Le matrone pugliesi che nei vicoli di Bari Vecchia preparano a vista orecchiette veraci con il classico tocco del pollice, o le cuciniere delle Langhe che concludono la preparazione degli agnolotti con la presa fra indice e pollice, il plin, quel pizzicotto che rende inimitabile la specialità piemontese forse sorrideranno alla notizia. Protagonista della mostra “New Craft”, organizzata in occasione della XXI Triennale di Milano alla Fabbrica del Vapore, è una stampante 3D pensata appositamente per la pasta. Potremmo a breve fare a meno del savoir faire che generazioni di donne (ma non solo) si sono tramandate di madre in figlia o da nonna a nipote? Si spera di no, naturalmente. Anche perché la pasta è la vera grande protagonista della cucina italiana, o meglio delle tante cucine regionali che la compongono, e che la distinguono per ricchezza e varietà di piatti da ogni altra scuola nazionale. Però, il mondo va avanti ed è stato molto interessante, qualche sera fa, vedere il prototipo di stampante in funzione e realizzare sotto i nostri occhi il formato di pasta 3D “Vortipa” messo a punto su iniziativa di Barilla.
Pasta in formato 3D nelle ricette dello chef Oldani
Di occhi interessati ce n’erano due particolarmente importanti. Quelli dello chef Davide Oldani, per sua stessa ammissione sempre attento alle innovazioni tecnologiche in cucina. Oldani per l’occasione ha preparato una ricetta inedita, ideata appositamente per valorizzare il nuovo formato di pasta. “Il protagonista di un piatto di pasta è la pasta, non il condimento. Ho già sperimentato Vortipa a Rio de Janeiro in occasione delle Olimpiadi, questa sera utilizzerò quattro nuovi ingredienti” ha detto lo chef stellato di Cornaredo mentre preparava la nuova ricetta. E ha aggiunto: “seguo il progetto Barilla e siamo sulla buona strada per arrivare alla giusta consistenza, quella che desidero per i miei clienti”. E per valorizzare al massimo la pasta l’ha scolata delicatamente appoggiandola direttamente su uno strofinaccio “come fanno in certe zone del Piemonte”. La ricetta “melanzana, anguria, origano, mandorla e Vortipa” è piaciuta ad un pubblico di professionisti del settore, compreso Enzo Vizzari, direttore delle guide dell’Espresso.
In futuro ogni chef potrà creare il suo formato di pasta
Le considerazioni finali di Oldani sono che “la stampante 3D potrebbe diventare una delle evoluzioni più interessanti della cucina del futuro: grazie a questa innovazione, infatti, ogni chef potrebbe creare il formato di pasta ideale per valorizzare il proprio piatto. Si tratta di una cucina sartoriale, cioè disegnata su misura e in grado di esprimere la creatività di ciascuno”.
La stampante 3D è il frutto di un progetto di ricerca nato 4 anni dalla collaborazione di Barilla con il centro di ricerca olandese TNO. Alla fine del 2014 il concorso di design “PrintEat! Your new idea of pasta”, lanciato dalla piattaforma internazionale Thingarage ha raccolto centinaia di proposte di nuove forme di pasta da realizzare in 3D. Una giuria di esperti ha premiato tre formati, fra cui Vortipa. E per sottolineare come lo stato dell’arte stia evolvendo velocemente, basti dire che per stampare la prima volta il nuovo tipo di pasta ci sono voluti venti minuti. A Milano ne sono bastati due. Le prove di futuro, in cucina, sono in corso. Presto, forse, potremo dire: “cara, stampa la pasta che sto arrivando!”