Dopo cinque anni di lavori di ampliamento e di ristrutturazione e, quindi, di necessaria chiusura alla pubblica fruibilità, è stato inaugurato, nei giorni scorsi, il Museo Diocesano di Bari, composto da due sale espositive, una sala conferenze e una sala lettura, ubicato al primo piano del seicentesco Palazzo vescovile.
Il progetto, realizzato con il contributo della Regione Puglia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia e dall’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, d’intesa con la Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio, intende porre in luce il tessuto connettivo che annoda le diverse tipologie di manufatti attualmente presenti presso il museo diocesano alle fondamentali fasi della storia della cattedrale barese e seguire le vicende storico-artistiche della cattedrale dalle origini al XIX secolo. È stata quindi riorganizzata e progettata l’esposizione di tutto il materiale secondo un percorso cronologico dall’alto medioevo fino ai lavori di restauro della cattedrale. Inoltre, l’ampliamento del museo vede due sale dedicate alla fase tridentina e al barocco.
Le cinque sezioni espositive
Il percorso espositivo del Museo Diocesano di Bari, curato da Fernando Russo, architetto progettista anche del restauro dell’immobile, e dal direttore del museo don Michele Bellino, si articola in cinque sezioni: lapidario, pinacoteca, Sala del Tesoro, paramenti sacri e i pregevoli rotoli degli Exultet.
La sala che accoglie i reperti scultorei ricostruisce la lunga vicenda architettonica della Cattedrale di Bari.
La pinacoteca comprende una raccolta di opere dal XVI al XVIII secolo tra cui l’icona trecentesca della Madonna degli Alemanni, la Madonna con Bambino dello Z.T., la Madonna con Bambino fra Santi di Andrea Miglionico del Settecento, l’Estasi di Santa Chiara di Nicola De Filippis del Settecento, la pala d’altare del Cristo Risorto di Andrea Bordone, l’Adorazione dei Magi di Corrado Giaquinto.
Nella Sala del Tesoro si ammirano preziosi arredi liturgici come la Stauroteca a doppia traversa in argento, databile al XII secolo.
Le sale degli Exultet e del Benedizionale, conservano rotoli di pergamena risalenti al X secolo prodotti nello scriptorium del Monastero di San Benedetto che fu crocevia delle correnti culturali che attraversarono la Puglia durante la dominazione bizantina. Riprodotti nella bella scrittura Beneventana, contengono decorazioni floreali e immagini che tradiscono una eredità di stile islamico.