Martedì 16 Aprile 2024 - Anno XXII

Stresa, dove l’ospitalità è storia

Stresa foto di M. Bernet

Si specchiano, nelle acque del Verbano, ville con logge, portici, terrazze, gallerie; giardini dalle mille fragranze, parchi secolari e il celebre lungolago, fiancheggiato da dimore e alberghi del primo Novecento

Stresa
Stresa

Stresa oggi incanta. Ma in un tempo nemmeno tanto lontano offriva ben altra immagine di sé. Quattro case su uno specchio d’acqua, senza vie di comunicazione. Ecco cos’era la cittadina del Verbano, alcuni decenni dopo la costruzione della strada del Sempione voluta da Napoleone Bonaparte. Intorno alla metà dell’Ottocento divenne località di villeggiatura per ricche famiglie che vi costruirono diverse ville; ma non era stata ancora imboccata la via della celebrità.

“Grandeur” figlia delle rotaie

George Bernard Show al Regina Palace Hotel nel 1926
George Bernard Show al Regina Palace Hotel nel 1926

Tutto ebbe origine con il treno. Non un qualsiasi convoglio su rotaie che vi arrivava già nel 1885, ma nell’anno 1906, con l’apertura della linea ferroviaria che diede l’avvio al movimento turistico della località, grazie soprattutto all’inaugurazione del traforo del Sempione, seguita nel 1921 da quella della seconda galleria: tutti i treni internazionali di lusso come l’Orient Express (e il Peninsular Express) fecero capolino sul lago, scaricando la crème de la crème dei viaggiatori provenienti da Londra e Parigi e diretti a Venezia, che si fermavano per una tappa a Stresa. La cittadina piemontese non era all’altezza per quanto riguardava l’accoglienza, ma ben presto si attrezzò come altri luoghi dove il treno sostava. E si abituò alla “grandeur”. Fasto, uomini illustri che durante la “Belle Epoque” la frequentavano con assiduità, ma anche negli anni Trenta e ancora nei Cinquanta con le pause forzate delle due guerre. Non solo: veri frammenti di storia sono stati scritti qui. Stresa negli anni Trenta fu sede di due conferenze internazionali: la prima dal 5 al 20 settembre 1932, la seconda e più importante dall’11 al 14 aprile 1935 che interessò Italia, Francia e Inghilterra, nell’intento di trovare una linea d’azione comune per contrastare la politica della Germania nazista. Nel non lontano 1984, ha poi avuto luogo la conferenza dei ministri della Difesa dei paesi aderenti alla Nato. Nell’ultimo secolo non molto è cambiato. Non il ruolo trainante di Stresa sul lago, non la scena che rimane (quasi) la stessa, idilliaca del passato, solo le frequentazioni che sono, in parte, diverse.

Due pietre miliari dell’hotelerie di Stresa

Stresa La principessa Margareth sul motoscafo del Regina Palace
La principessa Margareth sul motoscafo del Regina Palace

La storia di Stresa l’hanno fatta due alberghi sul lungolago: il primo per anzianità è il “Grand Hotel et des Iles Borromées”, nato nel 1861 e più volte ingrandito; il secondo il “Regina Palace”, frutto del 1908 dell’architetto Giuseppe Pagani. Se il Grand Hotel da subito ospitò i primi villeggianti e il suo nome fu molto presto segnalato nelle guide turistiche e il Regina Palace conobbe grande splendore fin dalla sua apertura, entrambe le strutture ricettive non hanno mai cessato di ricevere ospiti illustri. Dalla regina Sofia di Grecia a Umberto II prima che diventasse re d’Italia; da George Bernard Shaw a Pietro Mascagni; da re Hussein di Giordania a re Faruk d’Egitto; quindi Gabriele d’Annunzio con Eleonora Duse, il barone Rothschild, Musssolini, il primo presidente tunisino Ali Bourghiba e Rockfeller. Sovrani, scrittori, musicisti ma anche volti di primo piano del mondo della finanza e della politica, sono stati visti qui e non una sola volta.  Per il mondo del cinema e per le modelle in passerella per il concorso di Miss Italia, che sul lago ebbe l’avvio, furono gli anni Quaranta, Cinquanta a contare, con Gina Lollobrigida tra le interpreti del film “Miss Italia”, fino ai tempi moderni quando sono comparsi sulla scena lacustre altri personaggi ancora: da Pippo Baudo a Katia Ricciarelli, da Ivana Trump a Alberto Tomba. E ogni anno, appuntamento consolidato, i protagonisti delle Settimane Musicali.

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Anni recenti, nuove frequentazioni

Il Grand Hotel Des Iles Borromées
Il Grand Hotel Des Iles Borromées

Ma non si vive di sola gloria. Gli inglesi il lago non l’hanno mai abbandonato e continuano per tradizione a frequentare Stresa da fine aprile a ottobre, affermandosi come la principale presenza turistica straniera. Gli italiani in agosto preferiscono il mare e, chi l’aveva, ha perso la vecchia abitudine di trascorrere una settimana al lago dopo le ferie marittime. A parte poi le cerimonie come il ballo delle debuttanti, i matrimoni e gli eventi speciali, oggi la carta vincente è il turismo congressuale. L’avevano capito già negli anni Settanta del secolo appena passato i manager dei due prestigiosi alberghi che avevano scommesso sulle ristrutturazioni. E hanno vinto. I numeri la dicono lunga: in entrambi gli alberghi (dove gli italiani sono il quaranta per cento, contro il sessanta per cento degli stranieri) l’attività congressuale la fa da padrone con un bel sessanta per cento delle presenze. Se al Regina Palace le sale per congressi sono undici, dalla saletta per le piccole riunioni ai grandi spazi che accolgono fino a trecento persone, al Grand Hotel et des Iles Borromées sono diciotto e lo staff, qui come là, può garantire grande professionalità maturata in un quarto di secolo di esperienza. Tutte conservano lo “charme” degli storici alberghi, ma sono dotate di attrezzature innovative; ogni sala può cambiare faccia secondo le esigenze. Ambienti modernissimi pensati per meeting che trovano, sulle sponde del Verbano, uno scenario incantevole anche d’inverno. Quando di turismo non c’è nemmeno l’ombra.

Regina Palace, per la Pasqua degli ebrei

Stresa, l'Hotel Regina Palace
Stresa, l’Hotel Regina Palace

Per dodici giorni, trecento ospiti provenienti da tutto il mondo occupano l’albergo full time. Ma non sono clienti indistinti: sono tutti ebrei che hanno riservato l’intera struttura. Già, da sette anni si celebra in questo storico palazzo la Pasqua ebraica. L’albergo viene ripensato per le esigenze dettate dalla preghiera, ma soprattutto per le rigide norme alimentari che impongono un vero stravolgimento delle cucine. Ascolto i racconti dello staff: “La delegazione ebraica porta tutto con sé, noi smontiamo la cucina e rimontiamo la loro. Si portano le stoviglie per la carne e quelle, che devono essere rigorosamente distinte, per i formaggi: non vanno mescolate nemmeno nel lavaggio. Un rabbino controlla ogni cosa e benedice il locale. Ma la maggioranza non sono ortodossi, lo sono solo il dieci per cento. Però le regole per la Pasqua sono ferree: cucinano i cuochi dell’albergo ma sotto la supervisione dei “controllori”. Un esempio? C’è l’addetto a controllare, anzi spaccare, le uova, che vengono consumate in abbondanza. Alla fine del periodo i bambini, che come gli altri hanno consumato solo pane azimo, danno letteralmente l’assalto al furgoncino del fornaio per mangiare i panini appena sfornati. Tutto si cuoce al vapore, il burro è bandito, le carni sono prevalentemente bianche”. Forte dell’esperienza, il Regina Palace ha allestito un ristorante specializzato in gastronomia kashèr (o kòsher) che si può richiedere tutto l’anno su ordinazione. A chi piace il genere.

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Per gli altri, cucina internazionale e piemontese

Il ristorante del Regina Palace
Il ristorante del Regina Palace

Altrimenti, il menù nei due ristoranti dell’albergo è internazionale con accenti piemontesi d’inverno. Nella paniscia novarese i fagioli, la pancetta e la verza, si sposano serenamente, ma è il riso che comanda. Ancora riso con il pesce persico, che al lago non può mancare, oppure antipasti come la terrina di luccio o di lavarello – pesce che negli ultimi anni ha ripopolato il bacino lacustre a una ventina di metri di profondità – il salmerino in agrodolce o il coregone in carpione. Ma non è solo questo che cercano i clienti dell’albergo; è l’atmosfera liberty che si rivive nella hall che introduce alla vasta sala colonnata, dove tutto ha proporzioni maestose: dal grande scalone al grande lampadario, ma anche nelle centosettanta camere arredate secondo il gusto dell’epoca di costruzione dell’edificio, con alcuni pezzi originali, letti a baldacchino, lampadari di cristallo ma anche vasche idromassaggio e accesso diretto a Internet. Piscina, tennis e squash nel parco, i campi da golf a un tiro di schioppo.

Al Grand Hotel di Stresa, arabi dagli Emirati

La suite Hemingway
La suite Hemingway

Duecento metri quadrati di puro lusso: ecco che cos’è la suite Hemingway, la più grande e sfarzosa delle centosettantasei camere dell’albergo, intitolata al premio Nobel statunitense che vi soggiornò ripetutamente, definendosi “un vecchio cliente” e raccontando dell’albergo nel romanzo del 1929 “Addio alle armi”. Richiestissima dagli arabi che frequentano l’hotel soprattutto in luglio e agosto, specialmente quelli provenienti dagli Emirati Arabi. In primis la famiglia reale che arriva per l’estate e ci passa lunghi periodi. Anzi, non si sa mai quando riparte, ma tanto ha l’elicottero parcheggiato nell’eliporto dell’albergo; è disponibile per qualunque capriccio e lo usa come noi l’auto quando torniamo a casa a Milano. La presenza degli arabi chiede il servizio in camera giorno e notte, anche se di solito si porta i propri cuochi, i parrucchieri, le insegnanti per i bambini, le guardie del corpo. Il seguito può raggiungere la trentina di persone che occupano un intero piano dell’hotel. Le principesse escono raramente dalla camera, dove si fanno massaggiare dalle esperte del centro benessere; gli uomini invece noleggiano auto da corsa e vanno a correre all’autodromo di Monza. Amano mangiare in giardino, magari un agnello intero da affrontare a mani nude secondo le loro consuetudini. Se invece è epoca di Ramadan, la cucina deve essere a disposizione tutta la notte. Così chiedono questi particolari clienti.

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Turisti nostrani, ma sempre “speciali”

Il giardino con la fontana delle statue
Il giardino con la fontana delle statue

Ma al Grand Hotel et des Iles Borromées, vero simbolo della “Belle Epoque” di cui conserva il fascino e la struttura, abituato alla mondanità e frequentato tuttora da uomini di mondo che qui scompaiono inghiottiti dalle sue suite, ci sono anche i turisti che vi giungono da ogni parte del pianeta per la quiete del parco affacciato sul lago, con l’approdo privato per le imbarcazioni, le due piscine, il campo da tennis; molti clienti vengono anche per il centro benessere, controllato da una équipe medica. Qui, come al Regina Palace, il mese più affollato è settembre, anche grazie alle prestigiose Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore la cui 43° edizione, preceduta dalle Meditazioni in Musica dal 6 all’11 agosto, ha avuto luogo dal 20 agosto all’11 settembre, con una ventina di appuntamenti cui hanno dato vita importanti solisti, complessi sinfonici e da camera di tutto il mondo.

Informazioni utili

Per saperne di più: www.illagomaggiore.com
Il sito dedicato al lago Maggiore e alle sue valli, suddiviso per aree geografiche (Alto Lago Maggiore, Golfo Borromeo, Basso Lago Maggiore, Colline Novaresi, Lago d’Orta, Val d’Ossola, Valle Anzasca, Valle Antrona, Valli Antigorio-Divedro-Formazza, Valle Vigezzo), con pagine dedicate all’arte, alla cultura, all’enogastronomia.

Hotel Regina Palace : www.regina-palace.it
Grand Hotel Des Iles Borromées : www.borromees.it

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