Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Torino “Suggestions”

A volte succede. Che una ciliegia tiri l’altra, metafora per indicare un benefico “effetto domino”. Le Olimpiadi-ciliegiona tirano altre iniziative-ciliegina, nei più svariati settori della creatività umana

Look of the city
Look of the city

Non tutti sono di taglio internazionale (per questo ci sono le Olimpiadi della Cultura)
e questo è positivo. Fra gli sponsor olimpici, infatti, c’è la Coca Cola a rappresentare il mondo globalizzato, ma anche la Fontanafredda a dar voce a quello locale.
Eppoi, è bella l’idea che ci siano angoli “provinciali”, che non tutto sia “grande”, “planetario”. Torino vuole offrire anche questo aspetto di sé; di città che mentre studia le applicazioni dell’idrogeno, fa anche sfilare nelle strade le sue maschere settecentesche. Enjoy.

Look of the city – Ovunque, impossibile non vederlo.
Un allestimento scenografico per la città, che si veste di rosso cinabro in stendardi, bandiere, totem, cartelloni. Diecimila stendardi di benvenuto in più lingue e con il motto “Passion lives here”; grandi monoliti con grafica luminosa; vasi di grandi dimensioni e fasci di tubolari alti nove metri; grandi drappi per coprire i cantieri ancora in corso. Memorabili i cartelloni in cui spuntano la Mole, il Moloch del film Cabiria, la statua di Emanale Filiberto (Caval ‘d brons), tutti in serie, ripetuti più volte, come fossero dei Warhol autentici. Infine, laser che proietta i cerchi olimpici sui monumenti.
A proposito, il rosso cinabro, oltre che essere elegante, è il colore della fiamma olimpica. E non, come si sostiene dai banchi dell’opposizione, il rosso “comunista”. Bello, molto bello.

Ice Plaza (Foto: parallelo45)
Ice Plaza (Foto: parallelo45)

Atrium – Piazza Solferino, luogo inventato, due padiglioni di vetro e luce in una piazza classica, con in mezzo la “Ice Plaza”, pista di pattinaggio che gira intorno al monumento equestre al Duca di Genova.
Il percorso espositivo racconta la storia della città e della regione; inoltre l’evento olimpico raccontato con simulazioni, videogame, giochi di abilità, mostra di illustrazioni. Interessante.

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Hy park – Parco all’idrogeno, largo Cairoli, 8-19 febbraio, lunedì-giovedì, 10-19, venerdì-domenica, 10-22.
Ci sono i jukebox all’idrogeno e flipper e lampade. Motorini da provare alimentati da “fuel cell”, caldaie domestiche che utilizzano il buon, innocuo gas.
Era dell’idrogeno il nuovo secolo, a sentire il “guru” americano Jeremy Rifkin e il Sistema Piemonte Idrogeno è qui a dimostrarlo, sia con l’installazione di un impianto olimpico a Cesana, sia con questo happening scientifico-massmediologico organizzato dall’Envi Park di Torino. “Hy Lounge”, riscaldato a idrogeno, con mostre e giochi,
“Hy Aperitivo” nelle sere del weekend, giri su bus e Panda a idrogeno. Da non perdere.

Mercatini olimpici – Borgo Dora (Cortile del Maglio, Canale Carpanini, Balôn)
5-26 febbraio.
Borgo Dora e il suo Balôn ospitano mercatini tematici e speciali. Il mercato delle pulci dove Mastroianni indagava ne “La donna della domenica” e il borgo dove sorge “l’Arsenale della Pace” di Ernesto Olivero, sono la cornice di colorati mercati che danno un’altra idea della metropoli olimpica.
Da notare il giorno 11 il mercato di abiti e bigiotteria vintage; il 14 quello di opere olimpiche di artigiani eccellenti; il 19 quello del modernariato; il 23 i prodotti tipici; il 25 le lavorazioni artistiche. Gran Balôn (mercato delle pulci) tutti i giorni, concerti di bande militari. In piazza Carlo Felice (stazione di Porta Nuova) mercato del libro usato nei giorni 5, 11, 12, 18, 19, 25, 26. Da vedere.

Alfons Walde painting
Alfons Walde painting

La neve di Alfons Walde – Archivio di Stato, via Piave 21, lunedì-venerdì, 8,30-18.15, sabato 10-18.15, domenica 14-18.15.
Il pittore tirolese (1891-1958) sa rendere come pochi il senso della montagna, specie invernale. Donne e uomini che si muovono con naturalezza nella neve, che movimentano paesaggi amici, anche quando sfidano la natura.
Sciatori che dominano, che navigano esperti tra valli e montagne, come se fossero nel loro elemento. Pennellate tardo espressioniste, dei Venti-Trenta, che fanno innamorare della montagna. Settanta opere, accompagnate da lavori di altri contemporanei tirolesi. Da non perdere.

Gianduia e Giacometta – appuntamenti olimpici.
Dalla “Famija Turineisa” alla Famiglia olimpica (turisti compresi).
Le maschere torinesi accolgono gli ospiti  con la coccarda tricolore, simbolo del Risorgimento, il tricorno settecentesco dei duchi di Savoia, la parrucca con codino della nobiltà pre rivoluzione (francese), la cuffia delle popolane.
Ma anche con la bonomia, l’ironico “pessimismo della ragione” che è un tratto caratteristico del piemontese. Da guardare con simpatia.

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Fuori pista – Capanna Mollino, Sauze d’Oulx, fino al 17 aprile, sabatp-domenica, 12.30-16.30.
La capanna del grande architetto Mollino ai 2000 metri del Lago Nero, recentemente restaurata, ospita all’interno (Thaw di Doug Aitken; Hockey di Annika Larsson) e all’esterno (Zebre di Paola Pivi; The Circle di Tuttofuoco) una serie di installazioni che esaltano il rapporto tra l’architettura moderna dello chalet e la natura. Come dire che anche in pista la cultura ti prende. Da vedere.

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