Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Massada: viaggiatore nella depressione del Mar Morto

Massada Monastero-Greco-Ortodosso-deserto-Giudea

Dopo la visita a Gerusalemme il viaggio in Israele continua in direzione Massada, riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Ora ci avventuriamo attraverso le montagne e il deserto della Giudea nella depressione del Mar Morto.

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Effetto miracolo. Turista cammina sulle acque, potrebbe sembrare

Nelle due precedenti puntate atterrato a Tel Aviv e trasferito a Gerusalemme, ho rivisto i canonici monumenti della Città Santa nonché ammirato ex novo (torno in Israele dopo tanto tempo) il magnifico Israel Museum e il Terra Sancta Museum. Proseguo verso i due bacini interni (Mar Morto e ‘Mare’ di Galilea) per ritornare sul Mediterraneo, ad Haifa, concludendo il round trip a Tel Aviv.
Tra Gerusalemme e Massada intercorre meno di un centinaio di kilometri. E a proposito di distanze e tempi di percorrenza, un curioso blocchetto di plastica, donato dal ministero del Turismo israeliano e lardellato di info turistiche, oltre a segnalare che la popolazione del Paese ha superato gli 8 milioni, comunica che per recarsi dall’estremità nord a quella sud di Israele si impiegano 7 ore d’auto, incluso – precisa la miniguida- il tempo per 3 soste.  E parimenti, lungo strada tra la capitale di Israele e la citata Massada, storica località della resistenza ebraica a Roma (che, sia pur non ancora Ladrona, nel nome dell’Impero e per imporre i propri dei andò a sfruculiare popoli e genti di tutti i continenti a quel tempo noti), vanno previste due soste di differente natura e importanza: geologico -geografica, la prima, e storica, la seconda. Massada nel 2001 è stata riconosciuta dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.

Mar Morto record mondiale di depressione

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Montagne nel deserto della giudea

All’inizio della discesa verso il Mar Morto, attraverso le montagne e poi il deserto della Giudea, è infatti doveroso uno stop per i turisti che (vai a sapere se per souvenir oppure per far morire d’invidia il vicino di casa) amano arricchire le proprie trasferte con attestanti foto ricordo (un obbligato piacere oltretutto facilitato dalla mai troppo lodata invenzione del telefonino: chiami la mamma o la morosa e intanto ti fai un “selfie s.l.m.”). E se in effetti non è poi così impossibile scattare foto sul livello del mare (può anche accadere a… Torre Pedrera e/o a Spotorno), non capita a molti di immortalare il paesaggio che si estende sotto il fatidico “l.m.”. In effetti la Terra non abbonda di depressioni e in Europa la più vicina al Belpaese raggiunge la sfigata misura di solo – 6 metri nel nord dell’Olanda. Senza contare che se si parla di Mar Morto si fa riferimento al record mondiale di depressione, laddove –sportivamente parlando- l’asticella con il simbolo ‘meno’, nel senso di sotto il livello del mare, raggiunge i 427 metri.

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Mar Morto: benessere e proprietà curative

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Mar Morto, costa-meridionale

Sempre a proposito del Mar Morto (in realtà un lago, praticamente senza emissari, unico immissario il Giordano) altri dati -attestanti il sontuoso contenimento di ricchezze naturali- spiegano che questo strano specchio d’acqua tra Israele e Giordania non merita un nome così lugubre. Anzi, è ben più vivo di tanti altri bacini del nostro pianeta. E se si parla di Turismo, il contesto storico – culturale e una natura unica al mondo gli conferiscono un grande appeal.  L’altissimo contenuto di sale delle sue acque (280 grammi per litro, solo 38 nel già salato Adriatico) rende ad esempio il Mar Morto una destinazione doc per le terapie, non solo curative della pelle, basate su idromassaggi e fanghi.

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Cartelli con le regole di balneazione nel Mar Morto

Se invece il turista prevede una vera e propria vacanza balneare è il caso che segua le ben evidenziate istruzioni sul comportamento in acqua e le dovute abluzioni all’uscita (mai deglutirla, non immergersi e attenta doccia di acqua dolce). Da cui si evince che un soggiorno sul Mar Morto è suggerito a un viaggiatore non mondano alla ricerca di posti salutari e arricchenti la propria cultura, oltre a potersi aggiungere, tra ulteriori divertissements, una quasi avventurosa gita in fuoristrada a zonzo nel deserto di Giudea, con possibili brividucci finali in caso di temporale. Può infatti accadere che la caduta di pioggia -ancorchè breve e non intensa- provochi una sorta di minialluvione nel letto degli Uad –torrenti solitamente più secchi di un paesaggio lunare- fino a trasformarsi in ruggenti e quasi perigliosi corsi d’acqua.

Massada, Qumran e i manoscritti ritrovati

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Parco archeologico di Qumran

Meno pericoli e più benefici al proprio intelletto sono invece garantiti dalle due –direbbe un giornalista yankee- Highlites, eccellenti siti culturali sulla costa occidentale del Mar Morto. Mi riferisco a Qumran e Massada. Se non fosse che in una terra che ha assistito alla nascita di varie religioni potrebbe risultare goffo parlare di miracolo, quanto accaduto a Qumran, ai manoscritti, Scrolls o, se si preferisce, Rotoli del Mar Morto, costituisce una vicenda davvero intrigante. Mi riferisco alla scoperta, tra il 1946 e il 1957 –dopo una ventina di secoli!- e in ben 11 caverne, di manoscritti (poco meno di mille, in ebraico, in aramaico, alcuni in greco) redatti nei secoli dagli Esseni, una sorta di mistica comunità ebraica che alla mondanità preferì l’isolata e  brulla costa del Mar Morto.

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Massada fortezza di Erode
Massada, la fortezza di Erode

Più ‘storica’ è la visita di Massada, grazie soprattutto alle cronache dell’ebreo Giuseppe Flavio, una sorta di collaborazionista ante litteram che dopo aver combattuto contro i romani pensò bene di sistemarsi al servizio di Vespasiano. Proprio quell’imperatore che prima di inventare gli orinatoi pubblici maschili, che appunto da lui presero il nome, partecipò attivamente nelle cosiddette Guerre Giudaiche culminate nella caduta di Massada. Ultimo munitissimo (è impressionante la morfologia di questa fortezza naturale) baluardo di una resistenza invero eroica ancorché, nonostante il trascorrere di tanti secoli (73 d.c.) non sia ancora certo se gli ormai sconfitti assediati preferirono ricorrere al suicidio di massa oppure, a imitazione del loro correligionario Giuseppe Flavio, pensarono bene di salvare la pelle (fosse anche sfilando prigionieri per le strade della Caput Mundi), chissà.

Fine di questa 3a puntata della gita in Israele … dal Mar Morto sono trasferito al Mare (ma anche quello è un lago) di Galilea…

Leggi anche le altre puntate:

Israele: viaggio nella Terra Promessa

La Terrasanta e Gerusalemme condivisa e contesa

Israele dal Mar Morto a nord verso il mar di Galilea

Tel Aviv ultima tappa del nostro viaggio in Israele

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