Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il “funerale” dei parchi

Domenica 24 maggio si celebra la Giornata europea dei parchi. C’è poco da festeggiare, commenta duramente Stefano Di Marco Vice Presidente Nazionale di Cts, Centro turistico studentesco e giovanile che aggiunge: “Nel giorno in cui l’Europa ha istituito la giornata dei Parchi per festeggiare l’istituzione del primo Parco europeo in Svezia avvenuta nel 1909 bisogna rendersi conto che in Italia non c’è nulla da festeggiare. Nonostante gli sforzi generati per organizzare iniziative e programmi nel nostro paese faremmo prima a celebrare il loro funerale“. “Il momento è davvero critico – afferma Stefano Di Marco -. Continuano a diminuire le risorse destinate alle aree protette … Leggi tutto

Il "funerale" dei parchi

Domenica 24 maggio si celebra la Giornata europea dei parchi. C’è poco da festeggiare, commenta duramente Stefano Di Marco Vice Presidente Nazionale di Cts, Centro turistico studentesco e giovanile che aggiunge: “Nel giorno in cui l’Europa ha istituito la giornata dei Parchi per festeggiare l’istituzione del primo Parco europeo in Svezia avvenuta nel 1909 bisogna rendersi conto che in Italia non c’è nulla da festeggiare. Nonostante gli sforzi generati per organizzare iniziative e programmi nel nostro paese faremmo prima a celebrare il loro funerale“.

Il momento è davvero critico – afferma Stefano Di Marco -. Continuano a diminuire le risorse destinate alle aree protette dove per altro le attività sono di fatto paralizzate per la mancanza dei nuovi consigli direttivi. Tutto questo è ancor più paradossale se si pensa che i parchi, oltre a custodire un grande patrimonio di biodiversità, forniscono servizi eco-sistemici fondamentali per la nostra società e costituiscono anche una potente leva economica. In queste aeree infatti secondo recenti dati di Unioncamere, il turismo cresce del 2% l’anno con oltre 100 milioni di presenze. Nel sistema delle aree protette nazionali il turismo rappresenta addirittura oltre il 50% dell’offerta. Da questi numeri si coglie quindi l’enorme potenziale che queste aree rivestono per l’economia anche se poi nei fatti avviene il contrario. Non esistono infatti azioni di sistema tese a sviluppare il turismo di qualità all’interno dei nostri parchi nazionali e delle aree marine protette.”

Ci auguriamo – conclude Di Marco – che le nostre istituzioni colgano le opportunità offerte dal nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 per fare delle aree protette anche quell’occasione di sviluppo socio-economico sempre da più parti auspicato“.

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(23/05/2014)

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