Martedì 30 Aprile 2024 - Anno XXII

Firenze, il Battistero restaurato torna a risplendere

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Il Battistero di Firenze torna a risplendere dopo la fine del restauro cominciato a inizio febbraio 2014. L’intervento di restauro ha reso possibile l’eliminazione degli strati di incrostazioni e i depositi delle sostanze inquinanti presenti sulle facciate del monumento

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Battistero di Firenze, un particolare della facciata restaurata

Liberato dai ponteggi torna a splendere, in piazza duomo, il Battistero di Firenze, dedicato a san Giovanni Battista, monumento simbolo e tra i più amati della città. Il recente restauro delle facciate ebbe inizio a febbraio del 2014, a 70 anni dall’ultimo intervento. I lavori hanno interessato il rivestimento marmoreo delle otto facciate esterne, delle falde di copertura e della lanterna del Battistero. Si è trattato di un intervento conservativo teso a eliminare gli strati d’incrostazioni e i depositi di sostanze inquinanti, oltre a consolidare e ridefinire gli elementi marmorei che nel tempo si sono degradati.

Diretto dall’Opera di Santa Maria del Fiore in accordo con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Firenze, Pistoia e Prato, per il restauro del Battistero sono stati necessari 2 milioni di euro, finanziati dall’Opera stessa, e in parte, da risorse raccolte grazie alle campagna di crowdfunding a cui hanno risposto migliaia di cittadini per iniziativa di Unicoop Firenze, Maison Pucci e singoli donatori. Il restauro è stato eseguito dai restauratori del Consorzio San Zanobi, di cui fanno parte un gruppo di imprese fiorentine. E’ la conferma che nel settore del restauro le imprese fiorentine sono tra le eccellenze italiane nel mondo. Il restauro del Battistero è stato particolarmente complesso perché le otto facciate presentavano stati di conservazione diversa, sia per le caratteristiche dei materiali che per le differenti esposizioni agli agenti atmosferici. A supporto dell’intervento sono stati effettuati rilievi laser, studi iconografici e storici e campagne diagnostiche eseguite dall’Università degli Studi di Firenze e dall’ICVBC – CNR. Anche il restauro della lanterna è stato molto impegnativo, si è dovuti intervenire anche con lavori di consolidamento della struttura e con la rimozione dell’alterazione della doratura della palla e della croce.

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