera? Per dirla col poeta (e se si è capito bene) i precari si sono incazzati per il loro status (pensa tu, allora, quanto si incazzeranno in più i disoccupati) e allora la Sea Handling ha deciso un’Assemblea e allora sono stati cancellati 45 voli e allora si sono accumulati tantissimi “ritardi di oltre un’ora alle partenze” (“lo dice” il giornale).
Sapevate che… La Cassazione ha condannato la Sea a risarcire un avvocato che due anni fa partì con due giorni di ritardo per le neve?
E così il passeggero si fece due giorni in meno alle Maldive. Premesso che tutti i gusti sono gusti eppertanto (tanto per fare un esempio) per l’estensore di queste umili righe l’accorciamento di un soggiorno su un atollo sarebbe da considerarsi una fortuna (cosa ci fa uno dopo che lo ha visitato compiendone il giro? e il resto del tempo? Che noia….) sorge spontanea una domanda. Che risarcimento avrebbe mai chiesto l’avvocato se (invece che alla Malpensa) fosse nevicato alle Maldive?