Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Pentite “Note” Rossoneroazzurre

Il contrito non meno che superpentito tenutario di questo Gossip, si cosparge canossianamente il capo di cenere e (non senza lodare Mondointasca) chiede sommessamente scusa ai milanisti rossoneri per avere esternato ciò che pensava. Dopodiché – permettendosi di commentare che sarebbe anche il caso di metterla sul ridere – ha deciso che “in vita sua non penserà mai più”.   Piccola bufera “email-mediatica” Apriti Cielo! E ci metto pure “Ohèi, la Peppa”! Approfittando del fatto che secondo alcuni il football (alias calcio, alias pallone) dovrebbe essere un gioco e lo dice pure la ragione sociale della “Massima Istituzione Balompedica Nazionale”, … Leggi tutto

Il contrito non meno che superpentito tenutario di questo Gossip, si cosparge canossianamente il capo di cenere e (non senza lodare Mondointasca) chiede sommessamente scusa ai milanisti rossoneri per avere esternato ciò che pensava. Dopodiché – permettendosi di commentare che sarebbe anche il caso di metterla sul ridere – ha deciso che “in vita sua non penserà mai più”.  

Piccola bufera “email-mediatica”

Pentite “Note” Rossoneroazzurre

Apriti Cielo! E ci metto pure “Ohèi, la Peppa”!
Approfittando del fatto che secondo alcuni il football (alias calcio, alias pallone) dovrebbe essere un gioco e lo dice pure la ragione sociale della “Massima Istituzione Balompedica Nazionale”, la Federazione Italiana “Giuoco” Calcio, in occasione della Finale di Champions League Milan-Liverpool, avevo scritto su Gossip ciò che pensavo: primo dei tanti errori da imputarmi nella vicenda.
E cioè che, alla faccia di tante falsità e ipocrisie, non era poi così folle se per “elogio della follia”, appunto,  mi schieravo con questa corrente di pensiero, ammiccando al Liverpool. Non era poi così folle se un tifoso di altre italiche squadre (e io mi confessai nerazzurro dell’Inter) teneva per la squadra “nemica della sua nemica”.
A ‘sto punto, ecco  il secondo dei miei tanti errori nella vicenda: fidarmi dei miei studi storici, dai quali ho appreso che in politica – figuriamoci quindi nei “giochi” – i “nemici dei nostri nemici sono i nostri amici”.

Bauscia (nerazzurri) e Casciavìtt (rossoneri)

Ad ogni buon conto, avevo pure aggiunto che la mia ludica scelta di schieramento (è o non è un “Giuoco”?) trovava una ragione nella speranza di non dover invidiare (in caso di loro trionfo) quei “casciavìtt” del Milan, società calcistica più organizzata dell’Inter. By-the-way (a proposito): si può ancora chiamare così i “cugini” dei “bauscia” dell’ex Ambrosiana-Inter o siamo ormai alle Guerre di Religione con tanto di motorini (interisti) buttati giù nello stadio? E qui ho commesso il terzo dei citati errori, rischiando la scomunica di “Papa Moratti”.
E non si dica che questa mia ammissione non poteva produrre nei rossoneri barbino e perfido piacere, perché sarò anche cinico e baro, ma se qualcuno si “rode dentro”, quelli che gli stanno intorno – sempre che non si tratti di educande o Figlie di Maria, ma neanche in questo caso metterei la mano sul fuoco – ci godono e gli appioppano pure qualche lazzo amaro (al bar, in banca, in tribunale, per sms).
Così grave, pertanto, questa mia insostenibilmente leggera, occasionale (e pure, vedi sopra, un filino “interessata”) aficiòn per la squadra della città dei Beatles?
Mica sarebbe stato il caso di liquidare la “bausciata”, lasciando magnanimamente l’autore a consumarsi nel livido astio? Così speravo (e pensavo: ma torno al primo errore; mai pensare).

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