La mostra Effimero-Persistente: foglie, punte e altro che si svolge nella cornice di Palazzo Sormani a Milano, dal 5 al 15 settembre, è un esempio insolito di fare fotografia creativa con elementi della natura innescati a tracce del passato. La fotografia di una foglia è un soggetto molto amato dai fotografi sin dall’800. Henry Fox Talbot realizza la fotografia di una foglia che pubblica nel 1844 in “The Pencil of Nature”, considerato il primo libro fotografico della storia”.
Venticinque anni dopo nel 1869: in “Les couleurs en photographie, solution du problème” di Louis Ducos du Hauron compare una composizione di foglie e fiori. Oggi però queste immagini non ci seducono perché, come negli erbari, sono compresse in una forzata bidimensionalità.
Effimero persistente dove nulla muore
Questo non accade con le foto tridimensionali proposte dall’artista Claudio Comito che propone in una visione fortemente contemporanea.
“Effimero persistente: foglie, punte e altro”, come ha scritto Roberto Mutti: storico, critico e docente di fotografia, presso l’Accademia del Teatro alla Scala e l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, curatore della mostra, “Claudio Comito presenta non solo dei ben composti still life ma anche l’esito di un rapporto con la natura che emerge da una visione panteistica dove nulla muore davvero e ogni cosa rinasce in forme diverse”.
Forme di foglie
Tutte le oltre 20 foto esposte si presentano su uno sfondo nero profondo dove “le forme di foglie emergono in una vibrante tridimensionalità che nel loro alternare superfici piane ed estroflesse raccontano di come il loro disseccarsi ha prodotto movimenti simili a quelli di una mano che accoglie delicatamente quanto poggia sulla sua superficie”.
Dal cielo è piovuta una piuma che mostra le sue tonalità blu, dalla terra è risalita una lumaca e trova riparo fra le venature della foglia, piccole punte di freccia raccontano l’abilità degli antichi nel lavorare la selce, la sfera il mistero della perfezione. Una piccola vertebra – continua Roberto Mutti – è indagata da Claudio Comito come pura forma, intuita nel suo alternarsi di vuoti e pieni, trasformata in un elemento che sarebbe piaciuto agli artisti dello Spazialismo. Così si saldano dialetticamente il passato e il presente, l’emozione e la riflessione, la selce dell’uomo antico e la tecnologia digitale di quello contemporaneo, la vita nel suo divenire incessante e l’arte nel suo intenso desiderio di rappresentarla.
Effimero persistente: foglie, punte e altro
Fotografie di Claudio Comito a cura di Roberto Mutti
Biblioteca Sormani, Corso di Porta Vittoria 6, Milano: dal 5 al 15 settembre 2018
Inaugurazione: mercoledì 5 settembre ore 18,30 – Ingresso libero
Orari: Da Lunedì a Sabato 9.00-19.30 – chiuso la domenica
www.comune.milano.it/biblioteche
www.facebook.com/sormanimostre/
www.flickr.com/photos/124072500@N02/
www.instagram.com/claudio.comito2018/
www.facebook.com/claudio.comito.9
Leggi anche:
Vincent Van Gogh mostra multimediale a Venezia
Visioni: Comunicazione, futuro, innovazione
Idoli. Il potere dell’immagine