Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Spigolando tra turismo e dintorni

Se si parla di Alitalia, TTG Newsletter (27/5) ci pone di fronte a un bel dilemma. In un primo flash segnala che AZ è meno indebitata dell’1,1% (21 milioni di euro), poi pubblica una notizia di nessun conto, dopodiché torna sull’argomento, appunto l’Alitalia, per informare che è indebitata di 812 milioni di euro e ha recentemente trasportato meno passeggeri?Amletico: la prima notizia fa aggio sulla seconda? Mah. Prendiamocela comunque calma, perché a decidere i destini della Compagnia non siamo noi ma i Signori di Bruxelles (verdetto a giorni sugli aiuti di Stato) eppoi quei 2 o 300 sindacati che decidono … Leggi tutto

Se si parla di Alitalia, TTG Newsletter (27/5) ci pone di fronte a un bel dilemma. In un primo flash segnala che AZ è meno indebitata dell’1,1% (21 milioni di euro), poi pubblica una notizia di nessun conto, dopodiché torna sull’argomento, appunto l’Alitalia, per informare che è indebitata di 812 milioni di euro e ha recentemente trasportato meno passeggeri?
Amletico: la prima notizia fa aggio sulla seconda? Mah. Prendiamocela comunque calma, perché a decidere i destini della Compagnia non siamo noi ma i Signori di Bruxelles (verdetto a giorni sugli aiuti di Stato) eppoi quei 2 o 300 sindacati che decidono le Vie dei Cieli. Hai un bel da abbassare l’indebitamento, se poi il Sult & C. ti lascia la gente a terra.

La Cassazione (Repubblica News 24/4) ha decretato che dare dello “stronzo” a qualcuno costituisce comunque un’offesa?
Non si intende assolutamente entrare nel merito della vicenda, se “l’ha detto la Cassazione” va bene. Con questa sentenza si è compiuto comunque un passo avanti, datosi che nella motivazione  l’Alta Corte avrà scritto stronzo per esteso eppertanto siamo di fronte a una svolta, per non dire un evento storico: l’abbattimento, il superamento, l’annullamento di un tabù consistente nell’evitare le parolacce da parte della carta stampata e dei mezzobusti tivù.
Una “pruderie”, un finto moralismo, un peloso perbenismo (risolti con l’uso della prima consonante seguita dai punti) da far ridere: è tuttora rarissimo leggere culo per esteso mentre sappiamo ormai tutti che c…. vuol dire cazzo, m…. merda, e per quanto riguarda stronzo si è in effetti più osé arrischiandosi un str….  fa fare arrossire le educande delle Marcelline (mentre si stanno godendo uno spinello). A nulla valse lo sdoganamento di “cazzo” da parte di Zavattini in una lontanissima trasmissione radio (pure Rai) per le casalinghe, forse più di 30 anni fa.
E non ce l’ha fatta nemmeno il potente Corriere della Sera, che circa 3 anni fa “pubblicò” questo virile termine in prima pagina informando su un dibattito alla Camera. Ma la cosa che più inquieta sul nostrano fariseismo e su una cultura e mentalità da Controriforma, è il fatto che nei Paesi a noi più simili i sullodati termini sono di uso comune da una vita, eppertanto regolarmente riportati e trattati come se si trattasse di normalissime parole.
Nel Texas “Bull Shit” (cacca di toro) è comunissima espressione, in Francia, preso esempio dal divino Cambronne, un francese dice e legge “merde” da 200 anni mentre in Spagna l’interiezione “coño” (il contrario, sessualmente parlando, del nostro c…. – meglio non rischiare!-) quasi quasi è esclamata anche dal re durante un discorso. Suvvia, sdoganiamole, orsù, queste parole/acce (impresa peraltro immane, in un Paese dove c’è tanta gente che dice “porco zio” o “porco dito”… con la certezza di aver salvato la coscienza).

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3 domande angoscianti 3 assillano il tenutario di questa amena rubrica? Eccole.

1 C’è ancora qualcuno cui freghi qualcosa del processo a Michael Jackson?
E’ da escludere, ma, semmai ci fosse, sia immediatamente infilato in una camicia di forza e internato nella sezione SM Scemi Morbosi di un ospedale psichiatrico.
2 Vi accorgete come passa il tempo?
Una volta se non andavi a votare finivi quasi in galera (e vivevi nell\’incubo che sui documenti ti scrivessero "Non ha votato!"). Adesso il presidente del Senato dice che non andrà a votare, quello della Camera non sa ancora, quello del Consiglio vedrà, altri presidenti – come le demi vièrges – voteranno qualcosa ma non tutto, quelli dei partiti ti dicono di guardare com’è il tempo (se bello vai a votare se no vai al mare…). Mah.
3 Ma forse forse, il Belpaese non espresse il meglio ai tempi dei Comuni e delle Signorie? 
Altro che Unità Nazionale, sussidiarietà, volemose bene, globalizzazione e fratellanza.
Leggere per credere (stampa nazionale, domenica 29/5).
Il Siena Calcio ha inviato un esposto alla Federcalcio temendo che … in caso di mancata vittoria della Fiorentina i tifosi viola (perso per perso e quindi retrocessa la squadra) invadano il campo eppertanto il Brescia avrebbe partita vinta per cui scavalcherebbe in classifica il Siena e quindi condannerebbe alla serie B (insieme alla Fiorentina) anche la squadra della città del Palio, per la serie Muoia Sansone, l’amico del mio nemico, il Pisano all’uscio, i Livornesi galeotti ecc..
Qui giunti, come in un grande Gioco dell’Oca, si torna alla battaglia di Montaperti, cui partecipò Dante, all’invenzione fiorentina delle banche, al genio di Machiavelli, mentre, cantando Fratelli d’Italia tutti belli omologati, siamo finiti in un Buco, o cratere, di debiti che nemmeno il Siniscalco riesce più a contare.
Se la mamma di Garibaldi fosse stata sterile, adesso tutto sarebbe più facile.

Adesso è di moda autoaccusarsi?
Eh sì, perché, a ben vedere, molte dichiarazioni, discorsi, considerazioni dei politici su cose e vicende da loro gestite, suonano come autoaccuse (mentre un tempo si professava il Tutto Va Ben Madama la Marchesa o quantomeno si glissava sulle magagne). La prova? Ciampi, che un bel giorno, in giro per l’Italia, tira fuori il solito bigliettino dalla tasca destra e comincia a leggere: “la Giustizia fa schifo, è una vergogna che processi come quello di piazza Fontana durino 35 anni, la Giustizia è indegnamente lenta, fa ribrezzo e acqua da tutte le parti etc etc etc…”. Ma come?!
Ma non è lui il Capo Supremo della Magistratura? E’ un po’ come se tu andassi da un amico e la sua brava mogliera casalinga ti dicesse: “il cesso fa schifo, la cucina è sporca, sugli armadi c’è polvere e attento ai piedi che ti passeggiano sopra i bagarozzi….”.

Mondointasca ha deciso di aprire pure una “sezione gastronomica”?
E per festeggiare l’avvenimento regala ai lettori milanisti la ricetta (dopo il Pollo alla Kiev) del “Pollo alla Istanbul”.
Prendete un pollo dalle piume rossonere, riempitelo di sedano di Verona e di pimentòn spagnolo marca La Coruña, sistematelo in una Coppa e mettete il tutto nel forno. Tempo di cottura, 6 minuti.
(Tempo di digestione, almeno 10 / 12 anni).

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