Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Crans Montana, balcone sul Vallese

Cranz photo@zhouyaqi0628

Certo, il nome è un po’ deviante. Ai non giovanissimi ricorda una nota azienda di carne in scatola, molto pubblicizzata ai tempi di Carosello, con musica western di Adriano Celentano. Mucche, a Crans, ce ne sono; ma non finiscono in scatola, ma in stalla

Cranz Montana
Cranz Montana

Crans è da sempre noto come Crans sur Sierre, Vallese, Svizzera. Il perché di quel “sur” è evidente al primo sguardo: nella valle percorsa dal giovane Rodano sta Sierre, cittadina storica; a mezza costa, sul balcone alpino rivolto a sud, sta Crans. È proprio qui, detto per inciso, che nel 1911 si tiene una gara di discesa libera, dedicata a Lord Roberts di Kandahar (il generale britannico vincitore degli afgani a Kandahar e Kabul, nel 1880).
Per estensione, per metonimia, sulle Alpi sono proliferate gare “kandahar”, senza che nessuno ricordasse come un passo afgano entrasse in relazione con una discesa alpina. Ma gli inglesi, si sa, hanno un loro codice “imperiale”.
Sempre nel 1911, sulla scia del nascente turismo, si inaugura la funicolare che unisce Sierre a Montana. E qui, il codice è prettamente svizzero: binari in pendenza e carrozze colorate. Il resto lo ha fatto lo sviluppo successivo, che ha progressivamente unito in un unico abbraccio l’altopiano, facendo nascere Crans Montana. Senza “trattino”, ma con un certo rispetto per le valenze paesaggistiche.

Sole in quota e vino in Valle
Uno spettacolo ad alta quota
Uno spettacolo ad alta quota

Arrivati al balcone alpino, la prima cosa da fare è salire (da Barzettes) ai tremila metri della stazione di Plaine Morte e provare a guardare. Lo spettacolo non è niente male. A nord il ghiacciaio di Cranz Montana, che va dal Rothorn (est) al Weisshorn (ovest). A sud, prima i pinnacoli calcarei del “Colorado”, poi il vasto balcone naturale che ospita i villaggi a mille e cinquecento metri, con i laghi (gocce di ghiacciaio!) poi la valle del Rodano, con le cittadine di Sierre e Sion.
Infine, i contrafforti della sponda sinistra, che terminano con le riconoscibili cime del Matterhorn (Cervino) e del Monte Bianco (riconoscibili anche se da qui hanno forma diversa rispetto a quella che offrono sul versante valdostano).
Che volete di più? Se non decidete di restare in quota a prendere il sole, scendete a prenderlo alla terrazza del ristorante Rhapsodie, lungo la Promenade de Grenon.

crans-montana Il ristorante panoramico Bellalui
Il ristorante panoramico Bellalui

È un’ottima idea che permette di gustare una cioccolata calda e magari prenotare per una bella cena tradizionale, preparata con prodotti locali biologici e con la simpatia al pianoforte del proprietario Helmut. Altra idea da seguire è quella che conduce all’enoteca Tirebouchon (avenue de la Gare) un posto da non mancare, aperto fino alle nove di sera. Qui si fa conoscenza con i vini vallesani, dal “fendant” (bianco secco) che si beve ad ogni occasione del giorno in bicchieri non alti, ai meno conosciuti “petite arvine, johannisberg, cornelin, humagne rouge, gamay”, che offrono una paletta di aromi e sapori molto vasta. Senza dimenticare quelli delle altre regioni vinicole svizzere, come il “merlot” del Ticino, gli “aligoté” e “chasselas” di Ginevra, i “salvagnin” e “lavaux” del Vaud, i “sauvignon” e “tegerfelder” di Aargau.
Chi pensa che la Svizzera sia solo banche, orologi e cioccolato si deve ricredere. Ed è bello ricredersi davanti ad un bicchiere in cui rotea un “heida aoc”, con i suoi sentori di agrumi.

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Sulla neve in mille modi
Snowtubing foto Florence Zufferey
Snowtubing foto Florence Zufferey

Al lago ghiacciato c’è la pista di go-kart, versione da neve. È appassionante salire su una delle macchinette e imparare a curvare in “derapage” tra le balle di fieno, naturalmente dopo essere “uscito di pista” alcune volte. Divertente, permette gare tra amici, anche in un ritaglio di tempo e consente di fare esperienza per la guida con l’auto su strade con ghiaccio.
Altra passione, molto più tranquilla è il “curling”, che le Olimpiadi di Torino hanno finalmente lanciato anche a livello mediatico. Qui ci sono vari campi, ed è possibile giocare alla “patinoire” dello Sporting. Nel centro, il campo da golf si trasforma nel parco giochi per ragazzi con slittino, “snowtubing” (discesa seduti su grosse camere d’aria) pattinaggio su ghiaccio e una divertente fune (detta, chissà perché, “tyrolienne”) tesa per qualche decina di metri, a cui ci si attacca con un’imbragatura e ci si lascia scivolare fino all’arrivo.
Ci sono sessanta chilometri di sentieri battuti per chi volesse esplorare la montagna a piedi e sei chilometri di piste da slittino. Per lo sci ci sono infinite possibilità: centosessanta chilometri di piste battute che scendono tutte in versante sud verso i villaggi, più fuoripista di altitudine e in mezzo al bosco.

Fascino del Ghiacciaio
Ciaspole vign_resize
Ciaspole

Ma è più propriamente in outdoor che Crans Montana offre il meglio di sé.
Basta salire da Barzettes a Les Violettes (2250 metri) e mettersi ai piedi le racchette da neve. Si scende di qualche decina di metri e si entra nel labirinto di pinnacoli calcarei del Colorado, un percorso che può durare moltissimo, perché diverse e lunghe sono le catene di piccoli picchi che emergono dalla neve e dalle rare conifere, in questa valle sotto il ghiacciaio. Le pareti calcaree offrono disegni e corridoi, dove sembra di essere completamente isolati e un sentiero personale da seguire.
Anche sul ghiacciaio Plaine Morte è possibile fare escursioni con racchette. La relativa pendenza del ghiacciaio permette anche lo sci di fondo, o un’escursione con la slitta trainata da cani.

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Museo dell’Alpeggio di Colombire
Museo dell’Alpeggio di Colombire

Un paesaggio magnifico quello della “pianura morta” nel massiccio dello Wildstrubel, un’area di dieci chilometri quadrati di ghiaccio, una delle più grandi delle Alpi. Ci sono tre skilift e una pista di fondo che fa un anello d’alta quota. Secondo i racconti, un tempo qui c’era un ricco alpeggio, ma i pastori erano superbi e quando ad un viandante affamato venne rifiutato del cibo, arrivò per punizione la “mutazione glaciale” e l’alpeggio divenne piana morta.
Si possono fare escursioni in notturna, oppure abbinarle alla costruzione di un igloo, nel quale poi si prepara una fonduta e si dorme. Un altro esempio? La salita al Museo dell’Alpeggio di Colombire (sulla vita dei pastori negli anni Trenta) con fonduta e poi discesa in slittino fino ad Aminona.

Sport d’altura e relax
Parapendio sulla neve foto Hôtel Elite
Parapendio sulla neve foto Hôtel Elite

Ma è il concetto della stazione, sintetizzato nel motto “dimension absolue”, ad aprire le possibilità. Che ne dite, ad esempio, di un bel battesimo del volo in parapendio biposto (con il “guidatore”, naturalmente) dal Cry d’Er (2267 metri) o da Bellalui (2543 metri)? Volteggiare a cercare le correnti ascensionali della valle, dominare il paesaggio, fino a scendere con larghe volute al Rodano.
Oppure provare l’emozione dello sci notturno sulla pista illuminata (dal Cry d’Er al Verdets, il venerdì fino alle 22). Fino alle proposte estreme: scalata di una cascata di ghiaccio al Cry d’Er; prova della pista del chilometro lanciato; discesa in “snowbike” (una specie di bici con i pattini, grande velocità); provare lo “snowkite”, vale a dire attaccarsi ad una vela-aquilone, avendo gli sci ai piedi e affidarsi, per così dire, ai “colpi di vento”.

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Ristorante Le Mayen Raclette
Ristorante Le Mayen Raclette

Archiviate le attività sportive, resta il piacere della stazione. Passare una giornata alla Plaine Morte (con annesso ristorante, con vista su ghiacciaio e terrazza sud) vuol dire appagare occhi e polmone, così come una passeggiata nei villaggi permette alcune soste in una delle molte pasticcerie. Ma è sul “wellness” a Crans Montaine che c’è ancora una parola da spendere. Ci sono diverse possibilità, dal centro Dabliù (piscina e vari massaggi) al Valaisia (piscina a 33°C con massaggi subacquei) all’Alpage (sauna, piscina, massaggi). La gastronomia offre buone scelte. Per restare all’essenziale, Le Mayen propone cucina vallesana, con seguito di “viande sechée, fondue, rösti”; mentre al Gastronomique de l’Ours il giovane chef provenzale offre una cucina stagionale molto curata.

Crans Montana: a “due passi” dall’Italia
Festival delle mongolfiere
Festival delle mongolfiere

Occasioni per andare a Crans Montana? Quante ne volete. Eccone tre curiose, ad esempio. Il “Raduno di mongolfiere” (13-15 gennaio) che riempie di colori i cieli dell’altopiano e permette a tutti di volare, di assaporare il gusto dell’aria di montagna e la magnifica vista sul Vallese, con le sue montagne simbolo, a partire dal Matterhorn e i suo tanti Quattromila; il “Trofeo Vallesano di slitta” (11 febbraio) una gara insolita, spettacolare e divertente, aperta a tutti. Si corre su sei chilometri di pista con un dislivello totale di 900 metri; infine, il “Caprices Festival” (7-11 marzo, www.capricesfestival.ch) una frizzante rassegna di musica eclettica, di show umoristici, di animazioni diverse, che ha la sua cornice sia al Centro Congressi sia in altri punti dei due villaggi.
A proposito, raggiungere Crans Montana è molto semplice. In auto, da Aosta, si prende il tunnel del Gran S.Bernardo e a Martigny la A9 fino a Sierre. Oppure Domodossola, passo del Sempione, Briga, Sierre. Ma la scelta migliore è il treno: il comodo Cisalpino da Milano (o Arona) a Sierre, poi la funicolare fino a Montana (dodici minuti). Liberi e belli.

Notizie utili

Turismo Crans Montana
www.crans-montana.ch
Turismo Svizzero di Milano
www.myswitzerland.com
Per tutte le attività sportive si possono contattare
www.swiss-mountain-sports.ch
Adrenatur Sports Adventure  –  www.adrenatur.ch

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