Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Il mare nel Salento, meraviglia dal cielo e da terra

Spiaggia Specchiulla foto di F. Ballo

Con l’arrivo dei primi caldi raggiungere le coste del Sud Italia è un ottima occasione per una vacanza. Complici, i paesaggi magnifici, le accoglienti sagre e la buona cucina. Consigli per i viaggiatori

Marina Serra
Marina Serra

Mare, musica, ospitalità, buon cibo, ottimo vino: ecco in pillole il Salento; il tacco dello stivale circondato da un meraviglioso mare, con i suoi monumenti che testimoniano la presenza di antiche culture partendo da quella greca.
Data la forma particolare dell’Italia è impegnativo raggiungere la penisola salentina, ma affrontare il viaggio vale veramente la pena. Raggiungere Lecce e la sua provincia è possibile in diversi modi: in macchina, con l’autostrada sino a Bari o Taranto e poi in comode provinciali che permettono l’arrivo a Lecce e in tutte le località salentine; in treno o tramite l’aereo, facendo scalo a Bari o a Brindisi e procedendo poi con i mezzi alternativi. Essendo, nei fatti un’unica costa è difficile segnalare qualche località in particolare, dimenticandone altre forse meno rinomate ma non meno belle. Per trascorrere una giornata alternativa nella terra del Salento sarebbe un coast to coast con partenza all’alba da Otranto, sull’Adriatico,

mare Castro- a Grotta Zinzulusa
Castro- a Grotta Zinzulusa

Arrivando la notte a Gallipoli, nel golfo dello Jonio, per farsi un bel bagno sotto la luna.
In questo nostro percosso incroceremo i Laghi Alimini e la baia dei turchi nei pressi di Otranto, Torrre Lapilla, Conca Spechiulla, Sant’Isidoro, lido coniglie, Santa Maria al bagno, l’incantevole Castro con le particolarissime grotte “te la zinzulusa”, Melendugno e la sua marina, Santa Cesarea terme, Porto Cesareo, Santandrea, Roca, Ugento e la sua marina; suggestiva Santa Maria di Leuca, dove è possibile ammirare il Mario Ionio e l’Adriatico “scontrarsi” grazie al gioco delle correnti marine.

Gli eventi del Salento durante l’anno 
mare Luminarie
Luminarie

Se il mare costituisce l’elemento dominante del giorno, la notte Tipiche del leccese sono le feste patronali caratterizzate dalle luminarie, dalle numerose bancarelle su cui si può trovare lo “schipece” o “scapece”, un piatto a base di pesce da consumare freddo, ottenuto mettendo a macerare in appositi piccoli barili di legno, strati alterni di pesce, di dimensioni molto piccole, preventivamente infarinato e fritto, e strati di mollica di pane e zafferano bagnati in aceto di vino, o gli “zozzi” o mustiaccioli (dolci di cioccolato) e non solo. Si può ascoltare anche della musica con cantanti di musica leggera e concerti bandistici. Le feste di solito si concludono con meravigliosi fuochi d’artificio; tra quelle feste più importanti da segnalare a gennaio Nardò (il 17) con le “focare” (falò) ,diffuse in altri comuni della penisola, in onore di Sant’Antonio Abate, a giugno Galatina (29), a luglio Gallipoli (24) e Martignano(27), ad agosto Otranto(15) e Lecce (26).

LEGGI ANCHE  In viaggio per dipingere
Le sagre
mare

Molte sono poi le sagre in cui oltre a buona musica popolare è possibile degustare specialità tipiche del Salento: ne ricordiamo solo alcune: Festa “te li craunari” (carbonai) a Calimera in febbraio; Fiera della Pessima o delle Mule a Sternatia in marzo; Sagra del Pesce (aprile) a Nardò, Sagra del Pesce fritto a Porto Cesareo in giugno; luglio offre Sagra della Frisa a Matino; Sagra della Puccia a Ugento, Sagra “te la Pitta” ad Andrano, Sagra dell’Anguria a Botrugno; la sagra “te la moniceddha” (della lumaca) a Cannole, Sagra te lu Purpu a Melendugno, Sagra te Ciceri e Tria ad Ugento in agosto; la sagra “te lu mieru” (del vino) a Carpignano in settembre; Sagra “te lu turcinieddhru” a Caprarica di Lecce ad ottobre, la Festa del Vino Novello a Leverano e la Fiera di Ognissanti e sagra del Maiale Carpignano salentino a novembre; la sagra “te la pittula” a Racale in dicembre. Da segnalare la Mostra dell’artigianato di Cutrofiano, che si svolge in agosto con una ampia e ricca esposizione di prodotti artigianali tipici del Salento, dalla terracotta, alla pietra leccese (lavorata in tutta la provincia e con cui si realizzano orologi, sopramobili tavolini e mille altri oggetti), fino alla cartapesta usata per creare pupazzi per la decorazione dei presepi.

Mare e musica
mare La Taranta
La Taranta

Nell’ultimo periodo i salentini e in particolare i giovani hanno riscoperto la musica dei padri. Ci si è accorti che le sonorità calde e solari proposte dalla musica popolare non hanno nulla da invidiare alla ben più blasonata musica che ha dato le origini al rock moderno. Anzi, il Salento, per la sua posizione centrale nel mediterraneo è, da secoli, il naturale punto d’incontro di culture diverse. Le sonorità che ne derivano sono il felice connubio delle antiche musiche greche, bizantine ed arabe che costituiscono, insieme, il nocciolo culturale del bacino del “mare nostrum” di imperiale romana memoria. Tra le musicalità proposte dal folklore, la “Pizzica” è una riscoperta da parte dei giovani del Salento: è, in pratica, l’antenata della tarantella napoletana. Il Salento è, dal canto suo, la patria della cultura del “tarantismo” ovvero la cultura della “taranta”.
La “taranta” è, in particolare, quel ragno piuttosto grosso che si nasconde negli anfratti e nelle fratture della terra e delle rocce della nostra provincia che, secondo le credenze popolare “morde” o, meglio” “pizzica” (da cui, appunto, il nome dato alla musica…). Secondo le stesse credenze popolari, dal morso della tarantola si guariva solo grazie alla musica: la “pizzica” ed il ballo che da essa ne deriva. Come la tarantella, la “pizzica” nasce come ballo “curativo” del morso inferto dalla “taranta”. Suggestiva la notte della taranta, dedicata a questo antico ballo, che si celebra ogni anno tra il quindici e il sedici agosto a Melpignano, con il ritmo dei tamburelli. Vi è poi un’altra esperienza musicale rilevante nel Salento che è nata dall’incontro della musica reggae con le sonorità tipiche del mediterraneo, la cultura salentina e l’impegno sociale. Esponenti di rilievo di questa esperienza musicale i Sud Sound System e Papariki, che ha contribuito alla colonna sonora di Sud di Salvatores.

LEGGI ANCHE  Portogallo: cultura, tori e "bacalhau"
La cucina
ciceri e tria
ciceri e tria

Tanti e per tutti i gusti i prodotti tipici del Salento e i piatti della cucina leccese. Si va dai panzerotti di patate, simili alle crocchette di patate, alle “purpette”, un impasto di carne fritta, le friseddrhe, un tipo di pane, che può essere di farina di orzo o di grano in forno di pietra sino al suo completo indurimento. Le friseddrhe si possono mangiare dure o dopo averla bagnata un poco, con pomodoro, rucola, olio, sale e origano. Ci sono, poi, i taralli al finocchio, all’olio, al peperoncino, cipolla e in tanti altri gusti, le pucce con le olive piccole nere. Tra i primi piatti ricordiamo “Minchiarieddi cu li fagiulini”, “vermicieddrhi cu lu baccalà”, spaghetti “cu le cozze”, la pasta fatta in casa come “ricche e maccaruni, sagne”, e la “tajarina cu li frizzuli”. Tra i secondi per la carne i “turcineddri”, i “pezzetti te cavaddrhu alla pignata”, la “carne alla pizzaiola”, per il piatto di mare da gustare “lu purpu alla pignata”.
 mare I turcineddiPer i formaggi la ricotta “scante o “forte”, una ricotta ottenuta unendo diversi tipi di formaggio, con un gustoparticolarmente gustoso, il cacioricotta che si mette sulla pasta o si mangia insieme alle “minuceddre”, un prodotto simile al cetriolo ma più dolce, la “giuncata” ha un gusto leggero e una consistenza compatta fatto dal latte di pecora e di mucca.
Un prodotto ortofrutticolo tipico del Salento sono i “lampascioni” o “pampascioni” (lampagioni): molto particolari nel gusto, si coltivano sotto terra e hanno un gusto amarognolo. Si mangiano lessi, dopo averli larvati accuratamente, conditi con olio, sale, aceto e pepe.

pasticciotto leccese
pasticciotto leccese

I dolci sono una vera leccornia: bisogna assaporare la “cupeta”, mandorle amalgamate con lo zucchero, la cotognata con cotogne e miele, gli africani con uova e zucchero, la pasta di mandorle che da’ vita a tantissime forme di dolci e torte, gli “spumoni”, i gelati prodotti in modo artigianale con all’interno una deliziosa crema molto particolare: la spuma, pan di spagna, cioccolato e in alternativa frutta candita o croccantino a pezzetti.

LEGGI ANCHE  Al mare con i consigli della Guida Blu

Leggi anche:

NEL TARANTINO TRA GRAVINE E CHIESE RUPESTRI

 

Condividi sui social: