Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Barbagia, la Sardegna più vera

Nel cuore dell’isola, una civiltà millenaria abbarbicata – con i suoi piccoli paesi e con le tradizioni tramandate sino ai nostri giorni – al grande massiccio del Gennargentu. Un modo di vivere e di essere orgogliosamente Sardi

Tra i “mamutones” di Mamoiada

Preparazione della mascherata dei mamutones a Mamoiada
Preparazione della mascherata dei mamutones a Mamoiada

Tra Fonni e Nuoro c’è il piccolo paese di Mamoiada, cuore pulsante della Barbagia pastorale, che vive di tradizioni e leggende. Noto per una rinomata produzione vinicola, si accende dei colori delle sinistre maschere durante il periodo del carnevale. La domenica e il martedì grasso sfilano i mamutones, misteriosi personaggi dai mostruosi profili lignei, coperti di pelli e recanti al collo dei campanacci dai rumorosi suoni rochi. Si muovono in gruppo con incedere lento e con piccoli balzi ritmati, incantando il pubblico con il suono provocato dai movimenti del corpo. Sono accompagnati dagli “is socadores” (figuranti che lanciano la “soca”) vestiti con uno sgargiante costume rosso ornato di piccole campanelle. Questi ultimi attraverso la “soca”, laccio utilizzato per recuperare il bestiame, catturano il pubblico simulando l’atto della marchiatura. Una grande folla, insieme a numerosi turisti, giunge nel paese, per ammirare l’affascinante processione danzata e per vivere l’emozione di un rito antichissimo.

Fonni, vedetta Sarda

Fonni, tocchi di colore alle finestre
Fonni, tocchi di colore alle finestre

Il paese più alto dell’isola, con i suoi mille metri di altitudine, è Fonni, situato nella Barbagia di Ollolai, nel bacino superiore del fiume Taloro a ridosso del versante settentrionale dei monti del Gennargentu.
Sebbene la pastorizia rappresenti ancor oggi la principale attività, Fonni si sta imponendo in Sardegna per il turismo di montagna. Nei rari slarghi che si aprono fra le strade tortuose è possibile incontrare piccole chiese, fra le quali si distingue quella dedicata alla Madonna dei Martiri, voluta dai francescani nel 1600. Il complesso comprende, oltre al santuario e al convento, numerose “cumbessias” (piccole case) che, in occasione della festa annuale, si trasformano in altrettante botteghe dove artigiani e mercanti espongono alla vendita le rispettive mercanzie, perpetuando una tradizione fieristica che nel passato accompagnava tutte le feste religiose dell’area barbaricina. In occasione della festività sfilano, nell’ambito di una processione solenne, gli abitanti nei costumi tipici della zona e i “sos curillos”, cavalieri in costume.

LEGGI ANCHE  Costa Blanca, di tutto un po'

Verso il Gennargentu

La tomba dei giganti Madau
La tomba dei giganti Madau

Fonni, dall’alto della sua posizione, segna la porta d’accesso alla parte più impervia e selvaggia della Sardegna ed è quindi un ideale punto di partenza per interessanti itinerari naturalistico-archeologici. Per effettuare l’escursione nel settore orientale del Gennargentu bisogna tornare a percorrere la vecchia statale 389 in direzione di Nuoro. Con un breve tratto, rallentato da una strada ricca di tornanti, si raggiunge la tomba dei giganti Madau, ben conservata e restaurata, posta ad ovest del tracciato stradale.
Complice, per l’ennesima volta, la vecchia statale che da Fonni unisce Nuoro, seguendo la strada per Desulo, si accede al settore centrale del Gennargentu. Comincia allora l’ascesa verso il punto più alto dell’isola: la fonte di Donnortei segna l’inizio di un percorso che culmina con il rifugio del monte Bruncu Spina, la cui cima si può raggiungere in poche ore di cammino. Requisiti indispensabili per affrontare la salita sono: un buon equipaggiamento, carte dettagliate dei sentieri o (meglio) l’accompagnamento di una delle guide locali; le stesse che organizzano, in estate, emozionanti scalate notturne da effettuarsi in gruppo per raggiungere il tetto dell’isola. Il tracciato approssimativo che porta alla cima viene colmato dalla meraviglia del paesaggio che si apre curva dopo curva, abbracciando contemporaneamente gran parte della Sardegna fino a scorgere, oltre il mare, un angolo di Corsica.

Condividi sui social: