Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Atmosfere lombarde del Lodigiano

Un viaggio nella bassa Padana dimenticata che offre bellezze naturali, artistiche e una tradizione gastronomica tuttora viva. Da Zelo Buon Persico a Pizzighettone

Il fiume Adda
Il fiume Adda

Una gita in battello sull’Adda, itinerari artistici a Lodi alla ricerca delle sue antiche origini o a Sant’Angelo Lodigiano per il museo del pane.
Al contrario delle apparenze, le terre della Bassa padana poco più a Sud di Milano offrono più di una possibilità per chi ama i viaggi brevi, in famiglia o con gli amici, alla scoperta di gusti semplici ma non scontati. La condizione: scegliere la stagione giusta e dare uno sguardo alle rassegne gastronomiche in programma. La primavera, ad esempio, è un’occasione per ritrovare le verdi atmosfere della pianura di nuovo accoglienti. Se il vostro compagno di viaggio ha un’obiezione – la Bassa Padana, dirà, ha quel paesaggio uniforme, sempre uguale, disegnato solo da prati e campi – portatelo al parco ittico e chiedete alla guida che gli racconti quante specie di pesci vi vengono allevate…

Un paradiso per “pesci e bambini”

Airone Cenerino
Airone Cenerino

La prima opportunità per cambiare opinione sul lodigiano si snoda in un intreccio di canali derivati dalla palude del Mortone, nel parco dell’Adda Sud.
Una scala conduce al di sotto del livello dell’acqua e i pesci sono visibili attraverso un vetro: dagli “osservatori” passano anguille, lucci, cavedani, trote, specie note e di origine mediterranea ma non solo. Ci sono le carpe gialle, bianche e rosse, di provenienza giapponese; il salmerino nordamericano, dalla livrea multicolore; il terribile siluro, importato dal Centroeuropa, che può essere lungo fino a tre metri, pesare fino a trecento chili: soprattutto, è il più vorace dei predatori.  
Il parco ittico Paradiso, centotrentamila ettari di estensione, si trova a circa dodici chilometri da Lodi, ventisette da Milano. E’ aperto da marzo a settembre, con visite guidate per le scuole, per adulti e bambini. La sua storia è un buon esempio di recupero territoriale: in origine allevamento commerciale, dal Novantaquattro è parco naturalistico; da allora, la ricchezza di flora e di fauna che negli anni si era formata spontaneamente è divenuta la sua preminente ragion d’essere.
Camminando per i sentieri, con un po’ di fortuna si incontrano anatre, conigli e maialini selvatici e uno dei vanti del parco, l’airone cenerino. Per la gioia dei piccoli visitatori, sono presenti anche un parco giochi e una minifattoria con galline, papere, oche, faraone, pavoni, caprette. Chi invece si sofferma sui corsi d’acqua potrà anche osservare delle sorgive, fiotti d’acqua calda proveniente da falde profonde del sottosuolo.

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Lodi, città d’antica storia

Cattedrale Santa Maria Assunta (Foto:Enit, Vito Arcomano)
Cattedrale Santa Maria Assunta (Foto:Enit, Vito Arcomano)

Per dissipare anche gli ultimi dubbi sull’importanza della città di Lodi è sufficiente procurarsi un libro di storia: siamo nei luoghi che hanno visto Napoleone Buonaparte vincere una delle sue prime grandi battaglie, al ponte dell’Adda, il 10 maggio 1796, contro gli austriaci. La città, peraltro, vanta un’origine ben più antica: villaggio celtico, poi centro romano, vivace e orgogliosa. Oggi non c’è traccia dell’antica Laus Pompeia: il primo nucleo urbano fu distrutto per intero nel 1158, quando gli abitanti rifiutarono di sottomettersi al potere di Milano. La città originaria doveva trovarsi dove è sorta poi Lodi vecchia e dove si può ammirare l’unico edificio sopravvissuto all’ira dei milanesi: la Basilica di San Bassiano, il primo vescovo della diocesi, del quarto secolo dopo Cristo. La basilica è un edificio romanico, con facciata in cotto, bifore a cielo aperto, una cornice di ampie distese verdi che danno un grande senso di pace.
La città di Lodi fu ricostruita poco più a est da Federico Barbarossa e oggi val bene una visita: fra le molte cose da vedere, specie per la cattedrale di Santa Maria Assunta, che domina piazza della Vittoria insieme al palazzo Comunale.
Il duomo è di origine romanica ma mostra una stratificazione di stili diversi con segni gotici e rinascimentali. La basilica custodisce la statua di San Bassiano, patrono della città, il sarcofago e le reliquie. Ogni anno, il 19 gennaio, durante la festa del santo, i lodigiani rinnovano la loro devozione visitando il sarcofago.

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