Dopo gli attentati di Londra, gli Inglesi “faranno” e gli Italiani “parleranno”?
Facile disegnare lo scenario del dopo strage di Londra. Nel Belpaese messaggi, messaggini, volti di circostanza, i distinguo, le solite pugnette verbali, un colpo al cerchio e uno alla botte, la menata delle truppe, la paura di scontentare un imam (e di restare senza petrolio), si porteranno avanti i discorsi ovviamente a monte e nella misura in cui e non si potrà non. Ci scapperà la solita bella fiaccolata e salterà su la solita anima pia che chiarirà che non si può colpevolizzare tutto l’Islam, che ci sono i musulmani buoni e i musulmani cattivi (ma pensa un po’, grazie per l’informazione) e poi ci sarà anche quel Blair se l’è voluta facendo lingua in bocca col Bush, e vai col lissìo a dar aria alla bocca. A Londra, invece, i selfcontrolled non meno che pragmatici British, penseranno al sodo, già il giorno dopo la strage si stava tornando alla normalità. In effetti a chi ha provato (e sfidato, e vinto) le bombe e le V2 della premiata ditta Hitler-Goering, il terrorismo musulmano gli fa una pippa. Un bèl basìn a questo strambo popolo con le palle sotto, from the bottom of my heart.
Un matto, in tutta Italia, la Rai l’ha trovato?
Autostrade del Belpaese, domenica 10 luglio, sciopero casellanti, tutto normale, ma che ti fa la Rai? Nei Gierre e Tiggì invita la gente a pagare(!!!) anche se le sbarre dei caselli sono alzate! (robb de matt) epperché? Perché (aggiunge) parte dell’incasso “è dello Stato”. La Polizia sta attivamente cercando il pazzo criminale (potrebbe essere pericoloso) che (unico nel Belpaese, si vocifera sia fuggito dal manicomio criminale di Reggio Emilia) al casello di Casei Gerola si è infilato nella corsia Viacard e forzando la macchinetta ha pagato con la carta di credito (i familiari sono stati avvertiti).
Una volta faceva notizia solo “l’uomo che mordeva il cane”?
Il Papa (informa rigorosamente ossequioso il TG1) all’Angelus ha condannato i terroristi di Londra. Vabbè, ma che notizia è? Giusta la vicenda dell’uomo che ha morsicato il cane, sarebbe stata notizia se Benedetto XVI – Corano in mano – avesse fatto i complimenti ai terroristi.
Il Calcio del Belpaese fa proprio schifo?
Calcio nostrano – fallimenti, truffe, partite vendute, falsi, associazione per delinquere – che “monnezzaio”, cloaca, mare di sterco, schifezza, putridume. D’altronde cosa aspettarsi da uno spettacolo che annovera l’estensore di questi pensieri tra i suoi più assidui telespettatori?
Da Club di Calcio l’Inter si è trasformata in un Banco di Beneficenza?
Dalla serenità per avere compiuto due consecutive buone azioni da boy scout (“regalando” prima Cannavaro alla Juve e poi Vieri al Milan) il management dell’Inter sta passando al travaglio di chi nutre dubbi. Dopo i citati regali non ci sono più dirette rivali da rinforzare “gratis, alias a parametro zero” eppertanto nel Top del Pensiero Nerazzurro comincia ad affiorare un’amletica incertezza: l’anno prossimo, a chi regalare Adriano?
L’80% dei milanesi è composto da criminali?
E’ proprio così, da quando la Cassazione ha deciso che non spostare l’auto in seconda fila costituisce un reato…
Il Tom Cruise è uno che sa godersela?
Veh, bravo Tom, ha chiamato (Corriere della Sera, 8/7) il ristorante Il Bolognese di Roma, si è fatto spedire tre Chef, li ha imbarcati su un megayacht e nel bel mezzo dei Caraibi (insieme alla morosa Katie Holmes e a pochi fortunati invitati) e si pappa quanto segue: Culatello di Zibello, Mortadella, Tagliatelle al Ragù, Cotoletta alla Milanese, Gelato di Croccantino, Tiramisù.
Se Cruise ci legge, suggerirei come aperitivo una Malvasia e per i Tajadèl una Bonarda mossa, entrambi i nettari, ça va sans dire, dei Fratelli Agnes in quel di Rovescala.
C’è ancora qualche pirla (ma mi faccia il piacere!) che ogni tanto ribofonchia su Milano Olimpica?
In attesa delle decisioni del Cio per l’assegnazione delle Olimpiadi 2012 (W Londra vincitrice! E un bel basìn per la barbarie sofferta il giorno dopo) si è tornato a rimenare la storia di Milano città olimpica. Premesso che la maggior parte degli impianti viene costruita per la bisogna, è anche altrettanto ovvio che per chiedere le Olimpiadi sarebbe d’uopo partire con un minimo di installazioni sportive già presenti, non si può partire da zero.
Milano, invece, è a zero (salvo il vecchio e frusto San Siro che però un giorno sì e uno no è messo in discussione da Inter e Milan). Oggi come oggi sotto la Madonnina si potrebbero disputare soltanto:
– la finale dei 100 metri stile libero nel Lambro (sempre che si possa liberare l’ex fiume ora discarica dai topi di chiavica)
– qualche match di Calcio a San Siro (il cui fondo, però fa spesso schifo);
– e infine (poi nient’altro) alcune gare ciclistiche. Corse in bicicletta sui marciapiedi. Perché Milano è l’unica (si dà ampia facoltà di prova) città al mondo dove si va in bici sui marciapiedi. E questo è niente. Tanto per dimostrare la darwiniana evoluzione della specie, fino a un po’ di tempo fa il ciclista sul marciapiede prestava attenzione e chiedeva scusa al pedone se lo disturbava. Adesso, impossessatosi dello spazio e superiore per potenza del mezzo e velocità, il ciclista manda pure affan…. il pedone se non si scansa in fretta zompando in mezzo alla strada.
