Il 7 Aprile 2016, presso la sala conferenze del Municipio di Minori, si è svolta la convention nazionale con briefing stampa sul dissesto idrogeologico nel mondo e i cambiamenti climatici organizzata dall’Ordine dei Geologi della Campania. Dati e numeri sull’attuale situazione sono stati presentati da Elisabetta Erba, Presidente della Società Geologica Italiana, la più antica d’ Italia.
“I cambiamenti climatici sono in atto ed è inutile escluderlo. Vi è un aumento della temperatura. Le Dolomiti si stanno sgretolando. Se il trend dovesse continuare così avremo un innalzamento dei mari che metterà fortemente in pericolo le città costiere e non ci saranno dighe che potranno evitare questo. Per capire bene quale possa essere il nostro futuro dobbiamo investire in ricerca e coinvolgere i geologi”.
“In Italia purtroppo per l’intero comparto universitario della ricerca – ha proseguito Vincenzo Morra del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università Federico II di Napoli – si investono appena 92 milioni di euro. Il paragone con i Paesi stranieri è persino inutile farlo”.
La Costiera Amalfitana a rischio frane
Qualche dato per comprendere quanto sia grave, in particolare, la situazione relativa al dissesto idrogeologico in Costiera Amalfitana lo ha dato Domenico Sessa, consigliere dell’Ordine dei Geologi della Campania: “Passiamo da un’ indice di pericolosità frane pari all’88% nel comune di Amalfi al 77% di Minori ed ancora dall’88 % di Maiori all’82 % di Atrani. A Ravello ed a Tramonti abbiamo invece un rischio di pericolosità frane ben dell’84%. Dunque in Costiera Amalfitana il rischio idrogeologico è molto elevato con zone R3 ed R4. Da Amalfi, Minori, Maiori ad Atrani, Ravello, Tramonti, nessuno è esente da tale rischio”.
A rischio anche la Villa di Minori risalente all’epoca dell’Antica Roma. La villa, del Primo Secolo d.C. , si trova in una situazione ambientale felicissima con l’area termale, gli affreschi, mosaici e statue, l’Antiquarium con importanti reperti archeologici ritrovati nel sito, il Triclinio Ninfeo, la Sala del Teatro, le Sale di rappresentanza, il Porticus Triplex, l’impianto termale con splendidi mosaici, la Sala della Musica. Purtroppo questa Villa rischia di rimanere vittima del dissesto idrogeologico”.
Questi numeri dimostrano la fragilità di un territorio che continuamente è sottoposto ad eventi di frane e dissesto. La prevenzione per questi rischi, malgrado le continue esternazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni e dei geologi, che da sempre rivendicano la loro esperienza in un campo fondamentale per la pianificazione territoriale, vede ancora fermi i fondi stanziati per il dissesto idrogeologico.
Visto la gravità della situazione bisogna intervenire presto perché il turismo non può essere penalizzato da eventi che ne pregiudicano la più alta fonte di vita e non si può trovare sempre il pretesto dicendo che è accaduta una calamità.
Le modifiche dell’uomo visibili dallo spazio
Molto interesse ha suscitato l’intervento dell’astronauta italiano Luca Parmitano, che ha partecipato al convegno con una videointervista dagli Stati Uniti: “Dallo spazio si vedono i fuochi in Amazzonia per la distruzione della foresta mentre è possibile notare la deforestazione in atto in Madagascar. Per tutti gli astronauti una delle missioni più affascinanti è sull’Italia. Tutti restano colpiti dal fascino dell’Italia ma uno dei fenomeni ben visibile è il vedere da quella distanza, 400 km, come le grandi costruzioni in Italia abbiano addirittura deviato le correnti marine” .
“Dal 28 al 30 Aprile – ha infine annunciato Francesco Peduto – Napoli ospiterà su questi ed altri temi il Primo Congresso Nazionale di tutti i Geologi Italiani con il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti”.