Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Guida Critica Golosa

Guida Critica Golosa Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Costa Azzurradi Paolo Massobrio, Comunica Edizioni, Alessandria, € 16,90. ” width=”174″ height=”320″> Guida Critica Golosa Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Costa Azzurradi Paolo Massobrio, Comunica Edizioni, Alessandria, € 16,90. Paolo Massobrio, giornalista e presidente del Club di Papillon, critico enogastronomico ha firmato le nuove edizioni 2007 della Guida Critica Golosa, una rassegna di indirizzi selezionati di ristoranti e trattorie, di produttori e negozi, di cantine e strutture ricettive. Nel caso del Piemonte, intelligentemente esteso anche a Valle d’Aosta, Liguria e Costa Azzurra, a sottolineare le vicinanze culturali e di tradizioni dei territori … Leggi tutto

Guida Critica GolosaGuida Critica Golosa Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Costa Azzurra
di Paolo Massobrio, Comunica Edizioni, Alessandria, € 16,90.
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Guida Critica Golosa Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Costa Azzurra
di Paolo Massobrio, Comunica Edizioni, Alessandria, € 16,90.

Paolo Massobrio, giornalista e presidente del Club di Papillon, critico enogastronomico ha firmato le nuove edizioni 2007 della Guida Critica Golosa, una rassegna di indirizzi selezionati di ristoranti e trattorie, di produttori e negozi, di cantine e strutture ricettive. Nel caso del Piemonte, intelligentemente esteso anche a Valle d’Aosta, Liguria e Costa Azzurra, a sottolineare le vicinanze culturali e di tradizioni dei territori descritti, si tratta di una vetrina sul meglio della regione allargata. Ne vengono fuori i ristoranti premiati con “corona radiosa”, come gli arcinoti Sorriso di Soriso, Combal Zero di Rivoli, Caffè Groppi di Trecate, Petit Restaurant del Bellevue di Cogne, ma anche i meno conosciuti Enoteca di Canale, Corona Reale a Cervere, L’angolo del paradiso di Albaretto della Torre, Gardenia di Caluso, Scoiattolo di Carcoforo, Novecento di Meina, La Clusaz di Gignod, Armanda di Castelnuovo Magra, Da Delio di Apricale.
Ma non è sui grandi ristoranti, peraltro selezionati non sempre in accordo con le guide concorrenti, la forza della Guida di Papillon. È innanzitutto sulle “seconde linee”, quei ristoranti che sanno farti mangiare bene pur non avendo l’ambizione di finire “nellOlimpo”. E qui la rassegna è davvero completa. E chiara, perché le schede sono accompagnate da simboli che indicano faccia contenta, contentissima, perplessa, si immagina dell’avventore quando esce dal ristorante esaminato.
Ogni scheda riporta dati e piatti forti, con commenti personali. La guida è poi arricchita da un indirizzario di negozi e produttori, divisi per località e specialità, che sono la vera struttura portante della gastronomia di una regione.
Quando si segnalano gli amaretti di Gavi di Traverso, i salami Val Curone di Bonadeo, la mostarda di cardi di Visconti a Nizza Monferrato, il torrone di Relanghe ad Alba, la salsiccia di Bra di Aprato, il lardo al barolo di Chiapella di Carrù, i formaggi e i burri di Occelli a Farigliano, le farine bio di Bongiovanni a Mondovì, le birre creative di Baladin a Piozzo, i genepì di Palent a San Damiano Macra, l’arca di Noè di Strumia a Sommariva Bosco, la carne di Brarda a Cavour, il cioccolato di Gobino a Torino, il riso Acquerello di Livorno Ferraris, i formaggi selezionati da Guffanti ad Arona, insieme al cioccolato di Domori a Genova, all’olio Bo di Sestri Levante, si è fatta veramente opera meritoria, che dice del Piemonte e della sua ricchezza più di qualsiasi altra descrizione. Se poi, anche in questo campo (come poi nella selezione delle cantine) non si evidenziano solo i big ma anche quel vasto tessuto che li completa, il quadro è fatto. Ed è convincente.
Da notare lo “scarso” appeal gastronomico della Costa Azzurra (di cui si è a conoscenza da tempo) e anche il ridotto contributo valdostano.

(Valerio Griffa)
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