Lunedì 16 Settembre 2024 - Anno XXII

Il Parco Nazionale del Gargano

E’ una Puglia diversa, questa dello sperone d’Italia. In tempi lontanissimi, quando le acque dell’Adriatico penetravano in profondità nello stivale, il Gargano era una grande isola. Oggi è il regno di un parco che si specchia, dappertutto, nel mare

Gargano
Gargano

Diciamo la verità. Chi si reca in Puglia e più precisamente nel Gargano per trascorrere le proprie vacanze, sa che, più di ogni altra cosa, troverà chilometri e chilometri di costa  e di mare, entrambi fra i più belli d’Italia. Ed ha ragione.
Arrivando dal Molise, incontra lunghe strisce di sabbia e di vegetazione nelle lingue di terra che separano i laghi di Lesina e Varano dall’Adriatico. Quindi i centri di Rodi Garganico, di Peschici e proseguendo, una lunga teoria di grotte, torri d’avvistamento erette al tempo delle invasioni saracene, poste ora qualche chilometro all’interno della costa  ora a ridosso dell’acqua, da sempre inserite in un paesaggio vario e verdissimo fatto di impressionanti scogliere, di raccolte calette, di vegetazione mediterranea profumata e accogliente.
Dove il profilo del Gargano comincia a piegare verso sud, ecco Vieste
col suo famoso faro di Sant’Eufemia ad avvisare i naviganti che quello
è il punto dove la terra ha inizio.

Pizzomunno
Pizzomunno

Poi, ancora, chilometri di costa tormentata con altre torri di guardia e un gran numero di cale grandi e piccole, sino a raggiungere la celebre Pugnochiuso, uno dei primi insediamenti turistici italiani seguiti al boom economico del dopoguerra.
Ora la costa piega verso sud ovest e regala altri panorami incantevoli. La celebre Baia delle Zagare, quindi Mattinata e, più giù, Manfredonia, porto trafficato.
Da qui, il Gargano si allontana e ha inizio la lunga riviera di Puglia, con le antiche saline di Siponto, Trinitapoli, Margherita di Savoia. Sullo sfondo, la vasta pianura foggiana, punteggiata di masserie, di piccoli e grandi centri agricoli. A nord, la mole sfumata del promontorio garganico.

Le zone interne

La facciata della nuova chiesa progettata da Renzo Piano (Foto:P.Ricc.)
La facciata della nuova chiesa progettata da Renzo Piano (Foto:P.Ricc.)

Il Gargano è montagna senza essere vera montagna. Potrebbe venire paragonato ad un grosso panettone gibboso che occupa l’intera area del già citato sperone, con vette che oscillano fra i cinquecento e gli ottocento metri d’altitudine; la vetta più elevata (1055 metri) è il Monte Calvo, che sovrasta San Giovanni Rotondo, il centro reso famoso nel mondo da Padre Pio da Pietrelcina, visitato ogni anno da milioni di fedeli.
Oltre al luogo di fede, sono pochi altri i centri di un certo rilievo all’interno del Gargano: Apricena, già nella pianura della Capitanata; Sannicandro e Rignano Garganico, sui primi contrafforti del promontorio; quindi San Marco in Lamis, a pochi chilometri da San Giovanni Rotondo, Cagnano Varano, sulle alture prospicienti l’omonimo lago e, a giro d’orologio, i centri di Carpino, Ischitella, Vico del Gargano, la già citata Mattinata e soprattutto la splendida Monte Sant’Angelo con la grotta-santuario dedicata a San Michele, la cosiddetta “tomba” di Rotari, il quartiere longobardo e l’imponente Castello svevo-normanno.   

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