Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Riflessi del Nilo nella grande sala di Palestrina

Palestrina mosaico del Nilo

Dal 30 aprile, il percorso culturale nel cuore della città di Palestrina permetterà per la prima volta di ammirare “l’Aula Absidata” dove era collocato il famoso mosaico policromo del Nilo

Palestrina particolare mosaico del Nilo
Un particolare del mosaico

Dal 30 aprile prossimo, verrà inaugurato a Palestrina, in provincia di Roma, un percorso culturale che permetterà di ammirare in tutto il suo splendore la famosa Aula Absidata, in cui fu collocato il mosaico policromo raffigurante il Nilo e l’Egitto.
Palestrina sorge in corrispondenza del sito della antica Praeneste, centro le cui origini remote risalgono almeno all’VIII sec. a.C. La città visse una fase di incredibile ricchezza e benessere nel II sec.a.C., grazie ai contatti commerciali e agli scambi con l’Oriente mediterraneo. In questo periodo a Praeneste si realizza un grandioso progetto con la monumentalizzazione del santuario della Fortuna Primigenia e la costruzione, intorno al 120-110 a.C., del complesso degli edifici del Foro, influenzata dall’architettura scenografica del Mediterraneo orientale. Di grande fascino la basilica civile, con ai lati, il raffinato ninfeo decorato da un mosaico con il fondo marino, il cosiddetto “Antro delle Sorti” e il monumentale edificio, di incerta funzione, detto “Aula Absidata”.

Il mosaico del Nilo

Il mosaico del Nilo
Il mosaico del Nilo

Era questa una grande sala rettangolare con una grandiosa abside, alta più di 10 metri, scavata nella roccia viva e in origine pavimentata dal famoso mosaico policromo del Nilo, distaccato nel XVII secolo e attualmente conservato al Museo Nazionale Archeologico di Palestrina. Esso rappresenta una grande carta geografica dell’Egitto in veduta prospettica, in cui è raffigurato il Nilo lungo il suo corso, dal territorio selvaggio della Nubia, popolata da pigmei cacciatori e da una grande varietà di animali coi nomi scritti in greco, all’Egitto interno dei grandi templi faraonici, fino alla costa mediterranea. Nell’angolo in basso a destra è riconoscibile il porto di Alessandria, la capitale dell’Egitto ellenistico, e il grande edificio circondato da mura che si affaccia sul porto si può forse identificare proprio con il palazzo dei Tolemei.

LEGGI ANCHE  Olio: le vie dell'extravergine Dop

 Palestrina, un lungo percorso di restauro

Mosaico del Nilo, dettaglio
Mosaico del Nilo, dettaglio

Il Complesso degli edifici del Foro è stato interessato da un processo millenario di stratificazione edilizia, proseguito fino ad anni recenti, che aveva obliterato e stravolto l’originario edificio romano, quasi completamente nascosto dalle strutture moderne.
Acquisito dallo Stato fin negli anni ’80 del secolo scorso, il complesso è stato oggetto di un delicato intervento di restauro che ha permesso il recupero della costruzione ellenistica.
I lavori, curati dalla Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale, hanno finalmente riportato in vista l’abside e la parete destra dell’edificio, decorata dal bancone con raffinato fregio dorico. Questo intervento ha permesso di riportare in luce una creazione unica del   Lazio antico, che quasi non ha confronti per dimensioni ed originalità.

Palestrina, Complesso degli edifici del Foro – Piazza Regina Margherita
Per informazioni:
cultura@comune.palestrina.rm.it
www.archeologialazio.beniculturali.it

Condividi sui social:

Lascia un commento