Da Capodimonte partono escursioni guidate in barca per le due isole, Martana e Bisentina. Quest’ultima è una vera scoperta. Verdissima e coperta di boschi di lecci e castagni, ha un’antica abbazia (oggi residenza privata dei proprietari dell’isola), una maestosa chiesa piena di storia e una cappella arroccata sugli scogli, con preziosi affreschi del 1200.
La Bisentina non ha nulla da invidiare alle più famose isole marine toscane per bellezza e pulizia delle acque, per il perfetto stato di conservazione, per la natura realmente incontaminata e per il poetico paesaggio del lago che si gode dalle sue rocce.
Un veloce “détour” ci porta a visitare gli altri centri ai confini del lago: Valentano con l’imponente Rocca Farnese e il suo museo, Gradoli con la defilata chiesa di San Magno e l’antico palazzo del 1515 progettato da Antonio da Sangallo, Grotte di Castro con le sue necropoli e l’interessante Museo Etrusco.
Il trionfo della buona tavola
In tutto questo pot-pourri di acque gradevolissime, di spiagge dalla sabbia fine, di isole, di rocche e di castelli, non dobbiamo dimenticarci di uno dei pregi maggiori di questa zona: la gastronomia e i prodotti della terra.
Detto del sublime Est! Est! Est!, come non spendere un pomeriggio alla ricerca e alla degustazione dei vini della Tuscia viterbese?
Il rosso Aleatico di Gradoli, il Castrense bianco, il Colli Etruschi, il Grechetto, suonano come una melodia enologica da inebriare gusto e olfatto.
Un’elegia va composta per il pecorino di queste parti: morbido e compatto, dal profumo soave e dalla grana fine e delicata, è uno dei “must” delle colline del lago di Bolsena. L’olio extravergine di oliva è considerato uno dei migliori d’Italia per la sua leggerezza e la bassissima acidità; doti che provengono dal quel particolare microclima propiziato dal lago.
E come non tentare un assaggio dei saporiti piatti a base di pesce locale?
La “sbroscia” è simile al cacciucco, preparata con i pesci lacustri più poveri: luccio, tinca, persici e anguille finiscono, dopo la cottura nel pomodoro e negli odori, sopra fette abbrustolite e agliate di pane casereccio.
Crostini di trota affumicata, filetti di coregone fritti (un salmonide dalle carni meravigliose, pescato copiosamente) serviti con le patate arrostite.
Altra delizia è la frittura di lattarini, pesciolini dal sapore fragrante e indimenticabile, magari accompagnati dai locali fagioli del Purgatorio o dai ceci di Valentano.
Le ultime parole in punta di forchetta le spendiamo per la porchetta: croccante, saporitissima e ripiena di finocchietto selvatico; è la più grande tentazione gastronomica di questo territorio.
Emozioni “naturali”
Il Lago di Bolsena offre anche un’interessante opportunità per un ricco “birdwatching”. Grazie alla purezza delle acque e alla conseguente pescosità, molti uccelli acquatici si fermano e nidificano in zona. Recenti censimenti avifaunistici hanno accertato la presenza nel lago di ben undicimila volatili!
Come il “mal d’Africa” prende i sensi e il ricordo delle grandi pianure e della savana creano nel cuore del visitatore la spinta emotiva simile a una droga che impone di ritornare nel grande continente africano, così è per il lago di Bolsena.
Questo enclave benedetto dagli dei, al quale è stato donato tutto per farsi amare e ricordare, ha una forza attrattiva e ammaliante come quella delle maghe Circe e Calipso, che rendevano i prigionieri ospiti appagati e felici.