Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Verezzi, antico borgo Saraceno

Dalla torre un tempo si avvistavano pirati e predoni che infestavano la costa. Oggi, con gli stretti viottoli, le tipiche case mediterranee circondate da mandorli, carrubi e ulivi, rimane uno degli ultimi angoli incantati di Liguria

Un famoso teatro in “piazza”

Piazza Sant' Agostino (Foto: Zuffo)
Piazza Sant’ Agostino (Foto: Zuffo)

Questa località ha conquistato nel corso degli anni un rilievo speciale nel cartellone artistico nazionale e internazionale, come sede di un importante “Festival Teatrale”, giunto alla sua 39a edizione.
Lo scenario è impareggiabile: la splendida piazzetta di Sant’Agostino, con la sua piccola ma incantevole cappella risalente al XIV secolo e un panorama meraviglioso che le ha fatto guadagnare il meritato titolo di “piazza più teatrale d’Italia”.
Tanti gli incontri con i protagonisti del mondo teatrale e dello spettacolo che in più di un’occasione hanno fatto tappa a Verezzi, anche grazie al prestigioso “Premio Veretium” per la prosa, consegnato ogni anno durante l’edizione del festival all’attore o all’attrice che nell’ultima stagione teatrale si sia particolarmente distinto per impegno di testo e capacità d’interpretazione scenica: da Luigi Vannucchi a Mariangela Melato, da Milena Vukotic a Paolo Villaggio e negli ultimi anni, Corrado Tedeschi e Massimo Dapporto. Sono solo alcuni dei personaggi che hanno percorso gli stretti viottoli del borgo.

Verezzi, antico borgo Saraceno

Ma è la famiglia Gassman ad aver lasciato un segno e un ricordo particolare a Borgio e a Verezzi: dal padre Vittorio (cui è stato dedicato il primo cinema-teatro in Italia, proprio a Borgio Verezzi) al figlio Alessandro, già interprete e protagonista di successo in diverse edizioni del festival teatrale.
Nonostante Verezzi metta in scena ogni anno lavori teatrali di grande richiamo, ciò non ha “stravolto” la vita quieta del borgo. L’attenzione al mantenimento di una scenografia naturale garantita da un luogo davvero incantato è sempre massima.  Questa singolare forma di rispetto è stata di fatto inaugurata nel 1970, quando il regista Gagnarli aveva in mente una particolare scenografia per lo spettacolo “Gli Ingannati”.
Una volta arrivato sul posto, disse: “Sul fondo della piazzetta la chiesetta, a sinistra un vecchio muro e un viottolo, sulla destra una scala di pietra, porte e balconcini; una vallata a curve larghe e dolci, vigneti digradanti verso il mare, il disegno di un lungo e vaporoso tratto di costa. Qui, bastano le luci!”.

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